IL CASO DIGNA OCHOA

LA STORIA, L'OMICIDIO, L'EVOLUZIONE DELLE INDAGINI


Breve riepilogo storico sul caso

Il primo di Dicembre 2000, in un discorso che meravigliò e, a molti, fece credere che stava giungendo il tempo del cambiamento, il nuovo presidente, di fronte al Congresso e a tutti i messicani, disse: "Il Messico non sarà più un simbolo di discredito in materia di diritti umani. Li proteggeremo come mai, li rispetteremo come mai e consolideremo una cultura che ripudi qualsiasi violazione e sanzioni i colpevoli..... Combatterò questi mali con il rigore e l'imperio della legge, con tutto il potere del Presidente della Repubblica, però anche con la semplicità e la forza dell'impegno".

Digna Ochoa arrivò a Città del Messico negli anni '90 e s'inserì nel Centro di Diritti Umani Miguel Augustin Pro Juare dove collaborò per circa 7 anni; all'inizio del 2001 entrò nell'ufficio degli avvocati di Pilar Noriega.

Si occupò dei casi nei quali sono impudentemente coinvolti membri dell'esercito con le accuse di gravi delitti come: assassini, torture, fabbricazione di colpevoli, abuso di potere.

Cronologia del caso

Fino al 1995 ha ricevuto soltanto minacce

1995

17 agosto: Il direttore del Centro di Diritti Umani Miguel Augustin Pro, David Fernandez, riceve chiamate anonime con minacce di morte al telefono di casa ed al cellulare. Pochi giorni prima è stata pubblicata un'intervista nella quale Fernandez segnalava segni di guerra sporca in Messico causa alcune azioni che vedevano implicati militari

2 ottobre: Josè Lavanderos, avvocato membro della difesa di presunti zapatisti, riceve minacce di morte per telefono

1996

13 gennaio: Il giorno precedente un viaggio a Washington, per assistere ad un'udienza della Commissione Interamericana di Diritti Umani che avrebbe trattato casi del Centro, Rociò Celebro riceve minacce di morte per telefono

10 agosto: Pilar Noriega e Digna Ochoa, membri della difesa dei presunti zapatisti ricevono minacce di morte per scritto

7 ottobre: Ancora minacce di morte alle due avvocatesse prima di andare a Washington ad un'udienza della CIDH

9 ottobre: Altre minacce a Victor Brenes, Josè Lavanderos, Enrique Flora, membri della difesa degli zapatisti incarcerati e a David Fernandez, direttore del centro

1999

9 agosto: Digna Ochoa è sequestrata per 4 ore mentre usciva da casa

3-8 settembre: 7 minacce di morte per scritto

5 ottobre: Digna Ochoa trova in casa sua un documento rubatole al momento del sequestro

13 ottobre: Minaccia di bomba al centro

28-29 ottobre: Digna Ochoa, nella sua casa, è costretta ad un interrogatorio dove si accusa il centro di collaborazioni con l'EZLN, l'EPR, l'ERPI

17 novembre: La corte Interamericana dei Diritti Umani raccomanda al governo messicano che adotti tutte le misure necessarie per difendere la vita e l'integrità personale di Digna Ochoa e degli altri avvocati del centro.

2000

31 gennaio: Di nuovo minacce di morte al centro negli stessi giorni di un'udienza sul caso degli ecologisti del Guerrero incarcerati. Digna Ochoa si trasferisce negli Stati Uniti perché teme per la sua incolumità

25 settembre: La Procura Generale della Repubblica inizia l'inchiesta sulle denunce

2001

Marzo: Digna Ochoa torna in Messico

9 di maggio: La PGR comunica al centro che le indagini sono, per ora, archiviate causa novità sul caso

31 di maggio: Il governo messicano informa la CIDH che ha preso le misure richieste ma sollecita di sospenderne l'applicazione giacché non sono arrivate nuove minacce; tre mesi dopo ritira la richiesta

22 agosto: La Corte considera che le misure avevano raggiunto gli obiettivi e, quindi, non dovevano essere abrogate

19 ottobre: Digna Ochoa è uccisa

22 ottobre: Il governo di Gorge W. Bush considera quello di Digna Ochoa un "un brutale assassinio" dicendo di sperare che il governo messicano "investigherà pienamente" sul crimine. Poche ore dopo il presidente del Messico condanna "nella maniera più energica" l'omicidio

L'intervista a Renato Sales

La Commissione Civile Internazionale di Osservazione sui Diritti Umani in Messico ha intervistato il Pubblico Ministero, Renato Sales, nominato sul caso, dal Procuratore Generale, dopo due mesi dall'omicidio.

Sotto i punti più rilevanti dell'intervista.

Le novità e presunta svolta delle indagini

 Il 12 Marzo 2002 il Procuratore Generale, contraddicendo le sue stesse dichiarazioni precedenti, fa arrivare alla stampa la notizia che quello di Digna Ochoa è stato un suicidio.

Il direttore di Amnesty Internacional, sezione Messico, Christian Rojas, ha criticato "la contraddizione" del procuratore Bernardo Bátiz che, inizialmente, aveva sottolineato la natura politica dell'omicidio dell'avvocato Digna Ochoa, alcuni giorni dopo aveva affermato che era un segnale del terrorismo di estrema destra e ora si dice che è stato un suicidio.

Il Centro di Diritti Umani Miguel Agustín Pro Juárez ha segnalato che lo scorso 7 marzo, la sessione della Commissione Interamericana di Diritti Umani (CIDH) che ha analizzato il caso Digna Ochoa, l'organismo, in base agli elementi esistenti, ha rifiutato l'ipotesi che Ochoa si sia suicidata.

Il direttore del Centro Pro, Edgar Cortez ha affermato che la notizia è stata accolta dal Centro con sorpresa e preoccupazione e che invita la Procura a pronunciarsi e chiarire se l'informazione è una notizia poco attendibile e filtrata o se è una dichiarazione ufficiale.

In questo caso dovrà essere verificata e accompagnata dalle prove tecniche che hanno portato la Procura a questa conclusione; se non è un'informazione ufficiale si rettifichi, investighi sui responsabili e si perseguano a norma di legge.

Christian Rojas, di Amnesty Internacional, ha osservato che se la PGJDF ha elementi per dire che si è trattato di suicidio, che li mostri, ma far giungere informazioni parziali alla stampa non è il miglior modo di portare avanti le indagini. Sarebbe utile, ha dichiarato Rojas, che il procuratore confermi o neghi questa informazione.

Adriana Carmona, direttrice dell'area giuridica della Commissione di Difesa e Promozione di Diritti Umani, ha affermato che è possibile che esistano elementi tecnici per pensare che Digna Ochoa si possa essere suicidata, è chiaro però che i responsabili dell'omicidio possano aver lasciato tracce per sviare le indagini sulla via del suicidio.

E' allegato, al termine della rassegna stampa, l'intero articolo della Jornada del 13.03




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