CENTRO DE DERECHOS HUMANOS FRAY BARTOLOMÉ DE LAS CASAS, A.C.
SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS

4 DICEMBRE 2003
BOLLETTINO STAMPA - CASO ACTEAL

Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas esprime la sua preoccupazione per il fatto che a 6 anni dal massacro di Acteal e dall'impunità che ha caratterizzato questo processo penale, si sommino oggi una serie di dichiarazioni e di azioni di diversi protagonisti, in particolare dei difensori dei detenuti che pretendono di deviare le interpretazioni di un crimine di lesa umanità, dichiarando che il massacro fu dovuto a cause religiose.

Qui di seguito riportiamo i fatti di violenza costante e omissione da parte delle autorità statali, per cui è impossibile continuare a sostenere che il massacro di Acteal è stato provocato da conflitti intercomunitari, tra famiglie e molto meno per filiazione religiosa; fin dalla sua fondazione l'Organizzazione Civile Las Abejas ha dimostrato il suo interesse per la soluzione dei conflitti sorti nella regione di Chenalhó attraverso il dialogo, sia con le autorità Autonome che con le istanze del governo statale. È importante segnalare che questa organizzazione ha realizzato manifestazioni politiche e tutte volte a conseguire la Pace e perché non si dimentichi la storia che ha portato al massacro.

Questo Centro ha sostenuto che questa serie di aggressioni e violazioni dei diritti umani avvenuti prima del massacro, non possono essere considerati fatti isolati, frutto della decomposizione sociale, classificandoli come semplici crimini. Al contrario, queste azioni paramilitari fanno parte di una strategia di controinsurrezione che corrisponde alla situazione di Guerra. È evidente che il problema non è legato a motivi religiosi. Rivolgiamo un appello alle autorità giudiziarie affinché non vengano deviate le linee di indagine preliminari, né che si lascino condizionare da quei gruppi che vorrebbero sviare il caso.

Allegato: Cronologia Società Civile "Las Abejas"


CENTRO DE DERECHOS HUMANOS FRAY BARTOLOMÉ DE LAS CASAS, A.C.
SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS

4 DICEMBRE 2003
CRONOLOGIA - STORIA DE "LAS ABEJAS"

L'Organizzazione Civile Las Abejas, gruppo al quale appartenevano le 45 persone massacrate il 22 dicembre 1997 ad Acteal, nasce nel dicembre del 1992, poiché il 9 dicembre dello stesso anno furono aggrediti con armi da fuoco tre abitanti della comunità Tzajalchen del municipio di Chenalhó, con il risultato di una persona morta e due gravemente ferite. Gli aggressori distrussero le case delle vittime, violentando le mogli. In seguito il giudice municipale ordinò l'arresto ingiusto di 5 membri di quella comunità. Per questo la Parrocchia ed il paese organizzarono una peregrinazione che partiva da Yabteclum verso San Cristobal de Las Casas per esigere la libertà dei carcerati e nel tragitto decisero di chiamarsi 'Api', perché si identificarono con esse per il loro lavoro organizzato, unione e gran capacità di difesa.

Agli inizi del gennaio del 1993 ottengono la libertà per i loro compagni. Dopo la dichiarazione di guerra dell'EZLN al governo messicano, Las Abejas si pronunciano per una soluzione dignitosa, senza disconoscere i motivi che hanno provocato la guerra. Si dichiarano un'organizzazione neutrale che cerca la Pace en el 1995 partecipa ai cordoni di Pace a San Andrés ed alla Convenzione Nazionale Democratica; nel 1996 partecipa al Foro Nazionale Indigeno; a dicembre più di 2000 membri de Las Abejas marciano a sostegno dell'iniziativa di Legge della COCOPA.

15 febbraio1994 - La SRA non risponde alla richiesta di terra di 29 giovani militanti del Fronte Cardenista di Ricostruzione Nazionale FCRN, che occupano il podere "San José Majomut" dove si trova uno sterrato, approfittando del contesto di guerra collocano un cartello con le sigle dell'EZLN.

1996 - Il 13 aprile si costituisce formalmente il Municipio Autonomo di Polhó, in cui si trova questo sterrato; le autorità autonome ritengono che il terreno vada "a beneficio delle comunità", e questo provoca malcontento tra i membri della comunità Yibeljoj e Los Chorros, che intraprendono azioni di vendetta contro il municipio Autonomo ed arrestano 2 Mayoles.

1997 - Altro fatto di violenza contro membri de Las Abejas il 23 maggio, quando il presidente municipale priista di Chenalhó Jacinto Arias Cruz, decide la costruzione di una strada che partirebbe dalla comunità di Puebla fino a Majosic, pagando agli abitanti dell'Ejido Puebla $75.00 pesos per realizzare questo progetto ma di fronte al rifiuto iniziano le intimidazioni con aggressioni fisiche, fino ad arrivare allo sgombero forzato. Militanti del PRI fortemente armati bruciano diverse case a Las Limas e Chitamhucum, parte del Municipio Autonomo di Pantelhó. Il 24 maggio, le autorità autonome di Chenalhó inviano una commissione di 16 persone per cercare una soluzione pacifica; sulla strada la commissione subisce l'imboscata dei priisti che lascia un morto e due feriti per armi da fuoco. Il clima sociale è di violenza e persecuzione e membri de Las Abejas della colonia Yaxgemel sono espulsi dalla loro terra e si rifugiano nella comunità di Yibeljoj.

Il 26 maggio membri de Las Abejas si riuniscono con il presidente municipale Jacinto Arias per discutere del conflitto e vengono minacciati che "sarebbe arrivato l'Esercito per sterminare l'EZLN". Il 30 agosto membri de Las Abejas sono minacciati di morte perché giudicati zapatisti durante un'assemblea realizzata per cercare una soluzione al problema dello sterrato.

Il 16 settembre le autorità priiste di Los Chorros esigono un contributo di 100 pesos a famiglia per comperare armi. Las Abejas si oppongono e vengono espulse 60 famiglie da Los Chorros che si rifugiano a Naranjatik; il 18 settembre vengono bruciate 17 delle loro case.

Il 22 settembre muoiono due priisti e due simpatizzanti del Municipio Autonomo di Polhó in uno scontro provocato da paramilitari di Los Chorros. Il 25 settembre si svolge una manifestazione nel Municipio Autonomo di Polhó in occasione di cui viene arrestato un priista che tentava di sparare con un fucile "mauser" sulla folla.

Il 4 ottobre il Consiglio Autonomo di Polhó denuncia che la comuntà La Esperanza è stata attaccata da persone de Los Chorros con il risultato di diverse case incendiate e lo sgombero forzato di 52 famiglie; lo stesso giorno 2000 membri de Las Abejas realizzazione una marcia per la Pace e la Riconciliazione a Chenalhó.

L'8 ottobre la comunità Yibeljoj decide di non partecipare in alcun modo ad atti violenti.

Il 15 ottobre nella comunità di Tzanembolom vengono assassinate due persone e tre ferite da priisti giunti nella comunità minacciando e sparando, saccheggiando ed uccidendo gli animali domestici delle famiglie.

Il 23 ottobre un gruppo di priisti arrivano su un camion di proprietà del Municipio San pedro, accompagnati da elementi della Polizia di Pubblica Sicurezza ed aggrediscono con armi da fuoco la comunità di Las Limas; risultato: 28 famiglie espulse.

Il 25 ottobre 11 uomini ed una donna, militanti priisti e del PFCRN, sono feriti in un scontro a Majomut.

Il 27 ottobre un gruppo armato si dirige da Los Chorros alla comunità di Chimix sparando in aria, distruggendo e saccheggiando le case. Il giorno seguente questo gruppo ritorna e provoca uno scontro lasciando un morto e 4 feriti. Contemporaneamente a Kanolal, un gruppo di priisti incendiano le case e cacciano la popolazione.

Il 10 novembre priisti di Los Chorros entrano a Yibeljoj minacciando e pretendendo 335 pesos come tassa di guerra e minacciando di sgombero chi non paga; il giorno seguente lo stesso gruppo attacca gli abitati del quartiere Xoquilhukum di Yibeljoj saccheggiando 18 case.

Il 13 novembre 120 rappresentanti di diverse comunità rispondono alla convocazione del Consiglio Autonomo di Polhó per cercare una soluzione pacifica.

Il 15 novembre il presidente municipale di Chenalhó minaccia di morte il sacerdote Michel Chateau, accusandolo di "organizzare tutto quello che succede a Chenalhó".

Il 18 novembre nella comunità di Aurora Chica, priisti armati uccidono sei persone. Il giorno seguente vengono incendiate diverse case da priisti de Los Chorros. Il 20 novembre il Municipio Autonomo di Polhó invia un comunicato alla COCOPA ed alla CONAI invitandoli ad intervenire nella mediazione del conflitto. Il 16 dicembre le autorità autonome comunicano che diverse case sono state incendiate nelle comunità Yaxjemel, Chimix e Majomut.

Il 21 dicembre viene segnalata una sparatoria a Yibeljoj per impaurire la popolazione di profughi di Xoyep.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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