LA JORNADA - 29 gennaio 2002

DENUNCE DI PERSECUZIONI MILITARI E DI POLIZIA CONTRO QUATTRO COMUNITÀ DI SAN JUAN DE LA LIBERTAD

HERMANN BELLINGHAUSEN - inviato

San Cristobal de las Casas, 28 gennaio -Le comunità di San Andrés, San Antonio El Brillante, El Palmar e San Cayetano, nel municipio autonomo di San Juan de la Libertad, hanno denunciato di essere oggetto di persecuzione e di intensi pattugliamenti di Esercito, Polizia Giudiziaria e Pubblica Sicurezza dello stato. In molte occasioni gli indigeni di queste comunità sono stati arrestati ed interrogati per ore.

Uno spettacolare spiegamento di veicoli ed uomini armati, il 25 scorso ha fermato una ventina di studenti, in maggioranza statunitensi, nelle vicinanze di San Cayetano, ad un paio di chilometri dall'Aguascalientes di Oventic, nel municipio autonomo di San Andrés Sakamch'en de los Pobres.

Minacciati e maltrattati, sono stati portati alla base operativa mista di Puerto Caté, dove sono stati interrogati alla presenza di agenti dell'Istituto Nazionale di Immigrazione.

Le comunità autonome denunciano che soldati e poliziotti stazionano con i loro veicoli, giorno e notte, nel tratto di strada tra San Andrés de la Laguna e San Cayetano, a 300 metri gli uni dagli altri.

"Le forze armate perseguitano persone innocenti, donne e uomini, bambini ed anziani. Li inseguono per i sentieri e perfino in montagna. Una volta raggiunti li caricano sui loro camion maltrattando i contadini innocenti come gli pare", dichiarano le comunità tzotziles.

"Non siamo d'accordo con quanto fanno e quindi denunciamo fermamente le forze armate", hanno aggiunto.

Mentre i cittadini statunitensi non hanno rilasciato alcuna dichiarazione pubblica riguardo alla vessazione subita, gli indigeni di San Juan de la Libertad manifestano la loro disapprovazione riguardo il comportamento dei giudiziali e dei militari, "che stazionano agli angoli dei villaggi e da lì si introducono in montagna e nelle coltivazioni di caffè. Non abbiamo bisogno di vigilanti né di guardie di questo tipo", concludono.

DETENUTI TORTURATI NELLA ZONA NORD

La Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani ha denunciato le torture subite da Miguel Angel Gómez Luna, Andrés Gómez Luna e Mariano Cruz Hernández, accusati di aver assaltato un veicolo Telecom che trasportava denaro del Progresa, il 15 gennaio nella comunità di Egipto, nel municipio Salto de Agua.

Dopo vari tentativi, il difensore Francisco Cruz Pérez è riuscito infine ad incontrare i detenuti. Fino a quel momento le autorità avevano ostacolato in ogni modo il suo lavoro.

La rete riferisce che "il difensore sapeva che si trovava in stato di fermo in una casa di Tuxtla Gutiérrez, nonostante alcune persone della Procura Generale di Giustizia dello Stato lo avessero informato che si trovava a Salto de Agua, ed è su denuncia della Rete dei Difensori Comunitari che l'istanza ha emesso la comunicazione per informare sull'ubicazione dei detenuti".

I detenuti hanno così potuto denunciare che Miguel Angel Gómez Luna e Mariano Cruz Hernández, catturati presso la comunità di Eben Hezer il 16 gennaio, "sono stati brutalmente picchiati da abitanti dell'ejido San Juan, del municipio di Palenque".

Il giorno successivo "sono stati consegnati ad elementi della Pubblica Sicurezza e della Polizia Giudiziaria del distaccamento di Palenque e trasportati in città. Durante il trasferimento i detenuti sono stati legati mani e piedi ed i poliziotti stavano seduti sopra a Miguel Angel Gómez Luna".

Lo stesso giorno sono stati arrestati Manuel Cruz Méndez, Antonio e Andrés Gómez Luna nell'ejido Cuauhtémoc (Ocosingo), accusati dello stesso delitto dalle comunità priiste.

"Miguel Angel, Andrés e Mariano, una volta condotti di fronte al Pubblico Ministero di Palenque, sono stati torturati affinché si dichiarassero colpevoli; gli hanno infilato una borsa di plastica in bocca ed in testa fino a farli svenire".

"Visto che non si lasciavano intimidire, la tortura è continuata infilando loro nel naso con una canna dell'acqua per farli affogare". L'avvocato Francisco Cruz Pérez "è stato minacciato da Miguel Gutiérrez Pérez e Gerónimo Gutiérrez Pérez, paramilitari di San Jerónimo Tulijá, per essere il difensore dei detenuti di Tuxtla Gutiérrez. Questi fatti mettono a rischio l'integrità fisica dell'avvocato, vittima di persecuzioni fin dal 19 gennaio scorso".

Di fronte a questi atti, la rete chiede al governo statale di "accelerare le indagini affinché si arrivi alla punizione dei veri colpevoli dei fatti accaduti nella comunità di Egipto, e di adottare le misure necessarie per garantire la vita del compagno Francisco Cruz Pérez. Riterremo responsabile il governo e le altre persone segnalate di qualsiasi attentato che metta a rischio la sua vita".

Gli avvocati comunitari sollecitano l'intervento della Commissione Nazionale per i Diritti Umani "affinché svolga indagini sul crimine di tortura e si puniscano i responsabili".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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