LA FOJA COLETA - Numero 919

Venerdì, 30 agosto 2002

La CEDH si è occupata di 2.168 denunce di presunte violazioni

In un anno emesse 50 raccomandazioni

- Concepción Villafuerte -

La relazione annuale della Commissione Statale dei Diritti Umani, presieduta dal dottor Pedro Raúl López Hernández, per il periodo dal 16 giugno 2001 al 15 giugno 2002 si è occupata di 2.168 denunce di presunte violazioni ai Diritti Umani.

Riguardavano 1.452 donne, 1.193 uomini e 54 minorenni.

Geograficamente 775 denunce corrispondono alla zona nord dello stato, 317 sono del Soconusco e 1.148 nella zona centro.

Le più ricorrenti sono: abuso d'autorità, arresto arbitrario, estorsione, incomunicazione, vizi nei procedimenti giudiziari, mancata esecuzione di ordini di cattura e tortura.

Durante il periodo compreso nella relazione, si sono emessi 3.297 orientamenti giuridici e 178 misure cautelari. La autorità ne ha accettati 154, a 39 hanno adempiuto, 22 sono state rifiutate e due stanno per essere accettate. Le autorità contro le quali sono state emesse misure cautelari sono: 57 la Segreteria di Governo, 42 la Procura di Giustizia e 93 la Polizia di Sicurezza Pubblica.

Sono state emesse 50 raccomandazioni con un saldo di 18 accettate, 24 rifiutate e 8 pendenti: 25 contro la Procura di Giustizia dello Stato, 4 contro la Polizia di Sicurezza Pubblica, 3 contro la Segreteria di Governo, 2 contro il Governatore dello Stato, 3 contro la Presidenza Municipale di San Cristóbal e 2 contro quella di V. Carranza.(...)


Carovane di osservazione nei municipi autonomi

Si organizzano gruppi civili per partecipare

- Carlos Herrera -

San Cristóbal de Las Casas, Chis. 29 agosto - Organizzazioni nazionali per la difesa dei diritti umani hanno lanciato un appello urgente perché la società civile partecipi alla mobilitazione sociale che hanno convocato i municipi autonomi del Chiapas.

Questa mobilitazione sociale si deve per l'inasprimento delle condizioni di guerra in Chiapas: scontri, persecuzioni e omicidi in comunità e municipi indigeni durante il mese di agosto in Altamirano, Ocosingo, Chilón, ecc.

In un comunicato, decine di organizzazioni convocano rispettosamente e fraternamente ad iniziare una campagna di denuncia di fronte a questi avvenimenti, ad organizzare, urgentemente, una carovana in Chiapas per l'osservazione e l'accompagnamento delle comunità aggredite, così come per la raccolta di alimenti e medicine per i colpiti.

Le organizzazioni segnalano che la "presenza paramilitare" ha riattivato le sue azioni violente di chiara provocazione contro i municipi autonomi, assediando comunità, bloccando le strade di accesso, aggredendo e assassinando autorità e basi dell'EZLN.

Secondo gli organizzazioni - tra cui il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, presieduta dal vescovo Samuel Ruiz García - questi fatti stanno provocando l'allontanamento forzato di famiglie in condizioni di deficit alimentare, di precarietà sanitaria e di sradicamento comunitario, per questo è urgente l'aiuto umanitario.

Giovedì 28 agosto, sono partite da San Cristóbal due carovane d'osservazione e di accompagnamento, verso comunità dei municipi autonomi Ricardo Flores Magón, Olga Isabel e 17 de Noviembre, dove si sono registrati fatti violenti.

Le organizzazioni convocanti danno i dati dell'organizzazione non governativa Enlace Civil, con sede in San Cristóbal de Las Casas, come contatto per coordinare questi compiti di osservazione e di accompagnamento: la sua e-mail è enlacecivil@laneta.apc.org, tel. (967) 678 - 2104.


Paramilitari agiscono impunemente in Chiapas

Continuano a terrorizzare gli abitanti

- Carlos Herrera -

Chilón, Chiapas. 29 agosto - Organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno denunciato che i recenti fatti di violenza contro basi zapatiste in Chiapas confermano il rafforzamento dei gruppi paramilitari che operano nella zona.

Durante un percorso fatto nella comunità Kan Akil, nel municipio di Chilón, dove è stato assassinato lo zapatista Antonio Mejía, lo scorso 25 agosto, l'ex-direttrice del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC), Marina Patricia Jiménez, ha segnalato che i recenti fatti sono una dimostrazione dell'attività dei gruppi paramilitari.

I gruppi paramilitari, non riconosciuti ufficialmente dal governo dello stato, hanno provocato almeno sette fatti violenti nel mese di agosto di quest'anno, in varie località dell'area d'influenza zapatista.

A Kan Akil è morto l'indigeno Antonio Mejía. Gli zapatisti di lì attribuiscono la responsabilità alla banda degli Aguilares, che è stata segnalata come gruppo paramilitare, utilizza armi di alto calibro, come gli R-15 ed hanno uomini in uniforme e ben equipaggiati.

L'agente municipale della comunità di San Ramón, ubicata vicino al villaggio di Kan Akil, Javier Estrada Trejo, ha riconosciuto che esiste la banda degli Aguilares, però per paura si è rifiutato di fornire più informazioni su questo gruppo che turba questa regione a nord dello stato.

La Procura di Giustizia dello Stato si è limitata a dire che sta investigando sulla morte dell'indigeno Antonio Mejía, così come sul caso degli altri tre zapatisti morti recentemente nei municipi di Altamirano e di Ocosingo, però fino ad ora non ha arrestato nessuno.

Per Marina Patricia Jiménez la mancanza e l'inefficienza nell'applicazione della legge contro i paramilitari, ha provocato che dal 1995 questi possano agire impunemente, "ed è lamentabile che non accada nulla contro di loro e se non rendono giustizia alle comunità colpite, è molto probabile che questi fatti continuino a succedere".

Il Governo dello Stato e la Procura Generale della Repubblica, attraverso l'Unità Specializzata per Delitti Commessi da Possibili Gruppi Civili Armati, hanno fatto ben poco per combattere i paramilitari. La PGR è riuscita ad arrestare, nel novembre dell'anno 2000, ex membri dell'organizzazione Paz y Justicia, accusata di essere un gruppo paramilitare, però tutti sono stati liberati pochi mesi dopo da un giudice federale, che li ha assolti dai reati di cui erano accusati.

Nella zona d'influenza dell'EZLN, secondo le organizzazioni non governative, la recente situazione di violenza e la morte di quattro zapatisti non sono fatti isolati, ma una sequenza che cerca di generare un clima di sempre maggiore inquietudine e provocazione.

Intanto, le basi zapatiste hanno denunciato che i governi statale e federale stanno permettendo l'azione di questi gruppi perché vogliono farla finita con l'organizzazione che sono riusciti a promuovere i municipi autonomi dell'EZLN, come quello di Olga Isabel, al quale apparteneva Antonio Mejía, che oggi è stato sepolto dai suoi familiari tra rabbia e reclami di giustizia.


La foja coleta è una pubblicazione di EDITORA MUNDO MAYA, S.C.

Direttrice: CONCEPCIÓN VILLAFUERTE

Editore: Amado Avendaño Figueroa. Collaboratori: Carlos Herrera, Heriberto Velasco, Manuel Martínez López

Uffici: Calle Venustiano Carranza#26, Barrio de San Diego, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas

Telefono (967) 678 - 90 - 62

E-mail: lafojacoleta@yahoo.com.mx - Pagina web: www.lafoja.com



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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