LA JORNADA 30 gennaio 2002

CONSEGNA DI AIUTI UFFICIALI A PAZ Y JUSTICIA

HERMANN BELLINGHAUSEN - inviato

San Cristóbal de Las Casas, 29 gennaio - Membri dell'organizzazione Paz y Justicia si fanno vedere tranquillamente armati nella comunità di Roberto Barrios, nel nord della Selva Lacandona. La loro presenza ha generato un clima di tensione e minaccia permanente tra gli abitanti, basi di appoggio dell'EZLN.

A Roberto Barrios, Aguascalientes V, gli indigeni ed i membri dell'Accampamento Civile per la Pace, si alternano in turni di guardia notturni quotidiani da quando l'ostilità di Paz y Justicia si è fatta sempre più costante.

Secondo la testimonianza degli indigeni appartenenti al municipio autonomo El Trabajo e degli osservatori che hanno visitato la zona, il 26 gennaio scorso si è tenuta un'assemblea di Paz y Justicia presso la casa ejidale della comunità con la partecipazione di circa 20 paramilitari ed almeno la metà di loro ostentavano le armi. Armi di grosso calibro ed apparentemente nuove. Non è la prima volta che questo avviene.

In questa riunione, alla quale hanno partecipato funzionari del municipio di Palenque e diverse decine di membri di Paz y Justicia, sono stati assegnati crediti ed aiuti produttivi di cinque enti: Procede, Progresa, Procampo (programmi ufficiali che ora hanno cambiato nome) ed aiuti per seminare alberi della gomma e costruire un mulino.

Nello stesso tempo, truppe dell'Esercito federale sono arrivate fino alla comunità El Naranjo, a cinque chilometri circa da Roberto Barrios, per realizzare "attività sociali": taglio di capelli, officina meccanica ed altri servizi. La presenza militare era cessata nella zona un anno fa, quando l'accampamento militare si era ritirato.

Intanto, le tanto minacciate cascate di Roberto Barrios, sulla cui privatizzazione si sono allertate le autorità autonome di El Trabajo, sono frequentemente sorvolate da elicotteri civili che apparentemente eseguono rilevamenti topografici per l'ubicazione di un campo di golf, naturalmente privato ed esclusivo. Quando mai se n'è visto uno che non lo fosse?

Per accedere ai terreni ejidali della località amena, si vuole costruire una strada (che sembra si sia già iniziata a Puyipá, sul lato della strada internazionale che conduce a Palenque).

A causa di ciò, le comunità in resistenza della regione sono particolarmente sensibili al Piano Pubela Panama (PPP), che prevede uno "sfruttamento" delle risorse ai fini turistici e investimenti stranieri.

A Roberto Barrios, un catechista è stato minacciato di morte per aver denunciato i pericoli per le comunità rappresentati dal PPP. Questo programma, di fatto, qui è già diventato uno strumento di divisione tra gli indigeni.

Anche i programmi assistenziali del governo, tanto allettanti per i contadini poveri, possono sfociare nella privatizzazione. Questo sabato, solo attraverso il Procede, sono stati assegnati ad ogni ejidatario 35 mila pesos. Per gli standard economici di queste comunità, questo è molto denaro e non c'è bisogno di essere maliziosi per pensare a quanto potrebbe essere invitante in futuro, per eventuali investitori, il gruzzolo vinto da questi ejidatari. Il nuovo articolo 27 della Costituzione permetterebbe ai contadini intrappolati dai debiti, di saldarli attraverso la vendita delle terre.

Considerate la sua attività visibile e la sua impunità, Paz y Justicia - o i suoi derivati sotto altro nome - funziona come strumento per acutizzare le divisioni e le minacce tra gli indigeni in resistenza.

Mentre a El Limar, municipio di Tila, il 27 gennaio scorso si sono firmati accordi di pace tra il governo statale ed una ventina di organizzazioni sociali, tanto vicine alla diocesi di San Cristóbal che ai priisti (senza la partecipazione di Paz y Justicia, l'organizzazione madre del paramilitarismo della zona nord), in altre comunità dello stesso municipio le basi d'appoggio dell'EZLN continuano ad essere assediate o sfollate.

A El Limar, scenario di violenza paramilitare dal 1995, è stato concordato inoltre di proibire il transito di persone armate, così come qualsiasi atto di tortura o l'espulsione di famiglie per motivi politici o religiosi. Senza dubbio questo permetterà la distensione in una parte della zona nord, ma non basta a scongiurare la minaccia paramilitare.

Paz y Justicia continua ad impedire, con la forza, il ritorno degli sfollati da Masojá Grande, Miguel Alemán, Agua Fría, Susuklumil e da altre comunità di Tila, e mantiene sfollati a forza centinaia di campesinos choles e tzotziles nel municipio di Sabanilla. Vengono anche associati a vecchi membri dell'organizzazione priista i fatti di violenza registrati recentemente contro basi d'appoggio zapatiste a San José Bascán, municipio di Salto de Agua.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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