La Jornada 25 agosto 2002

Il Deputato chiederà al Parlamento italiano l'invio di una commissione legislativa in Chiapas

RAMON MANTOVANI: PREMONO SULLE COMUNITÀ ZAPATISTE PER PROVOCARE L'INTERVENTO DELL'ESERCITO

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristóbal de Las Casas, 24 agosto - Dopo aver visitato alcune comunità in resistenza, il deputato Ramón Mantovani ha dichiarato, ieri, che chiederà al Parlamento italiano una visita in Chiapas del Comitato per i Diritti Umani della Camera dei Deputati.

"Posso dire che questa missione di parlamentari sarà sicuramente inviata, come già avvenuto nel 1997", ha affermato a La Jornada il legislatore del Partito della Rifondazione Comunista, membro della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati Italiana.

Ieri, ha visitato la comunità zapatista di Nuevo Guadalupe, all'incrocio Quexil, ed ha parlato a lungo con i feriti dell'attacco paramilitare della settimana scorsa ed anche con gli abitanti ed i rappresentanti dei municipi autonomi San Manuel, Francisco Villa e Francisco Gómez. Accompagnato dal deputato siciliano Francesco Forgione (considerato in Italia uno dei "campioni" nella lotta contro la mafia) e da membri dell'organizzazione Ya Basta, Mantovani trae così le coclusioni della sua visita:

"L'aggressione dei paramilitari a Quexil, dimostra chiaramente l'intenzione di alimentare la tensione. Si fa pressione sulle comunità zapatiste per provocare l'intervento dell'Esercito federale".

Assicura sui chiari motivi dei posti di blocco degli indigeni a Quexil: sono stati installati dai municipi autonomi della zona, per evitare il saccheggio di legname prezioso. "Mi hanno riferito che il traffico di legname è diventato scandaloso. Passavano continuamente carichi di legname senza che nessuno lo impedisse. Vogliono che si sappia, in Europa, del motivo di questi posti di controllo".

A tale riguardo, con un breve comunicato, il consiglio autonomo di Francisco Gómez, questa settimana, ha comunicato l'installazione di un posto di controllo a El Salvador per impedire la vendita di caoba, cedro, pino, rovere, quercia, guanacastle, palma xate e colla di pesce, e bloccare anche il traffico di alcolici ed auto rubate.

Mantovani ha dichiarato: "Abbiamo potuto vedere la forte determinazione degli indigeni a resistere contro tutte le situazioni avverse presenti nella loro terra".

"In Europa il tema del Chiapas è sempre attuale ed ora sta assumendo un'altra forma. Oltre al movimento di solidarietà con gli indigeni chiapanechi, che in Italia è molto diffuso, il movimento zapatista è fondamentale nella resistenza contro la globalizzazione". Ritiene che questa lotta locale sia "l'ispirazione" per i movimenti civili europei.

YA BASTA CONCLUDE LA SUA VISITA

Membri dell'organizzazione italiana Ya Basta hanno concluso una visita di 10 giorni nella zona di Roberto Barrios e dei municipi autonomi Ricardo Flores Magón, Francisco Gómez e 17 de Noviembre (dove hanno visitato la comunità 6 de Agosto, dove il 7 agosto scorso è stato assassinato un indigeno zapatista).

La nota commissione della rete di gruppi italiani di solidarietà con la lotta zapatista, ha visitato in particolare i Montes Azules, le lagune Suspiro e Paraiso ed i versanti vero il fiume Perla. Uno degli obiettivi di questa commissione, composta da circa 40 persone, era quello di realizzare un documento sulla situazione nei Montes Azules, in cui decine di comunità sono minacciate di sgombero.

"Abbiamo raccolto molte testimonianze degli abitanti", riferisce un membro di Ya Basta. "Abbiamo potuto filmare la selva, alcune comunità e l'accampamento militare nella laguna Suspiro (la cosiddetta "casa dello yankee") ed abbiamo documenti che ci permetteranno di realizzare un rapporto completo".

Il portavoce del gruppo italiano dichiara che la visita di Ya Basta è avvenuta perché "la questione dei Montes Azules ha destato interesse in Europa; le rivendicazioni di queste comunità hanno avuto ripercussioni internazionali".

"La ragione va oltre la solidarietà. Il problema dei Montes Azules, così come il Piano Puebla Panama, sono argomenti che influenzano la lotta in tutto il mondo contro l'appropriazione transnazionale delle terre e delle risorse del pianeta e dei popoli". Inoltre, il gruppo italiano ha trovato "una situazione preoccupante di violenza contro i municipi autonomi".

Poi, ha commentato che i membri di Ya Basta trovano che il silenzio zapatista non sia tale: "Quello che abbiamo potuto sentire è la voce del silenzio. Gli zapatisti stanno parlando e costruendo".

Da parte sua, il municipio autonomo Francisco Gómez informa che il posto di controllo a El Salvador è stato installato per proteggere le risorse naturali. Annuncia che nel proprio municipio è proibita l'estrazione e la vendita di legname. "Questo posto di controllo è anche per le auto rubate che circolano sul nostro territorio e contro gli alcolici che vengono distrutti sul posto. I veicoli passeggeri pagheranno per il transito dai 10 ai 20 pesos. Non saranno perquisiti, ma si proibirà il trasporto di alcolici. Autocarri o materiali che provengono da progetti governativi diretti verso le comunità, pagheranno per il transito. Se qualche trasportatore o gruppi o organizzazioni vogliono maggiori informazioni, possono recarsi ai posti di controllo o chiedere alle autorità autonome".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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