La Jornada - Giovedì 8 maggio 2003

Temono la violenza in Santa Rosalía: si disputano terre

Sorge un nuovo gruppo armato nel municipio Miguel Hidalgo

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Municipio Autonomo Miguel Hidalgo, Chis., 7 maggio - Le autorità autonome hanno denunciato la nascita di un nuovo gruppo armato in questa regione denominato Los Cholos, che "sostituisce" Los Puñales, che negli anni recenti ha operato come banda di assaltanti e sono stati accusati di realizzare attività paramilitari.

Provenienti pure dalla comunità La Floresta, Los Cholos sono più giovani e meno numerosi: circa 15, contro i 60 che sono arrivati ad appartenere a Los Puñales alla fine del sessennio zedillista. Il nuovo gruppo ha "agito" già in due occasioni.

E nel municipio Miguel Hidalgo c'è un conflitto per la proprietà della terra nella comunità di Santa Rosalía, in cui un altro gruppo, formato da ex membri dell'Organizzazione Contadina Emiliano Zapata (OCEZ), ha tirato fuori le armi e pretende di appropriarsi di terre che sono comunali. Alcuni cholos sono di questa comunità.

Si è già tentato di "conciliare" la situazione da parte del governo dello stato, mediante la Commissione di Riconciliazione Conflitti, le segreterie di Governo e dei Popoli Indios, e la Procura Agraria, però i risultati sono stati nulli. Oggi il rischio di violenza è ancor più grave.

Un gruppo di 72 persone ha ricevuto dal governo nel 1998 tre poderi (La Morena, Suspiro e Betania) che si ubicano nel municipio Trinitaria, cioè da un'altra parte. Il resto della popolazione di Santa Rosalía, che appartiene al municipio autonomo, chiede che gli ejidatari con proprietà da un'altra parte smettano di usufruire delle terre comunali e conservino solo il diritto per il loro piccolo appezzamento urbano. Lo scorso 14 marzo i contadini di Santa Rosalía hanno firmato un accordo in questo senso.
Ma il patto non è stato rispettato dai proprietari dei poderi in Trinitaria, i quali oltre a saccheggiare la legna dei boschi ejidali senza autorizzazione della comunità, invadono con il bestiame i campi da seminare, e adesso si fanno dare un "titolo" da Procede per i prati, in modo da appropriarsi individualmente di terreni collettivi.

Questi 72 gruppi "sono disposti a dar luogo ad uno scontro e adesso vigilano armati quelle terre", ha detto un portavoce di Miguel Hidalgo, circondato da una decina di uomini silenziosi.
"L'accordo è stato violato, corrotto e invalidato con la violenza fisica e verbale", dice il rappresentante autonomo parlando lentamente. "Chi li spinge a fare così è il signor Joselino Díaz, reggente perredista di Comitán, e candidato del PRI a deputato". E questi contadini ricevono benefici e finanziamento dai municipi ufficiali di Comitán e Trinitaria e contano con l'appoggio del governo statale.

Adesso, questo gruppo di priisti e ex membri dell'OCEZ propala versioni che arriveranno la polizia e l'Esercito.

Una caratteristica di Miguel Hidalgo è che si è opposto alla costruzione di strade "che servono solo perché arrivi l'Esercito ed i priisti saccheggino la nostra legna. Abbiamo chiesto alle municipalità di Chanal e Comitán che non costruiscano strade".

Per impedire la costruzione di una strada che passerebbe per Frontiera Mexiquito, Uniljá e Natiltón, le basi d'appoggio zapatiste di queste comunità vivono tra le minacce. Esistono cinque ordini di cattura contro membri del municipio autonomo, "accusati falsamente", e sono aumentate le voci che si farà la strada a forza. "Hanno già tentato di farla dalla parte di Chanal e l'abbiamo impedito anche là".

Gli autonomi si esprimono chiaramente: "Chiediamo un alt alla distruzione della natura, che si rispettino gli accordi e che il governo non si metta in mezzo".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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