CHIAPAS
Gli zapatisti ripartono da Oventic

La prima iniziativa di massa dell'Ezln dopo la storica marcia su Città del Messico del 2001
Via ai Caracoles. Chiuse le 5 Aguascalientes, le comunità indigene ci riprovano con le "Giunte di buon governo"
La risposta nervosa del potere costituito. Il ruolo delle radio

GIANNI PROIETTIS - SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS

Annunciata da una raffica di comunicati del subcomandante Marcos - intitolati "La tredicesima stele" - la festa di Oventic, che culmina oggi, è la prima grande iniziativa zapatista dopo la storica marcia del 2001 a Città del Messico.

Le migliaia di partecipanti messicani e stranieri accorsi a questo nuovo appuntamento, oltre a mettere a dura prova le capacità ricettive di San Cristóbal, dimostrano che lo zapatismo gode di buona salute ed esercita ancora un grande potere di attrazione sui giovani di tutto il mondo, soprattutto europei.

Con la chiusura dei cinque Aguascalientes, che servivano in questi anni da punti di incontro fra gli zapatisti e la società civile, la loro "rinascita" come Caracoles (chiocciole) e l'istituzione di altrettante Juntas de buen gobierno, l' Ezln, Esercito zapatista di liberazione nazionale, esce dall'apparente torpore, manifesta la sua capacità di autocritica e imbocca decisamente la strada dell'iniziativa politica. E che sia una mossa azzeccata lo si vede, se non altro, dal nervosismo del governo in questi giorni.

Mentre il ministro degli interni, Santiago Creel, minacciava all'inizio la mano dura contro "possibili violazioni della legge", il governatore dello stato, Pablo Salazar Mendiguchia, ha affermato che i trenta municipi autonomi zapatisti si iscrivono in una lunga tradizione indigena di autogoverno. E il giovane sindaco di San Cristóbal, Enoch Hernández, ha addirittura manifestato il suo compiacimento per una iniziativa che rilancia il turismo regionale. D'altra parte, l'esercito ha aumentato i pattugliamenti nella zona di Ocosingo e la polizia si è fatta viva in forze all'Aguascalientes di Morelia.

A parte questo, l'atmosfera è rilassata e festosa, come si addice a un periodo di vacanze. La Cocopa, la commissione interparlamentare di pacificazione che dovrebbe fungere da mediatore fra il governo e gli zapatisti, ma è ormai inattiva da un paio d'anni, ha inviato alcuni rappresentanti a Oventic che non hanno ricevuto, però, alcuna accoglienza ufficiale. Dopo l'approvazione della Ley indigena nel 2001, che ha tradito gli accordi di San Andrés firmati nel 1996, è comprensibile che l'Ezln rifiuti qualsiasi contatto con il governo Fox e il Congresso.

Riprendendo il nome della città in cui, nel 1914, si svolse il primo congresso di tutte le forze rivoluzionarie, gli zapatisti crearono, nell'agosto del 1994, l'Aguascalientes di Guadalupe Tepeyac, nella selva Lacandona, per inaugurare la Convenzione nazionale democratica.

Costruito alla vigilia delle elezioni presidenziali - poi vinte da Ernesto Zedillo - quel primo Aguascalientes era già inteso come uno spazio di incontro fra il movimento zapatista e la società civile. Un immenso auditorio costruito sul fianco di una collina, che accolse in quell'occasione seimila partecipanti, era circondato da una serie di costruzioni che ospitavano dormitori, ristoranti e perfino una biblioteca, che fu riempita grazie all'aiuto di simpatizzanti messicani e stranieri.

L'ingegnosità degli zapatisti e la bellezza di quel centro che avevano saputo creare in piena selva non bastarono ad assicurare il successo della Convenzione, che aspirava ad aggregare la sinistra messicana intorno a un progetto di cambiamento reale. Pochi mesi dopo, nel febbraio 1995, interrompendo a tradimento il dialogo di pace con l'Ezln, il governo Zedillo ordinò un'offensiva militare in territorio zapatista. L'Aguascalientes fu raso al suolo dall'esercito.

Ma gli zapatisti non sono tipi che si disanimano facilmente. Nel 1996, il subcomandante Marcos annunciava la nascita di cinque nuovi Aguascalientes - a La Realidad, Oventic, Francisco Gomez, Roberto Barrios e Morelia - e di una trentina di municipi autonomi. Il principio dell'autonomia indigena, che il governo riconosceva sulla carta ma ostacolava nella pratica, cominciò a prendere corpo per iniziativa delle stesse comunità. In questi anni i 5 Aguascalientes, distribuiti in un vasto territorio del Chiapas orientale, hanno funzionato come porte aperte a simpatizzanti dell'Ezln.

Quello che ha funzionato un po' meno è stato l'appoggio che la società civile - un termine a volte troppo astratto - ha dato agli zapatisti e che va dal sostegno interessato di alcune forze politiche all'aiuto disinteressato di collettivi, centri sociali e radio libere.

E a proposito di radio libere, alcune comunità, fra cui quella di Oventic, hanno cominciato ad attivare trasmettitori in fm e la richiesta di radio comunitarie è in costante espansione 1). Sabato Marcos ha inaugurato la prima radio ad onde corte, ampliando il raggio d'azione della voce dell'Ezln e dribblando i tentativi di oscuramento del governo, che pure ha riconosciuto negli accordi di San Andrés il diritto delle comunità indigene a disporre di radio proprie.

1) In Italia attraverso GlobalRadio sarà possibile sintonizzarsi su Radio Insurgente (banda di 49 metri, sui 5.8 Megaherz, in onda corta).

Per info: +39 0498752129. Info@globalradio.it, www.globalradio.it, www.yabasta.it



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