La Jornada - Sabato 4 ottobre 2003
Comincerà il 12 ottobre nel DF e si concluderà il 12 dicembre in New York
Per difendere loro diritti, i migranti organizzano una corsa per 24 stati

CLAUDIA HERRERA BELTRAN

Richiedendo un accordo migratorio e che metta un alt alla discriminazione ed al razzismo contro gli immigrati messicani negli Stati Uniti, centinaia di connazionali e le loro famiglie inizieranno il prossimo 12 ottobre la corsa Antorcha Guadalupana, che si concluderà due mesi dopo in New York.

Convocati dall'Associazione Tepeyac di New York, i corridori partiranno da Città del Messico e avanzeranno attraverso i 10 principali stati che espellono migranti e dopo per 14 località degli Stati Uniti, realizzando un percorso di 5 mila 771 chilometri.

Questa è la seconda edizione della corsa che, secondo gli organizzatori, vuole favorire la riunificazione famigliare e la piena vigenza dei diritti lavorativi, sociali e politici dei migranti.

L'Associazione Tepeyac - formata da una rete di organizzazioni comunitarie per la difesa e la promozione dei diritti umani di milioni di migranti latini - afferma che quest'anno la sua bandiera sarà un regolamento migratorio per più di 25 milioni di lavoratori senza documenti residenti negli Stati Uniti.

La corsa inizierà alle sette della mattina nella Basilica di Guadalupe con una messa celebrata da vescovi e sacerdoti del Messico e degli Stati Uniti. Alex Lora interpreterà delle canzoni dedicate alla Vergine di Guadalupe in solidarietà con i migranti.

Lo stesso giorno ci sarà anche un forum per i diritti dei migranti al Monumento alla Rivoluzione, al quale parteciperanno gli organizzatori, rappresentanti di autorità federali e locali ed organizzazioni che appoggiano i migranti, come Alleanza dei Braccianti Prua, la Cáritas, Senza Frontiere e Donne Migranti.

A partire dalle nove della mattina ci sarà un evento artistico con gruppi musicali e di danza in Piazza della Repubblica e altri similari nel pomeriggio in Nezahualcóyotl e nella Valle de Chalco.

In Messico, il percorso include il Distretto Federale, lo Stato di Messico, Morelos, Guerrero, Puebla, Oaxaca, Tlaxcala, Hidalgo, Veracruz e Tamaulipas. Dopo, l'Antorcha guadalupana attraverserà la frontiera tra Matamoros e Brownsville, e poi passerà per 14 stati degli Stati Uniti, arrivando alla Cattedrale di San Patrizio, in New York, il 12 dicembre, giorno della Vergine di Guadalupe.

Questa attività ha i suoi antecedenti nella corsa che i migranti messicani facevano dalla Cattedrale di San Patrizio fino ai quartieri dove vivevano, per ringraziare di essere riusciti a passare la frontiera senza essere arrestati, o perché avevano trovato lavoro o per aver risolto qualche problema di salute anche senza assistenza medica.


California
Presunti "polleros" messicani potrebbero essere condannati a morte

JORGE CORNEJO, CLAUDIO BAÑUELOS E RUBEN VILLALPANDO - CORRISPONDENTI

Due messicani sono processati in California come responsabili della morte di quattro clandestini domenica scorsa in un incidente automobilistico nella contea L'Imperiale. Nell'incidente altre 20 persone sono rimaste ferite. Se verranno giudicati colpevoli, i presunti trafficanti di clandestini Víctor Manuel Velázquez Romero e Guadalupe Fierro Chávez potrebbero essere condannati alla pena capitale dalla corte di giustizia federale della California.

Intanto, componenti della Fondazione di Assistenza Legale Rurale in California si sono recati questo venerdì negli uffici della Pattuglia di Frontiera ne Il Centro, California, per protestare per gli inseguimenti ad alta velocità che hanno già provocato varie morti di migranti.

I corpi dei messicani che sono morti domenica scorsa in Dallas, Texas, sono arrivati questo venerdì alla capitale di Aguascalientes, da dove sono stati trasportati al loro luogo d'origine, la comunità di Amarillos de Esparza, municipio di Asientos, dove sono stati sepolti.

Parlamentari e governatori del Messico e degli Stati Uniti si sono riuniti con le autorità di Chihuahua e Città Juárez per analizzare i principali problemi di frontiera, tra i quali quelli causati dal rimpatriamento unilaterale di migranti...


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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