La Jornada 29 giugno 2002

ONG DENUNCIA INTIMIDAZIONI MILITARI IN UN EJIDO CHIAPANECO

HERMANN BELLINGHAUSEN

La Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani ha denunciato ieri la costante intimidazione militare che subiscono gli abitanti dell'ejido Lázaro Cárdenas, nel municipio chiapaneco di Huitiupan. Di fronte alle costanti minacce, di cui è stato oggetto in particolare Luis Gómez Hernández, i difensori comunitari hanno sollecitato misure cautelari alla Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) al fine di salvaguardare l'integrità fisica e psicologica di questa persona e di tutti gli abitanti della comunità.

Il signor Gómez Hernández ha denunciato alla Rete le continue incursioni militari e della polizia che provengono sembra dalla base di operazioni miste (BOM) più vicina nel capoluogo municipale di Sabanilla.

"Il 10 aprile due veicoli militari con 36 elementi a bordo, sono entrati nell'ejido Lázaro Cárdenas insieme ad altri camion della Pubblica Sicurezza; tra questi c'erano elementi della Polizia Giudiziaria ed una persona in abiti civili che indicava la casa di Gómez Hernández.

Quel giorno, elementi dell'Esercito e della Pubblica Sicurezza sono scesi dai camion per mettersi davanti alla chiesa della comunità. Un militare andò poi a casa di Navor Hernández Mendoza chiedendo di Gómez Hernández e dove si trovasse la sua casa", riferisce un testimone.

Non fidandosi dei militari (che non si erano identificati e né avevano informato sulla ragione della loro presenza e delle loro domande) il signor Navor Hernández non diede alcuna informazione, si aggiunge nella denuncia. Dopo 15 minuti, gli invasori attraversavano la piazza e poi si ritiravano.

La mattina del 16 o 17 aprile, circa alle 10, membri dell'Esercito federale e della Pubblica Sicurezza entrarono nella piazza radunando diversi bambini della comunità e chiedendo loro dove si trovasse la casa di Luis Gómez Hernández, offrendo loro denaro per avere questa informazione ed un bambino, a cui diedero 20 pesos, indicò loro la direzione. I militari portavano appresso borse di caramelle con le quali attiravano i più piccoli.

Il 24 e il 29 aprile gli stessi militari e poliziotti ritornarono, fecero un giro per l'ejido e poi se ne andarono.

Il 10 maggio, alle 11 del mattino, sono arrivati davanti alla cooperativa dell'ejido in cui si trovavano diversi abitanti, i quali, stanchi di tutti questi pattugliamenti, chiesero ai militari la ragione della loro presenza.

Uno dei militari, identificatosi come capitano Guzmán, rispose che stavano cercando gente armata e aggiunse che con loro c'era un agente del Pubblico Ministero. Un poliziotto della giudiziaria scese da uno dei veicoli dicendo che era un giudiziario originario del capoluogo municipale di Huitiupan ma non fornì né il suo nome e né la sua carica.

Di fronte a queste vaghe informazioni, le persone della cooperativa risposero che nella comunità non esisteva nessuna situazione che richiedesse presenza militare o di polizia e che non erano d'accordo con questa presenza perché provocava timore tra gli abitanti dell'ejido Lázaro Cárdenas.

La presenza militare si è ripetuta il 22 e 29 maggio, 15 e 22 giugno.

Bisogna dire, aggiunge la Rete, "che l'intimidazione militare era già stata denunciata pubblicamente dal quotidiano La Jornada (11 giugno) e che a partire da questa data nella comunità è solo entrata un'auto Suburban bianca con una luce rossa nella parte superiore che pattuglia la notte mentre i militari restano alla periferia della comunità".

Al fine di proteggere la vita e l'integrità fisica del signor Luis Gómez Hernández e della popolazione di Lázaro Cárdenas, la Rete dei Difensori Comunitari ha chiesto alla CNDH di attuare misure cautelari nei confronti delle vittime. Nello stesso tempo, chiede che si svolgano indagini sui gruppi militari e di polizia che fanno parte del BOM che terrorizzano e minacciano le comunità indigene.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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