La Jornada 8 giugno 2003

Per preservare la zona smetteranno di coltivare ed avranno uno stipendio, anche se non tutti
Convertire i contadini dei Montes Azules in vigilanti
Nei servizi turistici si potrebbero impiegare altri abitanti della regione

TRIUNFO ELIZALDE

Trasformare praticamente in guardaboschi ed impiegati al servizio del turismo nazionale e estero che nel futuro immediato visiterà la regione dei Montes Azules, in Chiapas, sarebbe, secondo di Luis H. Alvarez, una soluzione per il problema dei contadini che presumibilmente invadono "una delle più esuberanti regioni nel mondo, per la sua megadiversità e biodiversità".

Intervistato nell'aeroporto di Città del Messico, il commissario per la pace in Chiapas ha fatto notare che "il governo, in primo luogo quello statale, dovrebbe vedere che ci siano terre per tutti quei gruppi che le stanno sollecitando, però desidero pure segnalare che non è solo attraverso la coltivazione delle terre che si può dare occupazione a milioni di messicani che ancora non hanno un impiego adeguato".

- Nel caso dei Montes Azules, se non è mediante le terre che coltivano attualmente i contadini, che altro tipo di lavoro lei pensa si possa dare loro?

- Guardi, per continuare a parlare della terra penso alla preservazione, alla vigilanza, perché non si attenti più contro questa ricchezza che, ripeto, sta per essere dilapidata.

- Però, di che vivranno i contadini se si dedicano solo a sorvegliare?

- Di un stipendio.

- Allora lei crede che si potrebbero occupare varie di quelle migliaia di contadini come guardaboschi nei Montes Azules?

- Bene, il termine migliaia io non l'ho detto, però, sì, credo che si potrebbe occupare una quantità sufficiente per sorvegliare adeguatamente questa regione.

- L'ecoturismo potrebbe essere un'altra alternativa di impiego?

- Naturalmente, anche se può e dev'essere un ecoturismo maneggiato con cura, che serva come imán per attrarre migliaia di visitanti da dentro e da fuori il paese.

- Dove si ospiterà questo turismo? Si creeranno nei Montes Azules nuovi centri per ospitare i turisti?

- Ci sono spazi già creati, come la Stazione Choxul, che è un esempio di ciò che si può e si deve fare ed è una sfida per le autorità federali e statali.

Ha detto di non conoscere i dettagli delle critiche fatte dal Gruppo Alfa (condivise da altri impresari) nel senso che il governo federale non dovrebbe aspettare che si approvino le riforme economiche proposte dal presidente Vicente Fox al Congresso.

A questo proposito ha risposto categoricamente: "Se il settore privato conosce un altro cammino da seguire, rispetto a ciò che si è previsto attraverso le riforme economiche pendenti al Congresso, che lo suggeriscano. Insomma non c'è problema" ed ha aggiunto: "in ogni caso, non si sta partendo dalla situazione inedita che attraversa oggi questo paese. C'è una reale divisione di poteri; il Presidente propone e il Congresso dispone. Allora, vari dei programmi che il Presidente presenta al Congresso devono prima essere analizzati. Non necessariamente è una brutta cosa che stiamo vivendo questa nuova situazione, sono i segni dei nuovi tempi, fa parte del processo di democrazia del paese, in cui il PAN ha dovuto tener conto di sessanta e tanti anni di lotta".

- Ma il Gruppo Alfa, approvato da altri noti impresari, pensa che continuando l'attuale situazione economica ci possa essere una fuga di capitali. Lei che ne pensa?

- È l'opinione di un gruppo, io non credo che un gruppo, o qualsiasi altro, abbia il potere e sia in grado di esprimersi a nome della comunità nazionale.

Poi ha puntualizzato che "il forte aiuto economico" che il Gruppo Alfa ha ricevuto anni dietro dal governo federale, quando era in crisi, non era stato ossequiato da questo governo (quello foxista), "che da un po' più di due anni è al potere" ed ha ribadito: "non credo che ci sia un gruppo, per potente che sia, che possa attribuirsi la possibilità di parlare in nome del Messico".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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