La Jornada - Giovedì 7 agosto 2003

Le Autorità di 30 municipi autonomi di fronte alla nuova tappa di resistenza

Crescente animazione in Oventic per l'imminente nascita dei Caracoles

Aumentano i pattugliamenti dell'Esercito nelle vicinanze di Ocosingo

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Oventic, Chis., 6 agosto - Già da Tivó, comunità a pochi chilometri dall'imminente Caracol di Oventic, un cartellone lungo la strada avverte: "Sei in territorio zapatista. Qui comanda il popolo e il governo obbedisce". Con un volto di donna con le trecce e volto coperto da un paliacate rosso, sotto aggiunge: "Giunte del Buon Governo. Cuore centrico degli zapatisti, zona Altos".

Un gruppo di donne tzotziles con pale e picconi sale verso quello che fu l'Aguascalientes II. Le seguono una decina di uomini con picconi e pale. Hanno terminato il loro lavoro più giù e si danno a mangiar tostate e riposare. Cade la notte nelle montagne di San Andrés, dal clima incostante e dalle nebbie capricciose. Passando i giorni è aumentata l'animazione. Si lavora in vari turni per la preparazione di quello che sarà chiamato Caracol della Resistenza e della Ribellione per l'Umanità.

Si riuniscono le basi d'appoggio di diversi villaggi per il lavoro. Un crescente numero di "società civili", nazionali e internazionali, si uniscono al lavoro con scope e pennelli, e si aggiungono all'animazione:

- Questo non è niente. Per l'8 va ad essere proprio bello - celebra senza vanto uno degli indigeni all'ingresso, per rispondere al commento "Quanta gente c'è!".

Anche se nei municipi autonomi continuano a non dir niente, gli indigeni ribelli non possono pretendere che non stia succedendo niente. Si riuniscono, si preparano per occuparsi dei Caracoles. Nelle comunità dove c'erano gli Aguascalientes si è iniziato un ringiovanimento che sembra di più una ricostruzione: Oventic, La Realidad, La Garrucha, Morelia, Roberto Barrios.

La strategia del caracol

Come ha annunciato la settimana scorsa il subcomandante Marcos, i municipi autonomi in ribellione zapatista (Marez) "hanno condannato a morte" gli Aguascalientes, sebbene sembri che alcuni morti godano di ottima salute. Cioè, lì dove adesso ci sono i Caracoles la vita è animata. E moltiplicata per cinque, un'altra volta. Questo 8 agosto si compiono nove anni dal primo Aguascalientes, quello in Guadalupe Tepeyac, dove si inaugurò con la Convenzione Nazionale Democratica, memorabile dis/incontro delle sinistre e delle resistenze esistenti nel 1994, naufragio che diede inizio all'autentico incontro fra le comunità ribelli e la società civile.

Quell'Aguascalientes fu distrutto dall'Esercito quando invase le montagne del Chiapas, nel febbraio del 1995 ed iniziò un'occupazione di terre e comunità che persiste fino ad oggi. Mesi dopo l'attacco militare zedillista sbocciarono cinque Aguascalientes e furono inaugurati con la realizzazione del Primo Incontro Intercontinentale contro il Neoliberismo, o "Intergalattico".

L'Esercito volle distruggere i nuovi Aguascalientes. In particolare quello di Oventic, dato che lo considerava un affronto. Non ci è riuscito, visto che si è capito subito che gli zapatisti non erano soli. D'allora sono arrivati negli Aguascalientes: migliaia di persone negli accampamenti, organizzazioni indigene e sociali, gruppi di solidarietà del Messico e di molti paesi del continente e d'Europa. I rustici centri di riunione sono diventati una realtà indistruttibile.

Col passare degli anni, la maturazione dei municipi autonomi apre una nuova tappa, nella quale, per esempio, la Giunta del Buon Governo di Los Altos si chiamerà Cuore Centrico degli Zapatisti Davanti del Mondo (Ta olol yoon zapatista tas tuk'il sat yelob sjunul balumil, nella lingua di tzotziles e tzeltales).

Secondo quanto ha detto il subcomandante Marcos, "i Caracoles saranno come delle porte per entrare nelle comunità e perché le comunità se ne escano; come finestre per vederci dentro e perché vediamo fuori; come altoparlanti per portare lontano la nostra parola e per ascoltare quella di chi sta lontano. Però, soprattutto, per ricordarci che dobbiamo vegliare e stare attenti alla giustizia dei mondi che popolano il mondo".

Il Caracol di Oventic comprende i municipi ribelli: San Andrés Sakamch'en de Los Pobres, San Juan de La Libertad, Dieciséis de Febrero, Magdalena la Paz, San Pedro Polhó, Santa Catarina e San Juan Apóstol Cancuc, così come la zona centrale dello stato.

Questo fine settimana, le autorità di per lo meno 30 municipi autonomi e il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno, Comando Generale dell'EZLN daranno inizio ad una nuova tappa della resistenza. Un giro di vite degli Aguascalientes.

Segreti a voce alta

"Non per nulla, però sta venendo proprio figo", mi commenta una ragazza del Distretto Federale che partecipa ai preparativi. Sta ricamando stelle rosse sulle magliette e sui paliacates stampati con caracoles a colori in batik, che si venderanno nello spaccio comunitario durante i prossimi giorni.

In nessun ex Aguascalientes è permesso entrare ai giornalisti, però quello di Oventic attrae la stampa ogni giorno di più. Le macchine fotografiche e video possono ritrarre solo quello che è visibile dalla strada. Un cartellone annuncia: "Questa è la Nostra Giunta di Governo" ed è illustrato con una gran impronta digitale convertita in passamontagna. Vicino, uno striscione riproduce la carta geografica del Paese Basco ed esige libertà dei detenuti politici di Euskal Herria. In basco.

I visitanti-aiutanti, in maggioranza giovani, parlano in inglese, italiano, catalano e spagnolo con diversi accenti. Se ne attendono ancora altri nelle prossime ore. Nella città di San Cristóbal, dove c'è l'alta stagione turistica, i posti in albergo sono esauriti e le agenzie di viaggio non hanno più veicoli da affittare. Lo stesso sindaco coleto si è congratulato per l'iniziativa zapatista per il prossimo fine settimana, dato che favorisce i gestori dei servizi locali e riporta San Cristóbal sulla scena internazionale.

L'Esercito è nervoso. Da lunedì sono iniziati pattugliamenti nelle strade di Ocosingo, Altamirano, Chenalhó, Palenque, Las Margaritas, Comitán e nella regione di frontiera, e da ieri ne è aumentata la frequenza, secondo quanto hanno confermato contadini di tre municipi autonomi prossimi a Ocosingo. Nell'ejido Morelia la polizia dello stato ha molestato gli zapatisti da lunedì. Nella base operativa dell'Esercito in San Andrés si è raddoppiata la vigilanza - mediante binocoli e cannocchiali - di tutti i veicoli che vanno in direzione di Oventic.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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