La Jornada, 28 novembre 2002

La Croce Rossa resterà in terra chiapaneca

ANGELES CRUZ

Le vittime del conflitto in Chiapas recupereranno la loro dignità come essere umani quando disporranno di mezzi di sussistenza sicuri, abbiano accesso alla terra e non sia pregiudicata la loro integrità fisica. Finché questo non avverrà, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) proseguirà nel suo appoggio umanitario nella zona di conflitto.

In un'intervista, i delegati uscenti e nuovi del CICR in Chiapas, Herrera e Adolfo José Beteta, hanno spiegato che più di 4mila indigeni, basi d'appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), ricevono dall'organizzazione assistenza alimentare e sostegno per la realizzazione di progetti produttivi agricoli. In base al rendimento di questi progetti, gli aiuti umanitari del comitato saranno man mano ridotti.

Hanno puntualizzato che fino a che esisteranno vittime di quello che è stato il conflitto armato in Chiapas, continueranno con la loro presenza. È il caso dei profughi delle comunità di Polhó e Chenalhó. Herrera ha ricordato che da un anno e mezzo è cambiata la dinamica della distribuzione alimentare, proprio perché i progetti produttivi hanno cominciato a funzionare.

Su un aiuto alimentare calcolato di 1.200 calorie, secondo i programmi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il sostegno alimentare è andato riducendosi sulla base dei risultati della semina di mais, fagioli, patate, ortaggi, allevamento di polli e conigli.

Al riguardo, Beteta, che ha preso possesso ieri formalmente dell'incaricato nel CICR nello Stato, ha segnalato che poiché il comitato non è un organismo di sviluppo attraverso il quale le comunità possano uscire dalla povertà, il suo ritiro dal territorio sarà graduale in base a quando i beneficiari riacquisteranno la propria indipendenza per sopravvivere.

Quando saranno soddisfatte le tre condizioni che assicurano il recupero della dignità della persona, ha puntualizzato, il comitato di ritirerà dalla zona.

L'idea non è che gli indigeni debbano dipendere dagli aiuti della CICR, da qui la realizzazione dei progetti produttivi e programmi di risanamento dell'acqua potabile. Un'attività similare si sta sviluppando nella zona delle cañadas.

Un'altra attività dell'organizzazione è la diffusione dei principi del diritto umanitario internazionale, per cui si sta cercando di insegnare a tutta la popolazione i principi base che devono essere presi in considerazione in situazioni di conflitto, in particolare riguardo il rispetto minimo nei confronti degli esseri umani.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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