LA JORNADA - 3 maggio 2003

Denunciano tentativi di reclutare studenti della Baja California per l'esercito statunitense

JORGE A. CORNEJO e ANTONIO PEREZ - CORRISPONDENTI

Il sergente dell'Esercito degli Stati Uniti, Javier Castro, si è riunito martedì scorso con due studenti del Centro di Bachillerato Tecnologico, del municipio di Tijuana, Baja California, per invitarli ad entrare nell'esercito USA in cambio di una borsa di studio per poter poi iscriversi all'università.

La presenza del militare è stata denunciata dai genitori, che hanno protestato denunciando che le autorità educative permettono che si cerchi di convincere i loro figli a diventare carne da cannone, visto che il militare ha un nuovo appuntamento per giovedì prossimo in questa stessa scuola "per chiacchierare con i giovani interessati ad arruolarsi nell'Esercito e per vedere quelli che potrebbero essere scelti, visto che i benefici sono molti".

Olga Patricia Romero, vicedirettrice statale dell'Educazione Media Superiore e Superiore, ha detto che è stata aperta un'inchiesta per sapere come mai le autorità della scuola hanno invitato il militare, dato che non c'è nessun trattato di collaborazione con l'esercito di quel paese.

Francisco Javier Reynoso, delegato dell'Istituto Nazionale d'Immigrazione, ha segnalato da parte sua che s'investiga sulla visita del militare, perché potrebbe essere incorso in gravi irregolarità se non aveva un nullaosta e una autorizzazione per il reclutamento di giovani .

In risposta, il sergente Javier Castro ha detto a La Jornada che "non è qualcosa che avremmo fatto prima, ma che una delle nostre reclute ci ha informato che in questa scuola c'erano due giovani nati negli Stati Uniti, da genitori messicani, che erano interessati ad entrare nell'Esercito, perciò siamo andati a vederli".

Il militare, la cui base è nel Centro Reclutamento dell'Esercito degli Stati Uniti, in Imperial Beach, California, ha aggiunto che sono state le autorità della scuola quelle che rendendosi conto della sua presenza l'hanno invitato a dialogare con il resto degli studenti che essendo nati negli Stati Uniti o avendo un documento migratorio come residenti nel vicino paese del nord erano "sceglibili" per entrare nell'esercito statunitense.

Castro ha raccontato che lui stesso frequentò la preparatoria nel suo paese natale di Mexicali, in Baja California, e poi fu reclutato dall'Esercito degli Stati Uniti, dove ha ottenuto, mediante il servizio militare, la sua nazionalità statunitense.

Ha spiegato che agli interessati si offre un premio fino a 20 mila dollari per praticare esercitazioni militari ed una borsa di studio fino a 5 mila dollari per gli studi universitari, oltre ad agevolazioni per ottenere la cittadinanza statunitense.

Cercano un coahuilense che ha combattuto in Iraq

Familiari del monclovense Iván Salvador Castillón Vélez, di 20 anni, hanno richiesto al governo degli Stati Uniti informazioni sul giovane che si era arruolato nell'esercito di quel paese, del quale non hanno saputo più nulla da quando è stato inviato come combattente in Iraq.

Castillón Vélez, che da sette anni è emigrato negli Stati Uniti, con la sua famiglia, è entrato nell'armata statunitense in San Antonio, Texas, nella base in Carolina del Nord, ha riferito sua nonna Aurora Rodríguez de Castillón. Ha spiegato che alla vigilia della guerra suo nipote è stato trasferito nelle basi statunitensi della Spagna e da lì al Medio Oriente.

Il suo nome, ha detto, non appare nelle liste dei caduti in combattimento pubblicate dagli Stati Uniti, per cui ha iniziato le pratiche legali per sapere dove si trovi suo nipote.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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