La Jornada - 2 maggio 2003

Irresponsabili, le critiche nel contesto di decenni di sovversione

Dibattito nella sinistra USA su Cuba

Se Dagoberto Rodríguez si comportasse nello stesso modo di James Cason, sarebbe espulso

JIM CASON - CORRISPONDENTE

Washington, 1º maggio - La decisione di figure progressiste di criticare la recente incarcerazione di attivisti politici e l'esecuzione di tre sequestratori in Cuba ha provocato un ampio dibattito nel circuito liberale e di sinistra negli Stati Uniti.

Alcuni, come lo scrittore Marc Cooper, hanno detto che ciò che succede in Cuba è peggio di qualsiasi cosa che abbia fatto il procuratore generale John Ashcroft negli Stati Uniti.

Altri, come Noam Chomsky, Edward Said, Immanuel Wallerstein e Naomi Klein hanno contestualizzato la loro critica al regime cubano condannando anche la sovversione statunitense in Cuba ed hanno appoggiato il diritto all'autodeterminazione di quel popolo.

Però l'anziano leader socialista David Mc-Reynolds sostiene che questa critica è irresponsabile nel contesto di decenni di sovversione ed aggressione e con l'attuale pericolo di un'azione come sequela dell'invasione dell'Iraq.

Sostiene che coloro che sono preoccupati per gli arresti di dissidenti - e McReynolds dice di essere uno di loro - dovrebbero discuterlo in privato. Coloro che hanno firmato dichiarazioni pubbliche criticando il regime, ha scritto McReynolds in un dibattito cibernetico al quale partecipano più di 10 mila progressisti, hanno "dato un'arma in mano alla gente di Bush".

Fino ad ora nessuno della cupola politica statunitense ha commentato questo dibattito tra progressisti su Cuba e non l'hanno utilizzato per loro propositi.

I principali media del paese hanno pure ignorato questa discussione e le dichiarazioni di personaggi della sinistra. Ciononostante, Dennis Hays, direttore dell'ufficio in Washington della Fondazione Nazionale Cubana-Americana, ha detto che le dichiarazioni di note figure di sinistra di questo paese hanno un impatto e "fanno a pezzi la premessa di legittimità del regime".

Di fatto, solo la richiesta promossa da Cooper e firmata da noti scrittori e intellettuali del circuito progressista mette in discussione la legittimità del regime cubano.

La dichiarazione firmata da Chomsky ed altri appoggia il diritto all'autodeterminazione di Cuba. Però il suggerimento di Hays di dar appoggio a coloro che promuovono un "cambiamento di regime" è ciò che preoccupa McReynolds ed un settore della sinistra.

D'altro lato, la coalizione Answer, che ha organizzato varie delle marce più grandi contro la guerra in Iraq e tra i cui membri c'è l'ex procuratore generale Ramsey Clark, ha iniziato a far circolare una richiesta di appoggio a L'Avana che afferma la preoccupazione per la sovversione statunitense nell'isola.

"Percepiamo con preoccupazione l'intensificazione della campagna di sovversione ed aggressione contro Cuba diretta dal governo degli Stati Uniti", segnala la richiesta e chiede di smetterla con gli attacchi e con l'embargo, la libertà per i cinque cubani incarcerati in Miami ed altro ancora.

La dichiarazione firmata da Chomsky ed altri ha raccolto più di 800 firme fino a mercoledì. Joanne Landy, co-direttrice della Campagna per la Pace e la Democrazia, che ha organizzato la stesura della dichiarazione, ha detto a La Jornada che il suo gruppo si è sorpreso per il numero di persone che desideravano firmare il documento, diffuso tramite il sito Internet (www.cpdweb.org).

"La gente ha dato il benvenuto all'opportunità di difendere questa gente (i dissidenti) in Cuba senza appoggiare un attacco statunitense contro l'autodeterminazione".

Ha riconosciuto che alcuni progressisti percepiscono che qualsiasi critica in questa congiuntura serve solo ad aiutare gli interessi della Casa Bianca, però ha rifiutato validità a questo argomento.

"La dichiarazione non offre nessuno appoggio agli Stati Uniti nel loro intento di controllare il futuro di Cuba. Chiaramente è contro qualsiasi movimento che voglia minare l'autodeterminazione di Cuba".

Informata del fatto che la Fondazione Nazionale Cubana-Americana aveva ricevuto bene la dichiarazione, Landy ha dichiarato che si è sbagliata: "Ci opponiamo sia alla repressione come alla politica statunitense e alla gente che coopera con Stati Uniti".

Michael Alpert, uno dei fondatori della rivista di sinistra Z Magazine, firmante della richiesta di Landy, ha scritto: "nonostante vari decenni di terrore auspicato dalla CIA e il boicottaggio imposto dagli Stati Uniti, Cuba supera sempre di molto la maggioranza dei suoi vicini latinoamericani in successi intellettuali, culturali, di salute, educazione e politici".

Alpert appoggia ciò che caratterizza come un movimento per recuperare le aspirazioni iniziali della rivoluzione cubana a superare "strutture di partito leniniste e di dittatura verso una democrazia partecipativa sulla base della partecipazione di massa".

Però altri, nei loro interventi in un ampio dibattito del gruppo di sinistra di discussione cibernetica Portside -così come nel sito della rivista The Nation e Z-Net-, sostengono che l'esperienza del Cile durante il governo di Salvador Allende aiuta a far sì che Cuba usi molta cautela, particolarmente nel momento in cui alti funzionari della Casa Bianca parlano apertamente di un "cambiamento di regime" nell'isola.

"Siamo molto coscienti delle condizioni speciali di Cuba, con presenza armata statunitense sulla sua terra, a Guantánamo", ha scritto McReynolds. "Con fondi per finanziare dissidenti, agenti della CIA e, chiaro, la lunga tradizione di tentativi d'assassinare Castro". Per questo ed altre "azioni minori come la Baia dei Porci, forse la cosa che bisognerebbe sottolineare di più è che Cuba rimane relativamente libera, tutt'al più soffre di una stampa noiosa del partito unico e indebitamente timorosa di una libertà formale di discussione".

Un altro che è d'accordo con questa linea è lo scrittore di sinistra Jonathan Nack, di Oakland, California: "Il cammino futuro della democrazia cubana non sarà preparato dagli statunitensi di sinistra che chiedono delle riforme. Credo che in questo momento una cosa di questo tipo può solo preparare il cammino ad una maggior intervento statunitense, anche militare", ha scritto in un dibattito online.

Per Nack, "il cammino verso la democrazia cubana sarà preparato dalla sospensione dell'embargo statunitense e dall'arrivo al potere di altri governi di sinistra in America Latina. È sopra questi temi che si dovrebbero soffermare gli statunitensi di sinistra".

Il diplomatico Wayne Smith, ex incaricato della Sezione di Interessi degli Stati Uniti in Cuba, che ha protestato per l'arresto dei dissidenti, ha detto che non l'hanno sorpreso le recenti azioni del governo cubano. In un'intervista con La Jornada ha detto che le azioni del responsabile statunitense in Cuba, James Cason, vanno oltre a quanto è accettabile come attività diplomatica.

"Immagini la reazione se Dagoberto Rodríguez, capo della Sezione di Interessi di Cuba in Washington, avesse tenuto riunioni con statunitensi insoddisfatti e dichiarasse che il suo proposito è quello di fomentare una forma differente di governo, socialista, negli Stati Uniti. Il procuratore generale John Ashcroft lo avrebbe espulso ed avrebbe probabilmente arrestato gli statunitensi che avessero lavorato con lui".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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