La Jornada 31 dicembre 2002

SAMUEL RUIZ: "IRREVERSIBILE" L'IMPATTO ZAPATISTA SULLA PRESA DI COSCIENZA INDIA

Alla domanda su quale fosse stato l'impatto del movimento zapatista dopo nove anni dalla sua nascita, nella nostra società e nel mondo, Samuel Ruiz Garcia, vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, che è stato l'anfitrione del primo dialogo di pace tra il governo e l'EZLN, commenta:

Il cosiddetto movimento zapatista si deve intendere nel quadro della emergenza dell'indio a partire dalla celebrazione dei 500 anni dalla "scoperta dell'America", in cui gli "indios" appaiono come "soggetti" della propria storia. Riguardo a questa celebrazione, gli indigeni del continente fanno rilevare che non è coerente per loro festeggiare la data in cui è iniziata la loro soppressione e la loro maggiore sofferenza, e che 500 anni, per il loro calendario, è un periodo breve ed irrilevante.

In Chiapas, nel 1993, ferveva la repressione contro le giuste rivendicazioni che, in forme organiche diverse, manifestavano le comunità indigene. Nel frattempo, a livello nazionale, lo stesso anno, in tutti gli Stati della Repubblica si protestava per il discutibile risultato delle elezioni: 12 governatori non poterono insediarsi e furono occupate molte sedi municipali. Di modo che la sollevazione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), il primo gennaio del 1994, secondo il sentimento nazionale e le dichiarazioni stesse, assumeva su di sé le proteste contro questa situazione e negava legittimità del governo del presidente Salinas de Gortari e di tutto il sistema politico nazionale.

A livello continentale, la ribellione dell'EZLN parve atipica per essere una sollevazione indigena e per non voler prendere possesso del potere, come nelle precedenti insurrezioni nel continente, ma voleva stimolare la società civile affinché, attraverso la sua partecipazione civico-politica, portasse il paese verso una transizione che ci conducesse verso un governo pienamente democratico.

La sollevazione si rivela una forza aggregante che, in quel momento, è superiore a tutti i partiti politici esistenti; esprime i nostri problemi profondi mostrando la reale condizione economica del paese mascherata con il Trattato di Libero Commercio dell'America del Nord (TLCAN).

Rende palese l'esistenza di una discriminazione razziale sempre negata e di un colonialismo interno a cui sono soggette le comunità indigene.

Scopre l'ampiezza del conflitto che riguarda non solo la corruzione a cui è arrivato il paese per la dominazione di un partito politico al governo, ma anche la struttura economico-politica dominante.

L'impatto irreversibile che ha avuto l'EZLN, è stata la crescita della presa di coscienza degli indigeni in Messico in quanto soggetti della propria storia; inoltre, ha stimolato la maturità della società civile attraverso organismi non governativi che hanno cominciato ad agire responsabilmente e in maniera articolata.

Come contropartita, si è manifestata la debolezza delle strutture di governo in questa transizione e l'insperata crescita di una solidarietà tra il primo ed il terzo mondo che ci fa credere che un mondo diverso sia possibile.

La solidarietà internazionale, ci dimostra che tra le richieste avanzate dall'EZLN, ce ne sono alcune che hanno eco in numerosi paesi, come, per esempio, la richiesta di autonomia.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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