La Jornada - Lunedì 8 settembre 2003
Obbligano le comunità ad accettare appoggi ufficiali
Giunta del Buon Governo denuncia pressioni sulle comunità zapatiste

ANGELES MARISCAL - CORRISPONDENTE

Tuxtla Gutierrez, Chis., 7 settembre - La Giunta del Buon Governo di Los Altos del Chiapas ha denunciato che gli abitanti delle comunità in resistenza ricevono pressioni per obbligarli ad accettare gli aiuti del governo, nonostante che alcuni li rifiutinino. Questo è successo in San Antonio Nuevo León, Zacatón Santa Teresa, Guadalupe Tepeyac e nell'ejido San Andrés Duraznal.

Attraverso un comunicato, le comunità di base dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) hanno spiegato che nelle aree citate, appartenenti al municipio autonomo 16 de Febrero, noto come Simojovel, stanno arrivando brigate del governo statale perché gli abitanti partecipino ai programmi di sviluppo.

"Li obbligano a ricevere appoggi dal governo e a firmare documenti senza sapere di che si tratta. Se non accettano gli aiuti e non firmano i documenti, che non conoscono, sono perseguitati, minacciati di toglier loro le terre e espulsi dalle comunità da parte dei priísti".

Gli zapatisti autonomi esigono dalle autorità costituzionali il pieno rispetto per la loro posizione di tenersi da parte rispetto a programmi e progetti politici e di sviluppo: "Vogliamo che i nostri compagni siano rispettati nei loro diritti, così come noi rispettiamo quelli che non sono basi d'appoggio, meritiamo tutti rispetto", sostengono.

In un altro comunicato, gli abitanti del municipio autonomo denominato San Juan Apóstol Cancuc, denunciano un caso di persecuzione da parte di componenti dell'Agenzia Statale d'Inchiesta (AEI) e delle autorità municipali del luogo.

Spiegano che il 2 agosto scorso, due agenti giudiziari e Vicente Pérez Guzmán, agente ausiliare municipale della comunità di San José Chacte, hanno tentato di sequestrare una giovane che camminava per la strada.

"L'hanno obbligata a salire su una camionetta della presidenza municipale, quando è arrivato un vicino della compagna che l'ha difesa, riuscendo a far sì che la lasciassero andare".

Il 19 agosto gli stessi giudiziari, accompagnati da Diego Gómez Jiménez, reggente del municipio, erano "arrivati a cercare la donna nella sua casa, le hanno domandato dov'era il compagno (che è quello che l'ha aiutata) e perfino le hanno offerto denaro per l'informazione".

Non riuscendo nel loro intento, hanno minacciato nuovamente la donna, per cui la comunità ed i membri del municipio autonomo zapatista avvertono che "se spariscono dei nostri compagni basi d'appoggio dell'EZLN, il responsabile è il signor Miguel Castellano Terat, presidente municipale ufficiale di San Juan Cancuc".


Minacciano di sgomberare zapatisti che rifiutano d'accettare gli aiuti del governo
In presidio, basi dell'EZLN esigono la liberazione di due indigeni reclusi

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 7 settembre - Un centinaio di indigeni, basi d'appoggio dell'EZLN, provenienti dal municipio autonomo Miguel Hidalgo, hanno presenziato oggi in un presidio di fronte al carcere di questa città (Cereso numero 5) per esigere la liberazione immediata dei loro compagni Juan Sántiz Gómez e Fernando Sántiz Pérez.

Con i volti nascosti dal passamontagna, questa mattina hanno fronteggiato i poliziotti a guardia del carcere, a circa 15 chilometri dalla città. Questi ascoltavano con nervosismo le rivendicazioni degli indigeni. Verso le otto del mattino, sei camionette della polizia settoriale si erano appostate dietro al presidio, circondandolo praticamente tra le sbarre dell'entrata del carcere ed i veicoli della forza pubblica. Dopo un'ora, gli agenti si sono ritirati a circa 80 metri, senza intervenire.

Gli indigeni erano arrivati molto presto davanti al Cereso per impedire il trasferimento dei loro compagni al carcere di Tuxtla Gutiérrez.

Intanto, le autorità giudiziarie se la sono presa comoda. Il funzionario del Cereso, Armando Aguilar Juárez, ha ascoltato la richiesta degli zapatisti ed ha detto che avrebbe parlato con i suoi superiori. Sono passate le ore. E niente.

"Non hanno adempiuto", ha detto a La Jornada un portavoce del municipio autonomo. "Si sono impegnati a rispondere alla nostra richiesta di liberare i compagni il più presto possibile, però ci hanno lasciato ad aspettare".

Lo hanno circondato circa 20 incappucciati, a pochi metri dall'ingresso del carcere. Un altro rappresentante autonomo ha detto: "Se non rispondono, si prenderanno altre misure".

I funzionari del carcere hanno finalmente reso noto agli zapatisti che loro non potevano risolvere il problema. "È nelle mani del procuratore di stato (Mariano Herrán Salvatti)", si sono giustificati. Così, il presidio zapatista è continuato tutto il giorno.

Juan Sántiz e Fernando Sántiz sono stati arrestati lo scorso giovedì dalla polizia, tra Amatenango e Teopisca, accusati di "ecocidio" e "traffico illegale di carbone". Secondo i rappresentanti ribelli, l'agente del Ministero Pubblico di Teopisca si è comportato in modo parziale e doloso, incarcerando i due indigeni. Illegalmente, secondo il consiglio autonomo, dato che il carbone vegetale che trasportavano era "per uso domestico".

Questo giovedì sono stati arrestati anche indigeni che appartengono al PRI. Un centinaio di priisti hanno trattenuto nei loro uffici il titolare della Viceprocura Indigena, mentre altri hanno costretto il deputato locale priista Marcos Abadía Rincón ad intervenire. Ore dopo, le autorità hanno liberato tre abitanti della comunità Ricardo Flores Magón.

Il deputato tricolore presiede - è un paradosso - la Commissione per le Selve ed i Boschi del Congresso chiapaneco, e per tale incarico ha promosso la "mano dura" in materia. Qui però ha dovuto appoggiare gli arrestati, dato che si tratta della "sua gente", visto che lui rappresenta proprio il distretto elettorale di Teopisca. Abadía Rincón è vincolato al gruppo della senatrice Arely Madrid Tovilla, presidente in turno della Cocopa, ex funzionaria del governo di Roberto Albores Guillén ed aspirante candidata del PRI al governo, con l'appoggio di alboristo e patrocinisti.

Intanto, la Giunta del Buon Governo Cuore Centrico degli Zapatisti Davanti al Mondo, di Los Altos, ha presentato una denuncia sui "problemi nelle comunità di San Antonio Nuevo León, Zacatón Santa Teresa e Guadalupe Tepeyac, appartenenti al municipio autonomo 16 de Febrero (prima Simojovel) e all'ejido San Andrés Duraznal".

Gli abitanti delle comunità menzionate "sono obbligati a ricevere aiuti dal governo ed a firmare documenti senza sapere di che si tratta. Se non accettano gli aiuti e non firmano le carte, sono perseguitati, minacciati di spogliarli delle loro terre e di espellerli dalle comunità da parte dei priisti".

Anche nell'ejido Duraznal le basi dell'EZLN hanno ricevuto minacce da membri del PRI. La Giunta del Buon Governo ed il consiglio municipale autonomo del 16 de Febrero, "insieme ai nostri villaggi basi d'appoggio dell'EZLN, vogliamo che si rispettino i diritti dei nostri compagni le, così come noi rispettiamo i diritti di quelli che non sono basi d'appoggio".

I ribelli dichiarano: "Non vogliamo che ci siano problemi tra indigeni poveri, perché tutti ci meritiamo di vivere in tranquillità. I nostri compagni molestati sono nella resistenza e appartengono al municipio autonomo", concludono le autorità autonome del Caracol Resistenza e Ribellione per l'Umanità, di Oventic.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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