La Jornada 5 ottobre 2003
Il Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé segnala violazioni dei diritti umani in Chiapas
IL CONFLITTO TRA LA GIUNTA DEL BUON GOVERNO E LE ORGANIZZAZIONI SOCIALI PREOCCUPA LA ONG

Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristobal de Las Casas, Chiapas., 4 ottobre - Il Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) ha manifestato la "sua preoccupazione" per il conflitto in cui "sono coinvolte la Giunta del Buon Governo Hacia la Esperanza e le organizzazioni CIOAC Storica e CIOAC Indipendente".

"Secondo la documentazione raccolta dal centro, si può dire che l'origine di questo conflitto è da far risalire all'abuso di Armín Morales Jimenez e Salomón Hernández Cristiani che hanno venduto, senza l'autorizzazione del proprietario Gilberto (chiamato Rigoberto dagli indigeni) Hernández Guillén, una camionetta per saldare un debito contratto con l'autorità. Questo errore è stato ammesso davanti al personale del CDHFBC da entrambe le parti coinvolte e dal padre di Armín".

Gilberto Hernández ha tentato di presentare la sua denuncia al Pubblico Ministero (MP) di Comitán che ha richiesto 6 mila pesos per accoglierla. "Di fronte a questo atto di corruzione, Hernández si è rivolto alle autorità del municipio autonomo Tierra y Libertad" che hanno avviato indagini ed hanno ritenuto necessario sequestrare il veicolo "per poi sentire le persone coinvolte".

Le autorità dei municipi autonomi Tierra y Libertad e San Pedro Michoacán hanno citato le parti alla presenza di membri della Giunta del Buon Governo Hacia la Esperanza. "Dopo un processo in cui ogni parte ha parlato ed ha suggerito proposte per la soluzione del conflitto, sono arrivati ad un accordo per cui Armín Morales sarebbe rimasto sotto la responsabilità della Giunta del Buon Governo a La Realidad, mentre suo padre, Absalón Morales (membro della CIOAC Storica) avrebbe raccolto la somma di 80 mila pesos per pagare la camionetta".

L'accordo non è stato rispettato poiché Absalón ha denunciato davanti al PM di Las Margaritas l'arresto di suo figlio ed ha fatto intervenire la CIOAC (Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos) ufficiale, i cui membri hanno sequestrato cinque persone della fazione indipendente e due basi di appoggio dell'Esercito di Liberazione Nazionale (EZLN), "con l'obiettivo di scambiarli con Armín".

Membri della CIOAC-Indipendente hanno quindi presentato una denuncia per la sottrazione della libertà e plagio o sequestro, al Pubblico Ministero di las Margaritas che ha rifiutato di accoglierla, quindi si sono rivolti al Pubblico Ministero di Comitán che l'ha accolta. Due giorni dopo i cinque indipendenti sono stati presentati alla Sottoprocura di Giustizia Indigena e quattro di loro sono stati liberati.

Uno di loro, Vicente Calvo Gómez, attualmente si trova recluso nel Cereso n. 5, in conseguenza della denuncia presentata da Absalón Morales.

A loro volta, i due zapatisti sono rimasti sotto sequestro per sei giorni. Secondo le loro testimonianze, sono rimasti "in condizioni disumane, sotto pressione e minacciati da José Antonio Vázquez Hernández, segretario delle Finanze, e Miguel Vázquez, segretario generale della CIOAC-Storica", riporta il CDHFBC. "Loro stessi hanno potuto vedere il deputato perredista Luis Hernández Cruz ed il presidente municipale di Las Margaritas, Jorge Luis Escandón Hernández, durante le operazioni di trasferimento e confinamento".

Alla fine, le basi d'appoggio zapatiste sono state "liberate con un atto pubblico a Comitán e consegnate al personale di questo Centro che agisce in qualità di mediatore su richiesta di entrambe le parti", si prosegue nel documento.

Il CDHFBC ha costatato le seguenti violazioni dei diritti umani: "violazione del diritto di protezione da parte della giustizia, di sicurezza e integrità della persona; delle garanzie giudiziarie; corruzione, intimidazione, minacce, tortura ed altri atti di crudeltà, disumani e degradanti; detenzione arbitraria e illegale perpetrata dal PM di Comitán e di Las Margaritas, dal presidente municipale di Las Margaritas, dalla Sottoprocura di Giustizia Indigena e dal deputato Luis Hernández Cruz, contro membri della CIOAC-Indipendente, basi d'appoggio dell'EZLN e del signor Gilberto Hernández".

Il CDHFBC aggiunge che "le autorità autonome e la Giunta del Buon Governo hanno agito combinando il sistema di diritto indigeno con il sistema positivo messicano. Eppure, basandosi sui principi fondamentali dei diritti umani, è importante segnalare che le condizioni in cui si trova Armín non sono adeguate, quindi si sta già trattando la situazione con dette autorità".

In conclusione, il CDHFBC rivolge un appello alle parti coinvolte nel conflitto "per privilegiare il dialogo per arrivare ad un accordo soddisfacente per tutti" ed alle organizzazioni sociali coinvolte nel conflitto in particolare affinché "creino le condizioni che permettano una soluzione consensuale del problema", inoltre a tutte le autorità implicate affinché "agiscano con responsabilità relativamente al diritto ed al rispetto dei diritti umani".

Il CDHFBC dichiara: "Fino a che non si riconosceranno i sistemi normativi dei popoli indigeni, si continuerà a favorire il sorgere di problemi di questo tipo che colpiscono i diritti e le giuste richieste degli indigeni indebolendone sempre più il tessuto sociale". Il centro chiarisce che interviene in questo procedimento "a protezione di tutte le parti che continueremo ad ascoltare, impegnati nella ricerca di una soluzione che riconosca i sistemi normativi dei popoli indigeni nel loro progetto di costruzione dell'autonomia".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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