La Jornada 6 aprile 2003

Montano operativo di "vigilanza di frontiera" in municipi autonomi chiapanechi

HERMANN BELLINGHAUSEN INVIATO

Paraggi Macuilo, Chis., 5 aprile - È arrivata a Los Altos l'Operazione Sentinella, disegnata ufficialmente per proteggere le frontiere nazionali, però che da 20 giorni ha aperto una nuova strada per la militarizzazione delle terre indigene del Chiapas. A centinaia di chilometri dal "bordo" guatemalteco, all'accesso ai municipi autonomi San Andrés Sacamch'en de Los Pobres e San Pedro Polhó, hanno montato oggi un impressionante operativo di polizia e militare, con un'evidente dedica per le comunità in resistenza e le persone che le visitano.

Agenti dell'Istituto Nazionale d'Immigrazione sollecitavano nel pomeriggio il passaporto ed il visto alle persone che passavano per le terre tzotziles di Chamula in direzione San Andrés Larráinzar. Il posto di controllo è stato installato vicino a Macuilo da elementi dell'Esercito federale, però la perquisizione di veicoli e persone era realizzata prima da poliziotti giudiziari e da componenti dell'Agenzia Statale di Investigazione. Un "posto di blocco" di tutto rispetto.

Era più di due anni che cose di questo tipo non succedevano. Inoltre, "casualmente" l'operativo di polizia-militare-migratorio s'installa a pochi giorni dall'annunciata presentazione di un gruppo di bambini francesi nell'Aguascalientes zapatista di Oventic. La compagnia teatrale Tamerantong (in spagnolo Tumadrenchanclas) ed i suoi accompagnatori passeranno prossimamente da queste parti.

Il 10 aprile, anniversario della morte di Emiliano Zapata, Tamerantong presenterà al pubblico la sua celebre opera Zorro La Scarpa. Dal quartiere parigino di Belleville al mondo, la sua messa in scena ha portato un messaggio di humour e di solidarietà ai ribelli maya del sudest già alcuni anni fa.

Sotto il manto di un'operazione di vigilanza di frontiera, le forze armate non si molestano neanche più ad invocare (come prima) la Legge Federale sulle Armi e sugli Esplosivi per giustificare i posti di blocco. Continua? Minacce agli stranieri? Espulsione come ai tempi della "pulizia migratoria" di Ernesto Zedillo? Intanto, centinaia di indigeni della regione risentono già, ogni giorno, del rigore delle "sentinelle".

I pattugliamenti ed i posti di perquisizione militare son tornati in Los Altos, come già l'hanno fatto nelle vallate di Ocosingo, nelle regioni di frontiera della selva e dei Montes Azules dal passato 19 marzo.

Priisti cominciano ad organizzarsi

Intanto, il comitato municipale del Partito Rivoluzionario Istituzionale in Altamirano ha annunciato ieri, tramite il suo presidente, Guillermo Santiz López, che i comuneros del tricolore in questa regione "hanno cominciato ad organizzarsi per difendersi, se proseguono le aggressioni contro di loro" da parte degli "indigeni di ideologia zapatista", che sono accusati di "minacce, persecuzione e arresti arbitrari". I priisti, ciononostante, assicurano che cercano la pace e la tranquillità: "non vogliamo scontri".

I municipi autonomi 17 de Noviembre, Ernesto Che Guevara e Miguel Hidalgo hanno denunciato nei mesi recenti conflitti con priisti di Altamirano e membri dell'Organizzazione dei Produttori di caffè di Ocosingo (Orcao) nel tratto di strada Cuxuljá-Patria Nueva, nelle vicinanze della città di Ocosingo. Oggi i priisti rendono pubblica la loro "resistenza" allo zapatismo.

Intanto, uno dei dirigenti storici dell'Orcao, Juan Vázquez, ha assunto ieri la Segreteria dei Popoli Indios (Sepi). La lamentabile perdita di Porfirio Encino, la settimana passata, ha lasciato la Sepi senza titolare, e l'Aric Indipendente e Democratica senza il suo principale dirigente, fondatore dell'Unione di Ejidos di Agua Azul, promotore della Coalizione delle Organizzazioni Autonome di Ocosingo e difensore delle comunità indigeni ubicate nei Montes Azules. Porfirio Encino è servito un tempo da freno all'ostilità dell'ORCAO contro i municipi autonomi.

Grazie all'Operazione Sentinella ed in virtù dei recenti cambiamenti nel gabinetto di Pablo Salazar Mendiguchía, l'antiguerriglia potrebbe esacerbarsi. I cammini della tolleranza e della coesistenza pacifica si restringeranno ancor di più per le comunità indigene. È un brutto segnale che ci siano nuovamente minacce e espulsioni in Tenejapa, Salto de Agua, Maravilla Tenejapa, Tumbalá e nei Montes Azules.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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