RESISTENZA E AUTONOMIA

VIAGGIO TRA LE COMUNITA' ZAPATISTE


LA ZONA NORTE DEL CHIAPAS (RUTA 2)

Dal giorno 22 febbraio al 26 una parte della 3° CCIODH si è recata nella zona Norte per verificare lo stato dei diritti umani.

La zona Norte è la zona con maggior presenza paramilitare in tutto il Chiapas ed è centro operativo dell'organizzazione paramilitare "Paz y Justicia" artefice di molte aggressioni alle comunità indigene. E' un'associazione riconosciuta dal governo del Chiapas che riceve finanziamenti a molti livelli (soprattutto municipale) per "portare avanti progetti di sviluppo nelle comunità" che in realtà sono strumenti utilizzati per dividere le comunità e fiaccare la lotta zapatista. Quasi tutti i villaggi di questa zona sono divisi in zone zapatiste, priiste e affiliate al PRD e la convivenza genera quotidianamente conflitti.

La relazione spiega nel dettaglio gli obiettivi della paramilitarizzazione e la realtà di vissuto quotidiano.

Durante la visita della commissione in un villaggio interno al municipio di Tila (El Limar) è stato ucciso un uomo durante uno scontro fra militanti paramilitari.

Il giorno 24 febbraio la commissione si è recata anche nel luogo dell'assassinio di Jose Tila, giovane abitante del municipio che fu aggredito insieme a suo padre nel 1998 durante la visita della prima CCIODH dopo che aveva portato alla commissione stessa le denunce sulle violenze paramilitari.

I villaggi visitati, in cui la commissione ha potuto incontrare rappresentanti della buona parte dei municipi autonomi della zona, sono stati Roberto Barrios (Aguascalientes V), Jonilxtie, San Marcos.

In seguito spieghiamo per temi la situazione dei diritti umani nella zona riassumendo i resoconti fatti dei tre incontri effettuati. Per maggiori informazioni il dossier della terza commissione includerà un resoconto più completo.

1. PARAMILITARIZZAZIONE

1.1 la situazione nella zona: niente è cambiato

Le comunità testimoniano che con il cambio di governo sia a livello statale che federale, niente è cambiato rispetto ala situazione della paramilitarizzazione della zona.

La zona Norte del Chiapas è la zona dove ha sede l'organizzazione paramilitare Paz y Justicia. E' un organizzazione riconosciuta che riceve finanziamenti per milioni di pesos dalle amministrazioni del Chiapas. la sua principale azione al momento è quella di utilizzare lo strumento economico per generare la decomposizione dei tessuti comunitari della comunità zapatiste in lotta. E' artefice di continue pressioni ne confronti di queste comunità talvolta con violenze e minacce e altre volte chiedendo l'abbandono dell'adesione alla lotta zapatista in cambio di denaro che nella maggior parte dei casi viene soltanto promesso. E' espressione organizzativa del Partito della Rivoluzione Istituzionale, partito che nonostante la perdita del governo del Chiapas è rimasto molto forte nella zona grazie soprattutto al potere che gli rimane in molti municipi importanti come Palenque, Tila e Yajalon.

Le comunità zapatiste ritengono che ci sia connessione diretta fra governo e paramilitari organizzando quest'ultimo i gruppi paramilitari ed appoggiandoli economicamente in cambio di informazioni. I progetti che Paz y Justicia utilizza per "comprare" le famiglie indigene zapatiste sono direttamente finanziati dal governo per generare divisioni.

In alcune comunità i gruppi paramilitari hanno subito divisioni che corrispondono alla divisione interna al PRI fra sostenitori del vecchio partito e coloro che impulsano per un cambiamento e modernizzazione. Alcuni giorni prima della visita della commissione è stato incarcerato un dirigente di alto livello di Paz y Justicia che si chiama Diego Vasquez. Egli è autore delle principali stragi del '95 e '96 che generarono morti, distruzione e "desplazamiento" di villaggi in tutta la regione. Le comunità intervistate ritengono l'arresto un regolamento interno al gruppo e non la manifestazione di volontà reale di punire gli artefici di violenza e delitti, confondendo così anche la società civile nazionale e internazionale con segnali falsi. Inoltre questo arresto avviene alcuni mesi dopo la scarcerazione lo scorso 11 settembre di 11 dirigenti paramilitari che erano stati arrestati precedentemente.

In tutto il Chiapas sono presenti fra gli 11 e i 17 gruppi paramilitari e due dei più forti (Paz y Justicia e Chinchulines) radicati nella zona Norte.

Nella zona di Jonilxtié, municipio di Tila, hanno sede anche altri gruppi paramilitari come UCIAF (Union Campesina corrispondente alla nuova corrente de PRI guidata dall'ex deputato statale e dirigente di Paz y Justicia Samuel Sanchez Sanchez) e altri affiliati al PRD. Questi gruppi hanno forti interessi economici e politici e sono finanziati dal governo. Non subiscono mai violenze o molestie da parte degli zapatisti.

Recentemente il governo del Chiapas ha promosso un processo di riconciliazione, sbandierato come la fine del conflitto in Chiapas, che ha visto la forma della pace fra i principali gruppi in lotta fra di loro legati al PRI e al PRD. Dal processo sono stati esclusi gli zapatisti che ritengono che non ci possa essere riconciliazione senza che i crimini del passato siano puniti, senza che siano indennizzati i villaggi che hanno subito stragi, desplazados, distruzioni e furti e senza che ci sia il disarmo dei gruppi paramilitari.

Ad esempio gli autori dell'uccisione di José Tila del 1998 vivono ancora in libertà e nell'impunità continuando a minacciare la famiglia del giovane e gli zapatisti aspettano che venga eseguito il amndato di cattura del ministero pubblico di Yajalon che ha ordinato la cattura degli assassini ma che le autorità di pubblica sicurezza non hanno mai messo in pratica.

Nella zona di san Marcos la paramilitarizzazone ebbe inizio nel 1995 quando il governo cominciò a creare i gruppi e ad offrire a Paz y Justicia progetti di aiuto per corrompere i sostenitori della lotta zapatista. Nel 1996 cominciarono le azioni e assassini all'interno delle basi zapatiste appoggiate dalla Seguridad Publica e dal governo. Da quel momento la repressione è stata forte con moltissime famiglie che hanno subito violenze e furti nelle proprie case e i gruppi paramilitari affiliati al PRI si sono divisi in due: UCIAF e Paz y Justicia.

Dopo il cambio di governo la situazione sembrava essere migliorata con possibilità di transito più libero ma tutto sembra ritornare al passato dopo le elezioni municipali dell'ottobre scorso che hanno visto vincere nella zona il PRI.

1.2 Denunce e situazione nelle comunità

Alla commissione sono giunte molte denunce di violenze paramilitari nelle tre zone visitate.

Nella comunità di Chouan, nel municipio di Chilon, alcuni paramilitari e militari armati hanno minacciato, a metà febbraio, un gruppo base d'appoggio dell'EZLN assaltando camion e strade. Il gruppo paramilitare "Chinchulines" minaccia uomini e donne continuamente.

Sempre in altre comunità nel municipio di Chilon il 28 novembre del 2001 un uomo è stato minacciato da alcune famiglie affiliate a gruppi paramilitari che hanno chiesto a lui di versare del denaro. Più recentemente 3 uomini che stavano lavorando nei loro campi a 150 metri da casa, sono stati attaccati dal gruppo paramilitare "Chinchulines". Una di queste vittime, tre desplazados, è stato arrestato con l'accusa di aver provocato la morte di uno degli aggressori in realtà ucciso per incidente da coloro che lo accompagnavano.

La comunità base d'appoggio di Salto de Agua, continuano a subire minacce e fustigazioni da parte di Paz y Justicia e tutte le denunce per le violenze fino ad oggi compiute non hanno trovato giustizia. Gli abitanti denunciano anche che tutti i livellidi governo appoggiano i gruppi paramilitari e forniscono loro denaro e armi.

Nel villaggio di Roberto Barrios (accanto all'Aguascalientes) la popolazione è divisa fra affiliati al PRI e sostenitori dell'EZLN. Il villaggio in resistenza denuncia la distruzione della strada per arrivare alla comunità da parte di paramilitari il 13 settembre del 2001. Denunciano l'inganno portato avanti nei confronti della gente che viene invitata ad accettare di abbandonare l'EZLN in cambio di programmi governativi (come crediti di fertilizzanti o animali, vedi paragrafo sui programmi del governo) di aiuto. Anche se poi non arrivano quasi mai i soldi, il villaggio è diviso fra famiglie priiste e zapatiste e questa situazione genera molti problemi. di convivenza. Pochi giorni prima la visita della commissione fu attaccata con lancio di pietre la scuola primaria autonoma della comunità che precedentemente aveva subito altre aggressioni con distruzione di apparati e impianti elettrici.

I catechisti della comunità sono stati più volte minacciati di morte con lettere anonime che i membri della CCIODH hanno potuto vedere. Nella sede del comitato educazione autonoma alcuni ignoti hanno rubato del denaro che serviva per alimentare i progetti educativi. La clinica ha subito tre aggressioni con la rottura dei vetri e dell'impianto elettrico. Uno dei membri della base d'appoggio ha subito aggressioni e h visto distruggere il le sue piantagioni. Priisti e paramilitari campioni minacce e aggressioni anche verso i campamentisti internazionali. Le donne dell'accampamento civile vengono minacciate di violenze sessuali.

I rappresentanti della comunità hanno infine elencato tutti i nomi dei capi di Paz y Justicia che organizzano e mettono in pratica la fustigazione nella zona.

Nel villaggio di Belizario Dominguez lo scorso settembre vennero minacciati, detenuti e denunciati alle autorità pubbliche un catechista, un promotore di salute e alcune persone che tornavano al villaggio con un mezzo dopo il lavoro nei campi.

In un Ejido nel municipio di Palenque è stato liberato lo scorso anno un dirigente di Paz y Justicia condannato per aver ucciso un ejidatario nel 2000.

Nella comunità di Oxil Ajaw nel mese di marzo dello scorso anno alcuni uomini che lavoravano nelle loro parcelle di campi furono attaccati da 18 uomini armati che provocarono un morto al loro interno nello scontro. Per questa uccisione sono stati accusati due lavoratori del villaggio che sono stati costretti ad andarsene perdendo le case e le terre.

Nella comunità di Union Hidalgo (vicino a San Marcos) il 20 e 21 febbraio paramilitari insieme all'esercito e SP hanno attaccato un uomo facendolo sparire. L'uomo si chiama Aloisio Guzman Ramirez ed è stato attaccato da 5 persone della stessa comunità che ancora continuano ad aggredire e minacciare.

2. MILITARIZZAZIONE

Per capire la realtà di militarizzazione della zona la si deve pensare direttamente collegata e con gli stessi fini di quella paramilitare. Lo scorso anno la base militare di Roberto Barrios venne smantellata essendo una delle sette che l'EZLN richiese di essere tolte per la ripresa del dialogo.

Prima di questa operazione si formò a Palenque una base militare che di fatto risulta molto vicina all'Aguascalientes e centrale a tutta la zona. La valutazione delle comunità è che la presenza militare nella zona Norte non abbia subito considerevoli variazioni proprio per il fatto che rimangono la maggior parte delle basi e quelle smantellate sono state solamente spostate. Continuano a svolgere compiti di controllo e pressione sulla popolazione con pattugliamenti aerei e interni ai villaggi.

Insieme ai militari anche gli agenti di pubblica sicurezza e polizia municipale sono involucrati nelle operazioni di controinsurgenza a volte direttamente compiendo azioni di fustigazione insieme ai gruppi paramilitari. Dopo la riconferma in molti municipi della regione del PRI alla guida dei municipi ufficiali la situazione è peggiorata e sono riprese più sostenute le operazioni di polizia.

La presenza militare nella zona è fin dal 1994 artefice della situazione di forte tensione e moltissime sono state le uccisioni a danno di comunità zapatiste provocando lo sfollamento di buona parte della popolazioni dai propri villaggi (vedi paragrafo sui desplazamiento).

Nella zona del municipio di Tila molti militari stanno portano avanti azioni di distruzione di boschi per costruire le proprie basi e non curano minimamente il miglioramento delle strade che è lo scopo ufficiale che guida la loro presenza nella regione.

Stessa situazione si vive nella zona di san Marcos, nel municipio autonomo Flores Magon. Nella zona di Sabanilla rimane una grossa base così come a Jesus Carranza e in almeno altri tre villaggi da cui possono controllare le comunità zapatiste.

La commissione ha ricevuto alcune denunce per l'atteggiamento dei militari, ma in misura minore rispetto a quelle dei paramilitari, che entrano nelle comunità e identificano le famiglie rivolgendole molte domande con tono intimidatorio.

3. DESPLAZAMIENTO

Tutta la zona negli anni scorsi è stata caratterizzata da un forte processo di desplazamiento causato dal conflitto generato dalla presenza paramilitare e militare nei confronti delle basi d'appoggio zapatiste.

Le cause erano quelle del non appartenere a nessun partito oppure del militare nell'EZLN o rifiutare di affiliarsi a gruppi paramilitari.

Eventi come l'attacco con relativa chiusura della chiesa nella comunità di El Limar (quella con la massima presenza e organizzazione paramilitare in tutto il Chiapas) hanno provocato forti fenomeni di migrazione forzata verso altri villaggi. Le cifre dei desplazodos nella regione sono sull'ordine dei migliaia. Molte comunità hanno fatto pervenire alla commissione la lista delle persone che non possono tornare nelle proprie case e grande rilevanza la ha assunta negli ultimi anni anche la questione dei programmi governativi e del rifiuto di privatizzazione degli ejidos che spesso comportano lo sfollamento dai villaggi della popolazione per le minacce o le aggressioni (vedi paragrafi sulla paramilitarizzazione e sui programmi del governo).

Nella zona bassa di Tila intorno al villaggio di Jonixltie continuano a rimanere desplazados in quasi tutte le comunità (45 famiglie in quattro villaggi) e questo genera la mancanza di lavoro, abitazioni, terre con la necessità di cercare terre in prestito per sopravvivere. Inoltre tutti i beni persi, accaparrati in gran parte da Paz y Justicia, non sono stati indennizzati.

Nella zona del municipio di Flores Magon è molto grave il problema dei desplazados. In ognuno degli 11 villaggi del municipio ci sono desplazados provenienti dagli altri villaggi. Alcuni stanno lavorando i pezzi di campo di altri ejidatari e solo poche denunce per avere l'indennizzo delle terre perse si sono compiute. Durante le azioni militari che provocarono la cacciata in alcun villaggi di parte della popolazione furono compiuti anche assassini e stragi. Nel 1996 il nel giro di pochi giorni furono uccise 4 persone dei villaggi di Jesus Carranza e Los Moyos.

4. IMPUNITA'

Adesso le comunità spiegano che la situazione dal punto di vista militare e paramilitare è un po' più calma e non ci sono violenze con la stessa frequenza degli anni scorsi. Nonostante questo rimangono impuniti la grande maggioranza dei crimini commessi e di quelli che si stanno commettendo. Per fare le denunce ai ministeri pubblici, che hanno sede nelle capitali municipali, ci vogliono molti soldi e mai vengono prese in considerazione. Anche se gli autori dei delitti vengono condannati l'ordine di cattura non viene eseguito dalle autorità di polizia come nel caso degli assassini di José Tila. Nella memorie delle comunità incontrate rimangono impressi tutte le violenze subite e gli assassini subiti e si continua a chiedere giustizia per questi fatti. Molti furono i desaparecidos di cui ancora oggi si chiede la presentazione soprattutto nella zona di Tila in cui le autorità dei municipi autonomi hanno raccontato i casi di molti uomini e donne.

Il fatto più preoccupante è che i gruppi paramilitari sono rimasti armati e continuano ad operare in diretta connessione con le autorità. Per questo sono visti come falsi e devianti i processi di riconciliazione che hanno visto la firma della "pace" fra gruppi paramilitari e partiti politici, processo che non ha incluso le comunità zapatiste.

Il presidente municipale di Tila è uno dei principali capi paramilitari e, nonostante la riconciliazione e le dichiarazioni del governo, continuano anche gli scontri fra i gruppi paramilitari stessi. Si è riaperta la chiesa nella comunità di El Limar ma la situazione rimane grave e non si è firmata la pace ma solo un patto per la reintegrazione della chiesa e del parroco.

Per quanto riguarda la situazione dei desplazados sottolineano come nessuno dei colpevoli e responsabili di assassini violenze, ruberie, e sradicamento di migliaia di indigeni dalle loro terre perse sia stato punito e in pochissimi casi ci sia stata indennizzo.

5. PROGRAMMI DEL GOVERNO

Il governo messicano promuove nelle comunità alcuni programmi, pubblicizzati come progetti per lo sviluppo nel campo della salute e dell'agricoltura.

In particolare i programmi attuati sono tre.

  1. Il Progresa è un programma rivolto alle donne: consiste in un contributo monetario relativamente consistente, rilasciato a precise condizioni. Le donne che lo accettano devono infatti sottoporsi a periodiche vaccinazioni, di cui non è spiegato alla comunità, o a coloro che ne usufruiscono, quale sia la funzione, quali gli effetti, e perché sia riservato solo a donne e bambine. Le comunità con cui abbiamo parlato denunciano che i soldi vengono rilasciati solo ad alcune famiglie, anche nel caso in cui sia un'intera comunità a richiederlo; in ogni caso ci hanno anche detto che loro non accettano comunque questi programmi, dichiarando che la vera intenzione del governo non è quella di risolvere problemi o creare condizioni di maggiore sviluppo, bensì la volontà di creare divisioni e distruggere i processi di autonomia messi in atto da queste comunità in resistenza. Tra le condizioni per poter ricevere questo progetto c'è anche l'obbligo di mandare i propri figli nelle scuole del governo. Inoltre uno dei sospetti più gravi è che le donne vengano sottoposte a vaccinazioni o interventi che impediscono loro di avere figli, senza il loro consenso o la loro consapevolezza. Questo programma crea divisione anche all'interno della stessa famiglia oltre che della comunità.
  2. Il Procampo è un programma ormai in fase conclusiva: fu promosso fin dal '94 dal governo di Salinas de Gortari ed attuato anche da Zedillo. Consiste in un contributo di 300$ per la coltivazione della terra, rilasciati a coloro che decidono di accettarlo. Anche in questo caso nelle comunità indicano il vero scopo nella precisa volontà di impedire ai contadini di organizzarsi e creare tra loro divisioni e contrasti.
  3. Il nuovo programma del governo è il Procede, che consegue alla modificazione dell'articolo 27 sulla proprietà collettiva della terra. Mentre in precedenza le terre comunali e l'ejido erano pienamente riconosciuti e tutelati, adesso continuano ad essere riconosciuti come esistenti, ma si opera in modo da favorire la parcellizzazione della proprietà, rendendola individuale. Il governo offre un credito a chi decide di usufruire del programma ed appropriarsi di una parcella della proprietà ejidale. Questo, oltre a creare divisioni nella comunità, porta spesso anche colui che accetta il programma a perdere la terra: il credito concesso ha un interesse del 15%, che nelle maggior parte dei casi, non può essere pagato da colui che lo riceve, e questo porta all'esproprio della terra. Nell'Aguascalientes Roberto Barrios ci leggono una denuncia datata 8 dicembre 2001, riguardante l'ejido Arimatea. Qui 44 ejidaratios hanno deciso di non accettare il procede, ma altri hanno accettato; le autorità falsifica però le firme di coloro che rifiutano questo programma. La denuncia di questa imposizione e la richiesta del rispetto della proprietà ejidale è stata inviata alla procura agraria, ma non è stata considerata. Il procede dimostra che anche la volontà del nuovo governo è quello di apparire come promotore di progetti favorevoli a indigeni e contadini, mentre il vero interesse è quello di dividere le comunità e non permettere un'organizzazione autonoma.

Alcuni accettano questi programmi per bisogno di denaro, ma ne risulta solo un danno, perché non sono un reale aiuto, non insegnano tecniche per coltivare o per la prevenzione nella salute.

Anche altri progetti locali mirano sempre allo stesso scopo. Nella comunità di San Marcos ci hanno parlato di case in costruzione, strade, luce elettrica concessa dal governo solo ad alcune comunità o famiglie, allo scopo di creare divisioni.

Le comunità in resistenza non accettano questi programmi, e questo spesso è motivo di tensione con le comunità non zapatisti che invece ne fanno uso.

6. POSSESSO DELLA TERRA E INCIDENZA DEI PROGRAMMI GOVERNATIVI

Nelle zone visitate la forma prevalente di possesso della terra è quella ejidale, anche se sono presenti proprietà comunali e alcune individuali(1).

Nelle comunità il lavoro è di tipo collettivo, anche perché è più facile sostenersi a vicenda in una condizione di estrema indigenza, di profonda carenza di risorse e di denaro.

La comunità di San Marcos denuncia un totale abbandono del governo, che non promuove reali programmi di sviluppo, non fornisce strumenti per favorire un processo che porti verso l'autosufficienza alimentare; gli unici programmi adottati sono mossi da una visione assistenzialistica nel migliore dei casi, altrimenti da puro interesse economico o politico.

Nell'Aguascalientes "Roberto Barrios" ci parlano inoltre dell'esistenza di una tassa che il governo impone individualmente, anche in questo caso contro il concetto di possesso e lavoro collettivo della terra e nell'ottica di creare divisioni; inoltre questa tassa porta maggiore povertà, perché ogni anno sale in modo superiore al valore dei prodotti coltivati sulla stessa terra. Per questi motivi la decisione è stata quella di non pagare.

7. TERRA E MIGRAZIONI

La povertà delle comunità e la difficoltà di reperire mezzi sufficienti per il sostentamento della famiglia, porta alcuni ad emigrare dalla comunità verso le città, a volte rimanendo nel Chiapas, altre volte dirigendosi al Distretto Federale o in altri Stati.

Queste migrazioni, dettate dalla ricerca di lavoro e di uno stipendio stabile, possono essere definitive o momentanee, ma in ogni caso creano una instabilità nella comunità, un indebolimento, la perdita molto spesso degli elementi più giovani.

Il problema è maggiormente sentito a Roberto Barrios, non è molto frequente nelle altre comunità visitate, Jolnixtié e San Marcos. Il senso di appartenenza alla comunità e l'idea di lavorare per un progetto importante come è l'autonomia, trattiene la maggior parte dal cercare altrove, e comunque solitamente si tratta di un periodo di lontananza più o meno breve, ma comunque che ha termine, e sempre dettato dalla più impellente necessità.

Molto probabilmente la divisione della terra in proprietà individuali peggiorerebbe la situazione poiché non tutti si vedrebbero più assicurata neppure una parcella di terra, e potrebbe moltiplicare i casi di migrazioni con i conseguenti problemi legati ad un inurbamento massiccio.

8. EFFETTI DEL PLAN PUEBLA PANAMA

La zona visitata rientra nell'aera direttamente interessata dal PPP.

Nel municipio di Roberto Barrios dichiarano di essere a consapevoli delle intenzioni del governo.

Esistono in questa zona progetti che rientrano nel piano di attuazione del PPP. Ad esempio si prospetta la costruzione di un centro turistico in questa zona, che potrà essere attuato privatizzando aree che appartengono alle comunità o di cui da sempre le comunità hanno potuto liberamente usufruire.

Discorso analogo può essere fatto per altri progetti, come la costruzione di autostrade per trasporti veloci, vantaggiose per il commercio delle grandi imprese nazionali e transnazionali e del turismo, non certo degli indigeni, oppure per interessi nell'estrazione del petrolio o nella vendita del legname.

Il governo dichiara che questo piano favorirà anche le popolazioni indigene, creando posti di lavoro all'interno delle industrie maquilladoras che verranno qui impiantate. In realtà un tale lavoro sarebbe innanzitutto instabile, mal pagato e non professionalizzante, e soprattutto porterebbe molti ad allontanarsi dalle comunità e dalla propria cultura.

Per le disastrose conseguenze di questo piano sulla cultura, sull'economia, sulla salute dei popoli indigeni oltre che sull'ambiente, i municipi stanno attivandosi per muovere un'interpellanza presso la CIDH.

9. COMMERCIO

Le principali coltivazioni nella zona sono quelle di mais, fagioli, riso, caffè, cacao, chili. La produzione è improntata soprattutto all'autoconsumo, tranne una parte destinata alla vendita. Il problema principale è quello che, non avendo mezzi per trasportare i prodotti, sono costretti a venderli ai coyotes, intermediari che pagano loro un prezzo irrisorio e che speculano poi nel rivederlo ai commercianti.

Il progetto che si sta elaborando, in questa zona come altrove, è quello della costituzione di cooperative di produzione e vendita all'interno del municipio ed a livello regionale tra diversi municipi autonomi. Questa formula sarebbe favorevole sia per il venditore che per l'acquirente, garantendo ad entrambi prezzi maggiormente equi e dignitosi.

Le difficoltà riguardano soprattutto la carenza di risorse per potersi munire di vetture per il trasporto dei prodotti e l'assenza di mercato per poter commerciare anche con l'esterno.

Inoltre si intende avviare anche un lavoro sull'agroecologia, in modo da non utilizzare prodotti chimici che inquinano la terra, sono molto costosi e portano ad un'ulteriore dipendenza dal mercato esterno.

10. SALUTE

Rispetto al tema della salute, le comunità visitate non ricevono un servizio buono e rispettoso della propria cultura da parte del governo. Rivelano che riceve buone cure solo chi può permettersi di pagare. Hanno quindi deciso di tentare di costituire un servizio sanitario autonomo, con l'aiuto dei promotori di salute e delle organizzazioni non governamentali.

Anche nelle comunità, dove ancora non esistono vere e proprie autorità autonome, l'autonomia viene praticata nei fatti, negli ambiti della salute e dell' educazione. Nella comunità di Jolnixtlé esiste una clinica, ma ancora ha molte necessità dal punto di vista della struttura, degli strumenti, del personale. Il progetto di questa clinica è stato dell'associazione "Medicos del Mundo", che però non lo ha portato a termine; fu allora richiesto un aiuto ad una ONG messicana che non riuscì a portare avanti tutto il progetto, ma fornì comunque elettricità e alcuni medicinali.

Anche la comunità di San Marcos esiste la struttura di una clinica (anche questa iniziata da "Medicos del Mundo"), ma niente di più. Denunciano di non disporre di medicinali, operatori, strumenti o quanto serve per la salute; spesso l'unico sistema è ancora ricorrere ai medicamenti naturali e tradizionali. Ribadiscono che gli indigeni spesso non hanno soldi per ricevere cure in un ospedale ed inoltre non ricevono le stesse cure degli altri messicani. Infine l'ospedale più vicino si trova al confine con il Tabasco, e non ci sono autovetture per trasportare i malati.

La Croce Rossa Internazionale non è presente in questa zona.

11. EDUCAZIONE

Anche per quanto riguarda il tema dell'educazione, il servizio offerto dal governo non è accettato dalle comunità zapatiste, perché non corrispondente alle esigenze e non rispettoso della cultura indigena. Inoltre solitamente l'unica lingua parlata nelle strutture del governo è lo spagnolo, che non tutti gli indigeni conoscono.

Nell'Aguascalientes Roberto Barrios dichiarano che ancora esistono molte difficoltà per portare avanti le scuole autonome, ma nel complesso il lavoro sta funzionando piuttosto bene, anche grazie all'appoggio delle comunità che ne colgono l'importanza.

Il modello della scuola autonoma è lo stesso in tutte le Aguascalientes, e punta molto sulla valorizzazione della cultura indigena, ignorata nelle scuole del governo. Ci parlano della comunità di "Nicolas Ruiz" dove i bambini frequentano la scuola del governo e non imparano la loro lingua e la loro cultura. Non parlare la propria lingua, significa perdere la propria identità, anche a livello legale: infatti il governo riconosce come indigeni solo coloro che parla una lingua indigena.

Nella comunità di Jolnixtié dispongono di 16 educatori per una scuola utilizzata da tre comunità. Le necessità sono ancora molte, e servirebbero maggiore sforzo e appoggio per poter proseguire.

La comunità di San Marcos invece non dispone di alcuna scuola; l'intenzione è quella di mandare i bambini a Roberto Barrios, per ricevere una educazione autonoma, ma ancora non è un progetto attuato.

12. CHIESA E RELIGIONE

Il cambio del vescovo nella diocesi di San Cristobal è stato fortemente avvertito dalle comunità indigene. A Roberto Barrios ci ricordano di come don Samuel Ruiz (il "Tatic" come ancora lo chiamano) abbia fatto conoscere al mondo la situazione indigena, e di come abbia trasformato la Chiesa della sua diocesi formando catechisti e diaconi di provenienza indigena.

Il nuovo vescovo, don Felipe Arizmendi, è invece più legato alla Chiesa tradizionale e al potere, che ai poveri e agli indigeni: spende molte parole, ma non si visita le comunità come faceva don Samuel, sempre in viaggio da una regione all'altra per visitare il popolo; ora non si ha più un rapporto diretto tra la diocesi e le comunità, se si hanno visite alle regioni, sono sempre le più benestanti. I nuovi catechisti non hanno un accordo con le comunità, mentre prima, ci dicono gli indigeni con cui abbiamo parlato a Jolnixtlé "predicavano la vera parola di Dio, che è giustizia, lotta, cambiamento"; ora invece sono i primi ad essere inclinati verso il governo, dicono che seguendo il governo si può vivere tranquilli, accettano e invitano ad accettare i programmi governativi.

Don Arizmendi sembra essere più legato al governo, alcune sue dichiarazioni sono state contro gli indigeni: in questo modo anche la Chiesa crea divisioni, proprio come il governo.

13. OPINIONE SULLA CCIODH

In tutte le comunità hanno dichiarato che considerano di fondamentale importanza il lavoro svolto dalla Commissione Civile Internazionale per l'Osservazione dei Diritti Umani (CCIODH).

Chiedono agli osservatori presenti di realizzare nei paesi di appartenenza un'informazione vera e completa sulle condizioni reali dello Stato del Chiapas.

È importante che il governo non si senta libero di fare impunemente ciò che crede a scapito dei diritti umani e indigeni. Il compito della CCIODH deve essere quello di testimoniare attraverso i mezzi di comunicazione la realtà delle cose, le denunce, rivelare che le dichiarazioni di Fox sono menzogne, diffondere le testimonianze raccolte direttamente, perché forse l'opinione pubblica internazionale può avere una certa influenza sul governo messicano. Inoltre anche se il governo non si interessa e non intende cambiare niente, esiste comunque molta gente nel mondo che vuole sapere la verità.

Infine queste visite nelle comunità consentono uno scambio, tra indigeni e osservatori: per gli uni è importante constatare come la loro situazione e la loro lotta interessa a molti in diverse parti del mondo; per gli altri è fondamentale vedere con i propri occhi, sentire personalmente, non solo leggere sui libri, qual è la condizione in cui si vive nelle comunità in resistenza del Chiapas.

ZONA SELVA CHIAPAS (RUTA 3)

Municipio autonomo SAN MANUEL e FRANCISCO GÓMEZ

22-26 febbraio del 2002

Una piccola parte dei membri della commissione composta da sei persone si è recata nella zona Selva del Chiapas per visitare due municipi autonomi e realizzare interviste sulla situazione che vivono le comunità in resistenza da inserire all'interno del rapporto finale della CCIODH.

I Municipi visitati sono stati San Manuel e Francisco Gomez. La zona Selva è sicuramente quella in cui la presenza militare è la più ingente e va a ledere la quotidianità delle comunità. Una pressione costante alla quale si affianca anche quella dei gruppi paramilitari anche se in questa zona rispetto ad esempio a quella Norte la presenza paramilitare è minore. A differenza di altre zone visitate dalla commissione, per questa, si è scelto un minor numero di municipi per poter compiere un lavoro più capillare all'interno delle singole comunità che lo compongono. La strada che abbiamo percorso per la nostra visita quella costruita dall'esercito durante l'incursione del 1995 che passa a fianco di molti villaggi e che è percorsa quotidianamente da molti mezzi militari.

Durante la nostra presenza non abbiamo mai visto un carro militare percorrere detta strada ma al nostro ritorno, secondo informazioni ricevute da osservatori presenti alla Garrucha, l'esercito ha ripreso coi suoi pattugliamenti.

Quanto segue è la relazione redatta dagli osservatori presenti nella zona. Per permettere al lettore una maggiore cognizione di causa su quella che è stata la visita alle comunità inseriamo il piano di lavoro preparato per detta visita. Inoltre all'interno del testo abbiamo inserito alcune testimonianze che forse non rendono la lettura scorrevole ma che sicuramente fanno maggior fede a ciò che i rappresentanti zapatisti ci hanno testimoniato.

PIANO DI LAVORO

Interviste:

Municipio Autonomo San Manuel:

22/2/2002

Las Tazas - cabecera (18h) - 8 rappresentanti del Municipio

23/2/2002

Las Tazitas (8:30h) - 15 persone presenti, 3 interlocutori.

San Alfredo (10h) - 2 interlocutori

Francisco Villa (12:30h) - 4 interlocutori

Miguel Hidalgo (14h) - 3 interlocutori, molte persone della comunità presenti

Emiliano Zapata (16h) - 3 interlocutori, molte persone della comunità presenti

Dolores Hidalgo (19h) - 2 interlocutori

24/2/2002

San Pedro (10h) - 6 interlocutori, tutta la comunità presente

Municipio Autónomo Francisco Gómez:

25/2/2002

La Garrucha - cabecera y Aguascalientes (8:30h) - 6 interlocutori

Patihuitz (16h) - 1 interlocutore

26/2/2002

San Manuel (8h) - 3 interlocutori, tutta la comunità presente

Intervistatori:

Catherine Claveau (Canada)

Raffaele Dolcetti (Italia)

Sebastian Howorka (Austria)

Romana Raberger - Fotos (Austria)

Roberto Sensi (Italia)

Claudia Wecker - Video (Suiza)


RIASSUNTO DELLE INTERVISTE

NELLE COMUNITA' DI SAN MANUEL

Militarizzazione e paramilitarizzazione

Tutte le comunità denunciano la forte e costante presenza di membri dell'esercito messicano e di gruppi paramilitari.

Inoltre denunciano pattugliamenti di carri e soldati nella strada, intorno e al lato delle comunità (un caso è quello della comunità di Las Tazitas), sorvoli di elicotteri e aerei di giorno e di notte. Continui sono gli interrogatori dell'esercito f alle persone che vanno o vengono dalle comunità, che vanno alla milpa o che vi stanno lavorando e le donne e i bambini hanno molta paura di questa presenza dei soldati.

Vi è un aumento della di prostituzione indotta dalla presenza dell'esercito. Gli indigeni perdono molti animali e prodotti agricoli per mano dell'esercito stesso che inoltre inquina i corsi dei fiumi con i propri rifiuti, corsi d'acqua che sono alla base della vita della comunità.

Frequenti sono le minacce di espulsione forzate dalle terre recuperate dagli indigeni(2). I soldati inoltre offrono continuamente semi di marijuana affinché gli indigeni li seminino per poi poterli accusare di coltivazione illecita di questa droga.

Di notte l'esercito passa sulla strada vicino alle comunità sparando in aria, disturbando e impaurendo gli abitanti(3).

La quantità di accampamenti militari non è cambiata dopo la transizione che ha portato Fox al Governo e nemmeno dopo i segnali posti dall'EZ per riavviare il dialogo.

I rappresentanti delle comunità zapatiste denunciano la forte collusione tra gruppi paramilitari e esercito. Quest'ultimo finanzia, arma e addestra i vari gruppi paramilitari presenti nella zona.

Secondo gli stessi rappresentanti i membri di questi gruppi sono contadini poveri come loro che sono stati comprati dal governo. Le accuse rivolte a questi gruppi sono quelle di ammazzare gli animali delle comunità autonome, di inquinarne i pozzi d'acqua, di minacciare le persone sulla strada o nel campo dove lavorarono oltre a minacciarli continuamente di espulsione forzata dalle loro terre per la stessa ragione sopra menzionata.

I nomi dei gruppi paramilitari presenti in questa zona sono:

  1. MIRA (Movimento indigeno rivoluzionario antizapatista).
  2. ARIC indipendente e ARIC ufficiale.
  3. Priisti che in molti casi girano armati.

Le autorità del Municipio di San Manuel:

".. non è vero quanto dice il governo che l'esercito federale e qui per aver cura della gente perché in realtà maltrattano sia le persone che l'ambiente.."

".. Lo stesso chiediamo di denunciare i nomi dei dirigenti dei gruppi paramilitari. Nell'ejido dell'Union il fondatore del gruppo paramilitare presente in quella comunità, il Mira, è Ruiz Perez. Si unirono oltre all'Union anche persone delle comunità di Santo Tomas e di Elisia Casco. Quando si sono formati questi gruppi essi tessi sono andati dal governo per ricevere "l'elemosina" che ricevono anche altri gruppi e organizzazioni vicine al governo. Cercano inoltre di convincere gli zapatisti a ricevere le elemosina dal governo e che quest'ultimo sta veramente compiendo gli accordi di San Andrés. Già il governo sta concedendo crediti alla condizione di un prestito minimo di 2000 pesos ..... e lo stesso per le abitazioni a coloro che possono già , da soli, sostenere 1200-1400 pesos del costo del materiale di costruzione. Da questi aiuti nacque il problema delle provocazioni e per non creare contrasti all'interno delle comunità autonome decidemmo di non accettare questi crediti e l'elemosina del governo per questo li abbiamo sempre rifiutati..."

"..Il dirigente del gruppo paramilitare presente nella comunità della Trinidad sichiama Vicente Perz Castellano. Varie volte lo abbiamo denunciato. Fu lui che diresse la consegna di armi il 29 marzo del 1999. Fino ad ora ha seguito nella direzione di vari gruppi paramilitari.."

Situazione della terra e della commercializzazione dei prodotti

La situazione legale della terra può essere divisa in due categorie alle quali possono essere ricondotte le varie comunità: nella comunità di Las Tazas e Las Tazitas la terra è Ejidale. In San Alfredo, Francisco Villa, Miguel Hidalgo, emiliano Zapata, Dolores Hidalgo e San Pedro la terra è recuperata cioè occupata a partire dal 1994. Gli abitanti di queste comunità la cui terra è occupata sono continuamente minacciati di espulsione dalle loro terre.

La maggioranza delle comunità intervistate produce per l'autoconsumo, principalmente mais e fagioli. Alcuni seminano anche caffè per commercializzarlo per poi poter comprare sapone, zucchero, sale e riso. Un problema grave è i dato dal prezzo del caffè che ha un bassissimo prezzo di vendita al quale si aggiunge il monopolio detenuto dai coyotes(4) . Gli indigeni e i campesini non si possono permettere la vendita dei propri prodotti direttamente al mercato a causa dei costi di trasporto e della mancanza di mezzi per realizzarlo, e quindi dipendono dal prezzo imposto dai coyotes. La loro situazione economica risulta quindi molto critica.

Autorità del Municipio Autonomo San Manuel, a Las Tazas:

"".. a partire dagli anni 70 e 80 effettuammo pressione sul governo per ottenere la legalizzazione della terra come ejidale. Vi sono comunità che sono legalizzate e che tengono il loro contratto di legalizzazione però allo stesso tempo abbiamo molte comunità che non lo sono. Dopo venne varata un'altra legge dal governo che serviva per frazionare la terra(5) distribuendola alle singole persone (10-20 ettari ciascuna) con l'obiettivo di dividere le comunità e di impedire il lavoro collettivo. Vi sono ejidos dove la terra è legalizzata ed altri poblados dove non lo è e il nostro compito è anche quello di incaricarci di aver cura di aiutare questi poblados. Però il governo sta premendo in tutti i poblados affinché passino dalla sua parte in cambio della legalizzazione della loro terra. Già da prima del 1994 abbiamo fatto pressione sul governo per aiutare i poblados che non hanno terre. Questo lo abbiamo fatto per vari anni ma mai il governo a risposto alle nostre richieste. Adesso il governo dice che sta dando terra ai poblados che non ne hanno però il loro obiettivo è , per le comunità zapatiste, quello di dividerle e creare problemi nel lavoro collettivo delle comunità autonome.."

".. vi sono ejidos che sono stati parcellizzati e titolati nominalmente, questo è l'obiettivo dell'abolizione dell'art. 27 affinché i grandi impresari possano appropriarsi della terra dai singoli acquistandola oppure concedendo prestiti impossibili da ripagare se non cedendo la propria terra..."

Ambiente

I rappresentanti della comunità denunciano che l'esercito contamina i fiumi e i torrenti che sono la fonte di acqua per le comunità. Vi tirano lattine, scarti di alimenti, olio dei motori e altri tipi di rifiuti. La conseguenze sono, oltre ai gravi danni ambientali, i danni all'apparato digerente alle persone delle comunità che utilizzano quest'acqua.

Denunciano il taglio illegale di alberi dal legno fine da parte dei militari normalmente intorno ai loro accampamenti.

Autorità del Municipio di San Manuel:

".. nella nostra zona i priisti tagliano molta legna fine come cedro e mogano. E la stessa cosa la fanno federali che poi la caricano nei loro camion. Quello che non sappiamo e se loro lo comprano per poi rivenderlo o chi sia che li paga per tagliare questa legna. . Questo noi non lo vogliamo perché stanno distruggendo l'ambiente. I federali che vivono negli accampamenti vicini ai corsi d'acqua vi gettano molti rifiuti contaminandoli. A volte vi gettano lattine. Quest'acqua viene consumata dalle comunità perché in questa zona non abbiamo acqua potabile.."

Salute e educazione

I rappresentanti hanno parlato dei problemi di salute causati dalla povertà in cui vivono. Nella maggioranza delle comunità non vi è accesso a servizi medici di base. Esistono luoghi di salute autonoma che in generale mancano di medicinali e personale specializzato. La croce rossa e l'organizzazione "medici senza frontiera" di quando in quando passano a offrire servizio medico però lasciano medicinali solamente all'interno delle comunità dove vi è personale capacitato. Nei casi di urgenza le comunità che non hanno mezzi di trasporto o possibilità di comunicazione e quindi non possono chiamare la croce rossa che non sempre ha mezzi di trasporto sufficienti per coprire tutta la zona.

Nelle comunità si stanno costruendo scuole autonome con promotori di educazione della stessa comunità. Delle 38 comunità del municipio autonomo di San Manuel 18 hanno già attivo questo servizio. Nella comunità di Emiliano Zapata si preparano i promotori di educazione e di salute. Il problema principale e che mancano risorse economiche e non hanno sufficiente materiale didattico.

Come parte della resistenza le comunità autonome rifiutano servizi medici e scuole del governo, che vengono offerti soltanto a condizioni per loro inaccettabili ( principalmente viene loro richiesta la rinuncia alla lotta zapatista). Inoltre le scuole statali non sono bilingue e non promuovono la cultura originale indigena.

Programmi sociali e progetti di sviluppo

Le comunità autonome rifiutano i programmi sociali e di sviluppo che vengono offerti dal governo in quanto affermano che essi hanno una caratteristica individuale e non comunitaria e che sempre sono offerti a condizioni inaccettabili come ad esempio la titolazione individuale delle terre e la rinuncia alla lotta zapatista. Questi programmi hanno la caratteristica di essere povere elemosine del governo che non servono a coprire le necessità delle comunità.

Accusano il governo di voler dividere le comunità zapatiste attraverso l'applicazione di questi programmi dando aiuti a singole famiglie senza una visione collettiva dei progetti. Alla fine, le famiglie o le comunità che accettano questi progetti sono quelle vicine al governo.

Domanda: "Il governo sta usando militari per sviluppare questi programmi sociali e di sviluppo?"

Autorità del Municipio Autonomo di San Manuel, Las Tazas:

"..Sì, la loro funzione è quella di scortare i funzionari per permettere che entri il materiale. L'elemosina del governo ha l'obiettivo di comprare e dividere la gente. A volte la compra semplicemente con la parola senza darle niente in quanto. Stanno cambiando i programma però è la stessa cosa che con Zedillo. Egli offriva programmi come SEDESOL, PROCAMPO e altri per dare sementa e appoggio alla gente . Adesso con questo nuovo governo questi programmi hanno un nuovo nome che si chiama PROGRESA. Però è la stessa cosa, viene offerta sementa modificata di mais e fagioli. A noi questa sementa non serve a niente. Di questo si tratta, di far sì che si distrugga il nostro raccolto. L'idea del governo è di dare sementa modificata e di offrire un po' di denaro affinché venga accettata. Cos'è una sementa modificata? Certo chiaro, a seminarla dà raccolto per un anno mentre l'anno dopo non da già più niente(6). Con il nostro raccolto può passare un anno, un anno e mezzo, e seminandolo ci dà un raccolto molto buono mentre quello del governo no... vuole distruggere il nostro raccolto, ed è questo che si chiama PROGRESA. PROGRESA è dare alla gente buona sementa, migliorare il raccolto degli indigeni affinché dopo si sia costretti a ricomprare la semente. L'idea del governo è che noi siamo obbligati a ricevere la sua elemosina, adesso magari no, ma con il passare del tempo sono sicuro che accetteremo la loro elemosina. PROGRESA è anche pericoloso per la salute della gente in quanto non sappiamo dove viene colta la sementa, come viene modificata o nel migliore delle ipotesi viene solo trattata con pesticidi, non lo so, so solo che noi non siamo d'accordo con tutto questo. Però l'elemosina del governo ha diviso molta gente e altre organizzazioni, all'interno di alcune di esse si sono litigati fino al punto di uccidersi tra di loro. Vi sono gruppi che vengono a lamentarsi da noi, a chiedere il nostro aiuto, tengono molti problemi e noi cerchiamo di vedere dar soluzione ai loro problemi. E' per queste ragioni che affermiamo che l'elemosina del governo ha l'obiettivo di uccidere e dividere le comunità. La stessa cosa che fanno i gruppi paramilitari. Si tratta di combattere e di uccidere le comunità.".

Situazione delle donne

Le donne sono le principali vittime della presenza militare in quanto questa le impedisce di muoversi liberamente a causa delle violazioni e delle molestie, nella maggioranza delle comunità, non possono lavorare insieme ai loro uomini e a volte non possono nemmeno uscire di casa ( San Alfredo ha un accampamento militare la lato della comunità).

Le autorità del Municipio autonomo di San Manuel:

"..[l'esercito] porta molta prostituzione che arriva continuamente nei camion. Noi non lo vediamo conveniente. In un distaccamento militare che si chiama Jordan vi è una comunità vicina che è priista. Gli uomini e le donne vanno là per avere assistenza medica. Principalmente sono le donne alle quali vengono date ricette di pianificazione passate per medicine per le loro infermità. Questo noi non lo vogliamo, non vogliamo che si obblighino le donne a fare la pianificazione..."

Accordi di San Andrés

Tutti i rappresentanti delle comunità autonome intervistati dichiarano all'unisono di esigere che il governo dia complimento immediato agli accordi di San Andrés sopra la cultura e i diritti indigeni firmati a San Andrés nel 1996. Denunciano che non è stato compiuto niente nemmeno i tre segnali che l'EZ chiese come condizione per seguire nel dialogo di pace.

Cambio con il nuovo governo di Vincente FOX

Tutti i rappresentanti sono d'accordo che con il nuovo governo non è cambiato niente anzi affermano che la situazione è peggiorata ("la presenza militare è aumentata" - Francisco Villa). Il promesso ritiro degli accampamenti militari si è attuato in un semplice riposizionamento, secondo loro.

 

RIASSUNTO DELLE INTERVISTE

NEL MUNICIPIO DI FRANCISCO GOMEZ

In questo municipio abbiamo visitato soltanto tre comunità, cui una con la particolarità di essere Aguascalientes. Esse sono state: La Aguascalientes La Garrucha - Patihuiz un Ejido nato negli anni trenta - San Manuel, una casa di un rancheros occupata vicino a Ocosingo.

Si può concludere che la situazione in Francisco Gomez è molto simile a quella di San Manuel, con le stesse denuncie e gli stessi problemi comuni.

La Garrucha

Questa comunità è la più importante del municipio ed è allo stesso tempo una Aguascalientes Questo significa che le condizioni di vita sono un po' migliori: vi è una clinica, un centro di capacitazione per promotori sanitari e scolastici, un camion, una tenda della cooperativa del caffè, una cooperativa di donne e tra poco una scuola secondaria autonoma.

Il terreno della Garrucha è un ejido sorto negli anni 60 che internamente è amministrato come una terreno comunale.

Anche questa comunità è divisa in quanto esistono alcune famiglie priiste.

E' notevole la costante presenza di campamentisti civili internazionali per la pace.

Rappresentante della Garrucha:

"..Sulla questione del cambio di governo: non è cambiato niente. La situazione sta peggiorando Sebbene il governo di Fox, mentendo nelle sue informazioni, nei notiziari e nei giornali, dice che tutto si è risolto ma in realtà i problemi che stiamo vivendo nelle comunità sono i soliti e non è cambiato niente. Al meglio è cambiata la situazione dei priisti però per gli zapatisti tutto rimane uguale..."

".. in primo luogo la presenza dell'esercito messicano, dal 1995, ha danneggiato molto. Per il motivo che tutti gli uomini, le donne e i bambini nelle comunità non avevano mai conosciuto la presenza militare e nel momento in cui si insediarono gli accampamenti questa presenza danneggiò tantissimo la quotidianità della vita comunitaria. Quando hai un accampamento militare vicino alla comunità indigena non hai tranquillità per lavorare, non hai tranquillità per far uscire le donne e i bambini in quanto è costume nelle comunità che essi lavorino con gli uomini nei campi, però con la presenza militare non hai tranquillità per svolgere questi lavori insieme..."

Domanda: Qual è la base militare più vicina?

Rappresentante: ".. prima, nel 2001, ve ne era una a non più di 300 metri da qui. Dalla fine di marzo è stata smantellata ma gli uomini non sono tornati in città nei loro quartieri militari bensì si sono riposizionati all'interno di un accampamento che sta vicinissimo alla comunità autonoma di Patihuiz ( che è circa 30 minuti di cammino dalla Garrucha)..."

Patihuitz

Questa comunità è caratterizzata da una forte divisione in tre gruppi: Zapatisti, ARIC-oficial e ARIC-indipendnte. Esiste allo stesso tempo una scuola statale e una scuola autonoma. A 2 Km si incontra un accampamento militare i cui militari svolgono pattugliamenti anche all'interno della comunità. Il terreno in cui è situata è un ejido nato negli anni trenta con 800 abitanti secondo quanto detto dal rappresentante della comunità autonoma.

Rappresentante: "..Quando i soldati entrarono nel 1995, distrussero molte case. Noi zapatisti ci ritirammo nella montagna. Lasciammo le nostre case, i nostri alimenti, i nostri animali e gli attrezzi da lavoro e l'esercito, entrando nella comunità, distrusse e rubò tutto. Entrarono anche i finqueros a rubare le nostre vacche..."

".. Continuamente negli anni 97 - 98 - 99 i militari entravano all'interno della comunità a offrire un po' di cibo (ad esempio olio)..."

Domanda: adesso stanno entrando?

Risposta: "Adesso no. Adesso pattugliano la strada che passa all'interno della comunità, arrivano a metà di essa e poi tornano indietro."

Domanda: La comunità è unita o divisa?

Risposta: "Qui gli abitanti sono divisi in tre gruppi: gli zapatisti, L'ARIC-Oficial e l'ARIC-indipendente. Siamo così divisi e tutti, tranne noi zapatisti, accettano quel poco che offre il governo."

San Manuel

La comunità di San Manuel è situata a pochi chilometri da Ocosingo. E' composta unicamente da una casa residenziale che fu occupata nel 1994. Con i suoi 25 abitanti vive costantemente sotto il pericolo dell'espulsione forzata in quanto le terre vicine furono offerte , dal governo, a priisti in maniera tale da circondare e isolare la piccolissima comunità ( questo avvenne subito dopo il 1994). I priisti progressivamente hanno occupato le abitazioni e i terreni degli zapatisti attraverso atti violenti e causando anche delle vittime. Con le armi che hanno, dicono i rappresentanti, essi lavoro come un vero e proprio gruppo paramilitare.

Una signora di San Manuel afferma:

".. questa gente occupò la mia casa e minacciandoci con il machete ci rubò tutto, il mulino e tante altre cose, distruggendone molte altre e uccidendo gli animali. Adesso non ho più dove dormire e non ho sufficiente denaro per questo abito qui questa casa dove i compagni mi hanno dato ospitalità(7)."

Testimonianza di un rappresentante della comunità di San Manuel:

"Il 26 di luglio aggredirono ferocemente un compagno di qui, nel crocevia di Altamirano. Furono 9 persone quelle che lo aggredirono mentre nello stesso luogo vi era gente del governo e Seguridad Publica e della polizia giudiziale che hanno appoggiato questa gente. Essi appoggiano i poveri che però sono contro la nostra lotta. Perché hanno voluto aggredire il nostro compagno? Perché avevano la copertura della polizia giudiziaria e della Seguridad Publica. Il nostro compagno, ferito a morte, è stato male per tre mesi prima di morire. Egli morì il 27 di ottobre. Si chiamava Cruz Sanchez."

Domanda: Ci può dire il nome del responsabile della sua morte?

Risposta: "Il nome è Baltazar Caballero, quello che ha diretto l'aggressione insieme a Domingo Caballero. Questa è gente del governo."

AGUASCALIENTES 4 (RUTA 8)

La struttura di questa relazione differisce da quella delle due precedenti perché diversa è la realtà incontrata in questa zona.

Dal 23 al 25 febbraio una parte della 3° CCIODH si è recata nell'Aguascalientes IV per verificare lo stato dei diritti umani.

L'Aguascalientes IV è formata da sette municipi autonomi, ognuno dei quali è a sua volta costituito da numerose comunità che in genere oscillano tra le 20 e le 50, secondo la grandezza del municipio.

La delegazione ha avuto modo di visitare la comunità centrale di ognuno dei 7 municipi, in ogni incontro è stata accolta dal Consiglio Autonomo e dai rappresentanti delle diverse commissioni interne dello stesso (es. salute, produzione....), oltre che da un gran numero di persone provenienti dalle comunità più disparate e più lontane.

Le visite sono state, in ordine di tempo:

COMUNITA'

MUNICIPIO

Dolores Chempil

Lucio Cabanas

San Calampio

Miguel Hidalgo

Morella

17 de Noviembre

Jerusalem

Primero de Jenero

Desvio a San Antonio

Olga Isabel

Moises Gandhi

Che Guevara

In ognuna delle visite fatte, gli incontri si svolgevano con modalità molto simili, all'arrivo la Commissione era accolta con una cerimonia che coinvolgeva tutte le autorità del municipio, il consiglio degli anziani, e gran parte della comunità.

Anche le cerimonie erano molto simili tra loro e presentavano poche varianti da comunità a comunità, in genere iniziava con il canto dei due inni, quello messicano e quello zapatista, poi con la lettura, da parte di un portavoce, di un documento che presentava la situazione del municipio, la storia, le attività e la struttura dello stesso, le principali necessità e le pressioni, militari, paramilitari, e governative subite.

Riportiamo quindi adesso la situazione generale riscontrata dalla commissione nelle visite alle comunità per poi riportare, di seguito, il documento che è stato letto e consegnato alla delegazione a Moises Ghandi, documento molto rappresentativo anche di quelli presentati negli altri municipi.

Come si riscontra nelle relazioni che si riferiscono ad altre zone visitate possiamo affermare che, anche per questa, non si è verificato un cambio effettivo nel rispetto dei diritti umani dopo il cambio del governo.

Questo sia per quanto riguarda la situazione della paramilitarizzazione (che, addirittura, in certi punti è andata aggravandosi, come in San Miguel), sia per la militarizzazione, sia per le denuncie di violenze subite dalle comunità sia per il legame tra governo e paramilitari.

Paramilitarizzazione

Sono state molte le testimonianze ascoltate, testimonianze che riferivano di violenze subite dalla popolazione e perpetrate dai paramilitari con l'obiettivo di spaventare e minacciare le famiglie per imporre loro l'accettazione di piani del governo quali Progressa, Procampo o Procede.

Le stesse testimonianze dichiaravano che le famiglie che hanno accettato questi programmi, convinte o dalle promesse, o dalle minacce, subiscono violenze dai paramilitari se si opponevano alla totale applicazione degli stessi.

Va posto l'accento sul fatto che le condizioni documentate nell'applicazione di questi programmi comprendono, per le famiglie, aiuti economici a condizione che si possano effettuare visite mediche ai bambini (visite nelle quali subiscono violenze sessuali), possano essere timbrate le donne e che, a queste, si possa effettuare un'assistenza medica che, spesso, porta loro alla sterilità, o attraverso pasticche da ingerire, o attraverso operazioni chirurgiche.

In molte comunità, soprattutto nella zona di Morella, è stato poi denunciato che in diverse occasioni dei militari, vestiti da civili e provenienti dal vicino accampamento, si sono diretti verso le abitazioni di paramilitari con lo scopo di cercare nuovi contatti per portare avanti, così, nuove azioni contro le comunità.

Sempre nella zona di Morella accade spesso che i gruppi paramilitari, in uniforme verde, si addestrino, passando anche nelle terre del municipio, con le stesse armi che ha in dotazione l'esercito.

Un momento forte e di tensione è stato, invece, all'uscita dalla comunità di Morelia.

Il piccolo furgone su cui viaggiava la Commissione è stato fermato in mezzo alla strada da due civili identificati come paramilitari. I due hanno fotografato l'interno del veicolo e con molta arroganza non volevano farlo proseguire nel cammino. Dopo qualche minuto l'autista è riuscito a passare di lato, ma in questa manovra i due hanno tentato di togliere l'antenna anteriore del mezzo e di spaccare, con un pugno, il vetro laterale.

Quest'incontro è stato un chiaro esempio di come, queste forze paramilitari, si sentano di poter compiere qualsiasi gesto violento sentendosi poi al sicuro e protetti.

La delegazione ha denunciato la violenza subita (poiché una persona della comunità, all'interno del veicolo, conosceva il nome di uno di loro).

Militarizzazione

La situazione della militarizzazione rappresenta un simbolo della falsità nelle dichiarazioni del governo.

Questo è risultato evidente dalle testimonianze raccolte dalla delegazione nei municipi autonomi, dalla popolazione, dalle autorità.

Anche nella comunità di Moises Ghandi, ad esempio, in cui è stato smantellato uno dei sette accampamenti militari, come dalla richiesta dell'EZLN per riprendere un dialogo con il governo, la situazione non è cambiata poiché, anche se non è più presente l'accampamento, si verificano quasi ogni giorno pattugliamenti di carri militari e, con frequenza, vengono esposte denuncie di violenze.

E questo avviene in tutte le comunità visitate.

In tutte le comunità sono poi state esposte fotografie che mostravano la continua e sempre maggiore pressione subita dalle forze militari attraverso il sorvolo a bassa quota delle comunità da parte di aerei ed elicotteri.

Un altro grave esempio della militarizzazione è stato riscontrato a Jerusalem, una comunità di fronte al quale si è istallata un'enorme base militare; innumerevoli le violenze subite dalla comunità, grave la situazione di prostituzione ed alcolismo che è iniziata con l'arrivo dei militari.

Grave è poi la situazione denunciata alla Commissione per quanto riguarda la collaborazione delle forze di polizia e dell'esercito (che non fanno niente per contrastare) con gruppi che, per lo più di notte, si dirigono nei boschi ed effettuano il taglio illegale di alberi.


Alla commissione di osservatori internazionali:

Fratelli e sorelle:

Attraverso questo Consiglio Autonomo in Ribellione parlano gli uomini e le donne di questo Municipio Autonomo Ernesto Che Guevara.

Vogliamo condividere con voi l'esperienza che siamo riusciti a vivere tra le ostilità del mal governo e del sistema che dimentica e umilia, che inganna e determina il destino delle vite del nostro paese. La nostra esperienza nel lavoro del governo Autonomo è cominciata da quando la popolazione ha iniziato ad organizzarsi in municipi autonomi in ribellione. Alcuni hanno incominciato a strutturare l'organizzazione poco a poco, altri solo dopo la dichiarazione che fece conoscere l'EZLN il 19 dicembre del 1994.

Nel nostro caso:

Il giorno 28 di settembre del 1997, abbiamo inaugurato il nostro municipio autonomo e lo abbiamo fatto conoscere pubblicamente. Si unirono uomini, donne e bambini di 25 comunità che formarono il municipio autonomo e venne fatta una festa con all'interno un programma culturale.

In questo giorno furono presentate le autorità del municipio che erano state nominate precedentemente in un'assemblea municipale.

Queste si presentarono vestite col costume tradizionale della regione e giurarono di fare il loro lavoro fin dove ne avessero avuto le possibilità.

Venne consegnata al Consiglio Autonomo e a ogni commissione qualcosa che simbolizzava il rispettivo incarico: alla Commissione di Educazione un libro, alla C. Terra e Territorio un po' di terra, alla C. di Salute medicine, a quella di Onore e Giustizia una chiave e un lucchetto, alla C. di Produzione mais e alla C. di Ecoturismo un piccolo albero di pino. Gli anziani consegnarono ai consigli la bandiera del Messico e il bastone che simboleggiava l'incarico.

Quando abbiamo cominciato a formare il municipio autonomo, abbiamo occupato l'antica casa del rancio per utilizzarla come ufficio.

Erano arrivate voci che sarebbe entrato l'esercito così ci siamo spostati in un'altra comunità e per un anno siamo andati avanti lì, poi ci sono state minacce che l'esercito entrasse in San Antonio, quindi ci fu prestato uno spazio all'interno della scuola di Moises Gandhi. Qui abbiamo costruito un auditorio per le riunioni: il primo aveva il tetto di paglia, poi lo abbiamo sostituito con uno di lamina.

Cominciarono a funzionare le commissioni di Terra e Territorio, di Salute e di Onore e Giustizia. La c. di Terra e Territorio si occupò di distribuire le terre per i lavori collettivi in ogni comunità. (Abbiamo cominciato a coltivare la milpa (campo di mais) collettiva per vendere il mais e così sostenere le commissioni del Municipio Autonomo).

Inoltre individuò il terreno per formare il nuovo centro di Moises Gandhi, dove è situata la sede del nostro municipio.

Stabilì l'ubicazione di ogni casa e della chiesa. Poi fu donato un ettaro di terreno dove cominciammo a costruire l'ufficio del Consiglio autonomo, però ad oggi non è stato ancora terminato.

Quando abbiamo iniziato ad organizzare il Municipio Autonomo ci riunivamo ogni pochi giorni per conversare sull'organizzazione, sul lavoro che si sarebbe potuto fare: in primo luogo ci siamo incontrate noi autorità per dar vita a idee per il piano di lavoro, poi ci siamo riuniti con gli uomini e le donne del municipio per pianificare insieme il cammino che avremmo intrapreso. Così ogni commissione cominciò a fare il suo lavoro.

Il nostro municipio autonomo in ribellione si chiama Ernesto Che Guevara. Abbiamo scelto questo nome perché egli lottò per liberare la gente, era un lottatore.

La nostra Esperienza Come Governo Autonomo

Come Governo Autonomo, stiamo funzionando nel Consiglio Autonomo insieme alle commissioni di Terra e Territorio, Salute, Educazione, Registro Civile, Onore e Giustizia, Produzione e Anziani. Le commissioni sono nate per rispondere alle differenti necessità della nostra gente, in ognuna di loro abbiamo imparato molto. Oltre a questo abbiamo lavori che stiamo facendo per portare avanti la nostra autonomia.

Consiglio Autonomo

Abbiamo l'incarico di vigilare sul lavoro di ognuna delle commissioni.

Comandiamo obbedendo, questo significa che il popolo dice quello di cui necessita e lo analizziamo tra tutte le commissioni per trovare una soluzione. Il governo ufficiale comanda solamente, senza consultare la gente, invece nel governo autonomo è la gente che ci dice riguardo al da farsi.. Le decisioni si discutono e si prendono nell'assemblea del municipio, portando l'informazione e consultando il popolo.

Una delle difficoltà che abbiamo è quella di individuare la forma attraverso la quale mantenere il municipio autonomo. Sorgono necessità dentro ogni commissione (salute, educazione etc.), ed è nostro compito trovare delle soluzioni.

Tutto quello che abbiamo fatto lo ha creato la gente, è questa che trova la forma per portarlo avanti. Non riceviamo appoggio dal governo e sono pochi gli aiuti della società civile. Nonostante questo, è visibile quello che abbiamo fatto. Le comunità non sono state passive, aspettando che il governo mandasse quello di cui necessitavano; con il nostro sforzo stiamo costruendo le nostre istanze.

Come consigli abbiamo due lavori:

  1. Lo sviluppo del processo autonomo attraverso un cammino corretto.
  2. La nostra vita personale, nella famiglia e nella comunità. Questo alle volte ci mette in difficoltà perché abbiamo due preoccupazioni contemporaneamente.

Terra e Territorio

Questa commissione ha l'incarico di badare alle risorse naturali del municipio: la terra, l'acqua, i ruscelli, gli alberi. Vedere i problemi della terra, dove saranno situati i terreni dei lavori collettivi e dove corrisponde all'attività di ogni persona, non come proprietario di questo terreno ma per lavorarla. Abbiamo imparato che la terra non si può dividere, è di tutti, non ha padrone. C'è gente di altre organizzazioni che non è d'accordo e ha invaso terreni del municipio autonomo. Vogliono essere proprietari e avere un certificato della parcella, non solo lavorarla; noi non siamo d'accordo con questo.

All'interno del municipio ci occupiamo anche degli alberi: questi si possono usare per costruire le nostre case o per altre necessità interne al municipio, però è proibito venderli. Non è commercio, è vita. Inoltre ci sono luoghi che conserviamo, dove la terra non può essere lavorata..

C'è gente che è entrata per tagliare le nostre riserve o per vendere illegalmente la legna, tutti questi problemi li abbiamo dovuti risolvere.

Crediamo importante anche la conservazione del nostro suolo e dei ruscelli: non si devono usare chimici nella terra, ne lavare erbicidi nel ruscello, perché uccide la vita; queste sono conoscenze che possediamo.

Salute

La commissione di Salute ha a che fare con le infermità, con la salute e con la coordinazione dei promotori di salute. Cerchiamo di far in modo che non ci sia alcuna morte a causa di qualcosa che si può curare. Abbiamo imparato che la salute non nasce da sola nella clinica, ma si costruisce a partire dal focolare e dal popolo, per questo lavoriamo molto nella prevenzione. Per il governo ufficiale la salute è all'ospedale ma qui se non hai denaro, muori; è una questione economica. Per noi, invece, la salute non è un affare ma un servizio. Con la salute autonoma stiamo gestendo la questione della salute e recuperando anche le maniere di curare delle nostre genti. La salute autonoma è servita a zapatisti e non, ne fruiscono priiisti, perredisti; è aperta a tutti coloro che ne hanno bisogno.

Abbiamo 18 promotori che attendono alla salute in 10 comunità. Questi portano avanti laboratori di capacitazione, incontri di salute e brigate per portare assistenza alle genti e per insegnare riguardo alla prevenzione. Abbiamo una clinica del municipio che consta di consultorio, dormitorio, laboratorio, cucina, ambulanza e farmacia di medicina chimica e piante medicinali. I promotori fanno turni nella clinica per occuparsi di coloro che arrivano 24 ore al giorno.

Inoltre ci sono due comunità che hanno costruito case di salute. Stanno lavorando promotori in medicina chimica, piante medicinali, levatrici, agopuntura.

Educazione

Con l'educazione autonoma, stiamo costruendo un modello alternativo a quello del governo.

Stiamo riscattando al nostra cultura, i nostri valori, il rispetto. Stiamo insegnando nella nostra lingua, non solo in spagnolo. L'educazione autonoma è determinata dalla gente: tutti partecipano alla creazione del processo educativo. Si stanno formando uomini e donne più giusti, più umani.

L'educazione del governo non è così, ha dimenticato la nostra cultura indigena, forma corrotti e usa l'educazione per propria convenienza.

Abbiamo 23 promotori che insegnano in 10 comunità. Questi partecipano in laboratori di qualificazione e eventi del municipio. Abbiamo fatto molti incontri: di bambini e bambine, padri e madri di famiglia, educazione di adulti, e per raccogliere la nostra storia; stiamo elaborando un libro sul nostro municipio.

Onore e giustizia

In questa commissione, stiamo costruendo una nuova forma di fare giustizia. Il governo risolve problemi con multe, punendo, incarcerando. Noi non chiediamo denaro per regolare un problema ma il reo deve compiere un lavoro collettivo per riparare al delitto, così si mostra a tutta la gente che sta riparando il danno commesso. Il governo condanna per molti anni al carcere; secondo noi non si deve fare così perché due famiglie rimangono sofferenti. Il colpevole deve coprire le necessità della sua famiglia però anche della famiglia colpita e così riparare i danni che ha causato. Questo modello cerca di recuperare il delinquente come essere umano, affinché non rimanga un criminale tutta la vita.

Qualsiasi problema si presenti, si trova sempre una soluzione. Stiamo risolvendo questioni di divorzio, di furto, di minacce, di taglio di legna e problemi con altre organizzazioni. Si uniscono tutte le commissioni, si analizza tra tutti e diamo la soluzione per procedere oltre. Non si tratta di separare, si tratta di unire: che i colpevoli prendano coscienza, che riconoscano i propri errori e che si scusino.

Registro civile

Se vogliamo fare un atto di nascita o un altro documento il governo ce lo fa pagare caro, chiedono molti dati. Per questo, ci è sembrato importante creare un registro civile autonomo. Già ci sono atti di nascita, matrimonio e di decesso autonomi.

Produzione

Abbiamo sempre lavorato nella produzione a partire da differenti lavori collettivi, degli uomini e delle donne. Ora questa commissione comincia a lavorare affinché si produca il necessario. Per prima cosa dobbiamo far sì che ci sia a sufficienza per mangiare, solo dopo vendiamo all'esterno quello che avanza. Vogliamo migliorare la quantità ma anche la qualità: produrre ma anche accudire la nostra terra.

Abbiamo lavori collettivi regionali di caffè e botteghe, a livello della comunità stiamo lavorando collettivamente il pane, ortaggi, caffè e milpa.

Anziani

Crediamo importante la commissione di anziani perché noi, come autorità, non abbiamo molta esperienza, siamo giovani e alle volte ci serve una guida. Gli anziani ci consigliano per dirci quello che dobbiamo fare, accompagnano il cammino delle autorità perché non si allontanino dalla giusta direzione. Hanno molta esperienza e per questo guidano in quello che è bene e male sia nel lavoro sia nella vita; senza di loro prenderemmo la direzione del governo. Come autorità, ci basiamo sulla sapienza degli anziani e con loro riscattiamo il buono della nostra cultura.

Anche loro hanno il compito di badare alla nostra cultura, fanno la cerimonia rituale in tutti gli eventi: sono la nostra memoria, la nostra vita e con questo ci educhiamo.

Lavoro delle donne

Crediamo importante la partecipazione delle donne nel nostro municipio. Esse hanno organizzato collettivi di pane, ortaggi e di tessitura. Inoltre partecipano in incontri di donne. Vediamo la necessità che partecipino negli incarichi e nelle responsabilità delle comunità e del municipio.

Come autorità stiamo coordinando progetti per rafforzare il municipio:

Il lavoro produttivo della terra

Il lavoro produttivo con le officine

Il lavoro produttivo con gli animali

Il lavoro produttivo con le nostre necessità basiche in cibo, vestiti, mobilia e prodotti come miele, pentole....etc.

Sappiamo che mangiamo e viviamo con il sudore della nostra fronte e per questo pratichiamo sia lavori individuali che collettivi, cioè: in gruppi, famiglie, comuni, regioni e municipi. Tutti: le donne, gli uomini, le bambine, i bambini in resistenza dei nostri municipi autonomi ci educhiamo nella produzione per vivere.

Centro di Commercio el Nuevo Amanecer del Arco Iris

Un camion di tre tonnellate "el palomo"

Le case grandi e auditori che si incontrano nella comunità di Moises Gandi

Pressioni esterne

Come abbiamo detto sin dall'inizio, in ogni momento della nostra lotta abbiamo avuto diversi tipi di pressioni, al momento siamo osteggiati da militari, da organismi del governo e da paramilitari.

Paramilitarizzazione

Non ci sono gruppi paramilitari riconosciuti all'interno del municipio, però pare che ci sia gente che ha armi che si sta allenando. Inoltre ci sono minacce che abbiamo ricevuto da parte di membri di altre organizzazioni.

Minacce da parte del ORCAO di sequestrare le autorità del municipio autonomo o le loro famiglie, inventano delitti contro le nostre autorità affinché intervenga la Sicurezza Pubblica a incarcerarle.

Ci hanno accusato falsamente del furto di tavole, terreni e queste accuse sono apparse sui giornali e nelle radio causando un clima di tensione.

La guerra economica contro le comunità in resistenza

Il governo sta dando vita a molti progetti economici che vendono offerti alle comunità della regione. A parte i programmi PROGRESA e PROCAMPO che già esistevano, hanno cominciato con borse di studio per gli studenti che frequentano la scuola ufficiale: danno 400 pesos al mese per ogni bambino iscritto alla primaria o alla secondaria. Riguardo alla salute, stanno pagando le levatrici che collaborano ai progetti del governo. Un programma relativo al caffè (CUESCAFE) sta pagando 800 pesos a ogni produttore. E' comparsa un'organizzazione con ufficio a Cuxuljà che si chiama Microregion che sta elaborando progetti di bestiame e di milpa.

Durante la sua campagna, Pablo Salazar offrì progetti di allevamento a esponenti dell'ORCAO in cambio di voti, anche se ora lo nega. Abbiamo visto passare camion di bestiame sulla strada.

Pensiamo che sia per questo che quelli dell'ORCAO stanno invadendo terre che appartengono al municipio autonomo e stanno ponendo fili di ferro per dividerle in parcelle individuali.

Molte persone e organizzazioni stanno imparando ad essere mantenute dal governo, esse dipendono dal governo, così i loro piani politici, economici e sociali per di più sono contro di noi e il contro processo.

Nonostante tutto questo siamo andati avanti con la forza del nostro cuore, della nostra coscienza e ragione.

Questo municipio autonomo continuerà a costruire i propri sogni con tutti gli uomini, donne, giovani, anziani, anziane, bambine e bambini. Niente potrà toglierci questa speranza, continueremo la lotta per il riconoscimento degno della nostra cultura e dei nostri diritti. Al momento non c'è dialogo perché il governo ancora una volta ci sta dimenticando, perché non ha compiuto i tre segnali.

Ancora una volta fratelli e sorelle della Commissione di Osservazione, salutiamo la vostra visita e vi chiediamo di non dimenticarvi di noi, di ascoltarci, perché con la nostra lotta cerchiamo una vita con giustizia e dignità.

Attentamente,

Consiglio Municipale Autonomo Ernesto Che Guevara


1) Per la distinzione tra proprietà comunale e proprietà ejidale, cfr. relazione di Barbara Zamora

2) Dopo il 1994 molte furono in questa zona della selva tzeltal le terre occupate dagli indigeni che appartenevano a ricchi proprietari terrieri dove prima vi lavoravano come braccianti.

3) Nelle nostre interviste frequente è stata vista di bossoli di cartucce di mitragliatrice che gli indigeni raccolgono sparsi su terreno della loro comunità dopo i passaggi notturni dell'esercito.

4) I coyotes sono commercianti intermediari che comprano il caffé, ed altri prodotti agricoli, alle comunità a bassissimo prezzo per poi rivenderlo a un prezzo molto più alto ai grossisti della città.

5) Leggi che seguono all'abolizione del'art. 27 della Costituzione messica nel 1992 che privatizzò le terre che lo stato concedeva ai campesini sotto lo status di Ejido che non poteva essere ceduto il alcuna maniera. Per approfondimenti vedi interviste introduttive a questa relazione realizzate a vari avvocati di Città del Messico.

6) Questo tipo di sementa modificata rende sterile il raccolto in maniera tale che per seminare l'anno dopo i contadini sono costretti a ricomprare nuova semente e a non poter, come hanno sempre fatto, seminare una parte di raccolto.

7) Nel tradurre le parole di questa donna abbiamo dovuto riformulare, non stravolgendone i contenuti, le sue affermazioni per renderle più chiare ai lettori. Per questo qui di seguito, per correttezza, poniamo il testo originale in maniera tale che , chi conosce lo spagnolo, possa leggerlo integralmente: "Lo que han hecho esa gente ... no se acuanta uno ... que quemaron la casa es mia, mi casa, Primero me robaron algunas cosas, un molino, .... y llevaron otras cosas, ropa...hollaron las cosas en casa con machete... no respeta pues..... y allí ya no tengo casa por donde duermo.... y digo al compa que esta aqui abajo que quiero venir ....bueno dice, y asi vine... y hasta la fecha no hay dinero por esto vivo aqui .... por eso estamos aqui juntos aqui pues ... allí mataron a mis animales pues ... "




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