da La Jornada - Sabato 6 settembre 2003

Esigono il pagamento dei danni
Indigeni trattengono 35 soldati in Chenalhó

ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 5 settembre - Più di mille indigeni del municipio di Chenalhó hanno trattenuto questa notte circa 35 componenti dell'Esercito Messicano, probabilmente per esigere il pagamento dei danni causati dai loro camion sulla strada sterrata.

Fonti governative hanno spiegato che oggi alle 19 circa, più di mille indigeni della comunità Santa Martha hanno bloccato la strada sterrata per impedire il passaggio di un camion Dina che trasportava i militari. Poi l'hanno circondato ed hanno avvisato che non li avrebbero lasciati andare fino a che non avessero pagato i danni che provocano alla strada con il loro transito costante.

Secondo i funzionari statali, i militari ritornavano alla loro base dopo un percorso di routine per la zona quando sono stati sorpresi dagli indigeni. Altre fonti hanno detto che i soldati erano andati sul posto per cercare di localizzare e di distruggere una piantagione di marijuana.

Alle 23 i militari continuavano ad essere trattenuti, mentre le autorità municipali, statali e gli alti comandi dell'Esercito Messicano cercavano un dialogo per liberare i 35 soldati.


Cambiamenti strutturali e richiesta di liberazione
Gli studenti analizzano l'accordo per iniziare presto gli studi

ANGELES MARISCAL E CARLOS CAMACHO - CORRISPONDENTI

Gli studenti della Scuola Normale Rurale di Mactumatzá stanno studiando se accettare alcune proposte del governo del Chiapas per effettuare cambiamenti strutturali del centro di studi e permettere l'apertura del ciclo scolastico, "sempre e quando si liberino" i loro compagni portati via ed arrestati.

Intanto, il segretario statale dell'Educazione, Alfredo Palacios, ha detto che "la possibilità è che prima del prossimo lunedì si arrivi ad un accordo che permetta di riprendere il ciclo scolastico".

Il procuratore di Giustizia, Mariano Herrán Salvatti, ha detto che nelle prossime 72 ore si definirà la situazione giuridica delle 10 persone che rimangono fermate e il Supremo Tribunale di Giustizia dello Stato definirà la situazione delle 24 persone sotto processo.

Il piano del governo è di trasformare la normale in una università politecnica e di stabilire un regolamento interno e norme che permettano ai Servizi Educativi del Chiapas di essere l'unica autorità e istanza con la possibilità di regolare la funzione amministrativa e insegnante della scuola.

Liberano studenti in Edomex

Intanto, il Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas ha informato che questo venerdì sono stati liberati Elías Pumarino Hernandez e Diego Sánchez Murillo, studenti della Normale di Tenería, dello stato del Messico, fermati per la morte di Joel David Martínez López, il 13 agosto, mentre appoggiavano gli studenti della Mactumatzá.

Erano stati catturati quando erano arrivati per identificare il corpo di Martínez López, che è morto per uno sparo mentre guidava un autobus che portava circa 60 studenti dello stato del Messico e del Chiapas.


Si gemella il municipio autonomo 17 de Noviembre con l'italiano Cinecittà
Siamo venuti ad offrire appoggio politico al processo delle comunità

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Municipio Autonomo 17 de Noviembre, Chis., 5 settembre - In presenza della Giunta del buon governo Cuore dell'Arcobaleno della Speranza, ieri si sono gemellati i municipi Cinecittá (di Roma, Italia) e 17 de Noviembre (appartenente al Caracol zapatista "Mulinello delle nostre parole"). Il gemellaggio è avvenuto alla presenza del consiglio municipale in ribellione ed il sindaco romano Sandro Medici…

La globalizzazione dal basso

"I fratelli italiani sono venuti a trovare gli zapatisti in resistenza e loro ci hanno offerto cibo italiano, degli alimenti che fanno là", afferma a La Jornada un membro della giunta del buon governo Cuore dell'Arcobaleno della Speranza, che consulta continuamente in tzeltal i compagni, che lo circondano nella sala della giunta, nel Caracol ubicato nell'ejido Morelia.

"450 persone di diverse comunità del municipio autonomo sono venute in commissione a gemellarsi con il municipio italiano di Roma di Cinecittá. E dopo averci offerto il loro cibo, noi li invitiamo ad un ballo popolare con musica di marimba", aggiunge, con in sottofondo la musica dell'auditorio adiacente, dove il ballo è già iniziato.

"Siamo diventati fratelli dei municipi per conoscerci meglio. Per conoscerci. Con questi fratelli venuti dall'Italia possiamo camminare molto. Abbiamo spiegato come facciamo a far funzionare i nostri municipi autonomi".

Sandro Medici, sindaco di Cinecittá, ha detto: "Siamo venuti ad offrire appoggio politico al processo delle comunità, in questo momento in cui sta crescendo il cammino della società civile. Loro stanno consolidando l'esperienza politica dello zapatismo".

Prima di essere a capo della coalizione di sinistra che lo ha portato al governo di uno dei più popolosi municipi della capitale italiana (in cui si localizzano i celebri studi cinematografici dove sono state girate le principali opere di Federico Fellini, Luchino Visconti, Vittorio de Sica, Roberto Rossellini, Pier Paolo Pasolini ed altri classici), Medici è stato un rispettato giornalista del quotidiano Il Manifesto, del quale è fondatore. La sua candidatura indipendente è stata appoggiata dai partiti di centrosinistra fino a Rifondazione Comunista e da una varietà di organizzazioni civili. Un consigliere comunale del municipio appartiene al partito di centro Democratici di Sinistra e un altro consigliere è dei Disobbedienti, che qui si sono conosciuti durante la marcia zapatista del 2001 come le Tute Bianche.

"Abbiamo una seconda ragione per star qui", aggiunge Sandro Medici. "Secondo la nostra esperienza, il processo di globalizzazione del potere economico pretende di fare del mondo un luogo diviso. È necessario coltivare il più possibile le comunità locali e le forme autonome e locali di governo. È sempre meglio che esista una distribuzione locale del governo, che aiuti inoltre a salvaguardare la cultura dei popoli. Questa è una forma di resistenza politica, sociale e culturale contro la globalizzazione. Perciò, l'esperienza degli indigeni del Messico ci aiuta nelle nostre battaglie a Roma".

Il sindaco riferisce che a Cinecittá si sviluppano "esperimenti di partecipazione sociale nel governo, per stabilire un dialogo sociale che affermi la volontà popolare". In ciò hanno trovato una totale convergenza con gli zapatisti. "Con il gemellaggio, abbiamo appena aperto una porta".

Lo accompagnano Federica Cristiano (consigliera municipale), Fabio Galati (consigliere per gli affari sociali), Donatella Nucci e Roberta Brascaglia (responsabili dell'amministrazione del municipio di Cinecittá).

Durante una sobria cerimonia nel Caracol IV, il consiglio autonomo del 17 de Noviembre e il municipio di Cinecittá si sono scambiati messaggi e si aggiungono ai già numerosi municipi zapatisti ed europei che si sono gemellati negli ultimi anni. Dopo aver sfidato i visitanti ad un'accanita partita di pallavolo che ha messo a dura prova due tecniche sportive molto diverse, perché questa è la globalizzazione nel locale.

Una ventina di delegati italiani, in maggioranza membri dei Disobbedienti e l'associazione Già Basta di Roma, hanno cucinato 30 chili di pasta al forno per soddisfare quasi cinquecento commensali. Per il ragù hanno usato 18 chili di pomodori, 15 di besciamella e otto di carne tritata, che hanno soddisfatto tutte le famiglie venute all'incontro.

Una marimba tradizionale accompagnata da un sottofondo elettrico e dalla batteria è iniziato il ballo, però con la lettura di una lettera del comandante Zebedeo. E così ballando si è fatta notte…


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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