da La Jornada - Venerdì 25 gennaio 2002

Autorità di Chenaló e di Las Abejas ratificano un accordo di non aggressione

Presunti membri di Paz y Justicia sequestrano tre indigeni e ne torturano uno, in Ocosingo

Attivisti chiedono garanzie per l'integrità fisica dei fermati ed un processo giusto

JUAN BALBOA E ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTI

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 24 gennaio - Presunti membri del gruppo paramilitare Paz y Justicia hanno arrestato illegalmente tre indigeni simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), oriundi della regione di San Jerónimo Tulijá, e ne hanno torturato un altro che fermato il 16 gennaio, secondo la Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani (RDCDH).

Intanto, le autorità municipali di Chenalhó e l'organizzazione civile Las Abejas hanno ratificato questo giovedì un accordo di non aggressione per garantire la convivenza pacifica dei residenti del luogo con i 2 mila e 500 tzotziles che sono ritornati alla loro comunità l'anno scorso.

Secondo la RDCDH, lo scorso 17 gennaio membri di Paz y Justicia avrebbero "arrestato" nell'ejido Cuauhtémoc, del municipio di Ocosingo, Manuel Cruz Méndez ed i fratelli Antonio e Andrés Gómez Luna, che sarebbero stati trasferiti nel carcere statale di Cerro Hueco, ubicato in Tuxtla Gutiérrez, capitale dello stato.

L'organizzazione ha sostenuto che i paramilitari hanno fermato Cruz Méndez, Antonio e Andrés Gómez mentre viaggiavano verso la comunità El Tumbo, sempre in Ocosingo, e più tardi agenti di Sicurezza Pubblica dello stato li hanno presentati di fronte all'agente del Ministero Pubblico in Palenque.

Cruz Méndez andava con i fratelli Gómez Luna a El Tumbo alla ricerca di informazioni sull'arresto del loro fratello Miguel Angel Cruz, che era stato arrestato il giorno 16 dopo che militanti priisti lo avevano segnalato come responsabile dell'assalto ad un camion di Telecom che distribuiva appoggi del Progresa, lo scorso 15 gennaio.

Minacce a difensori dei diritti

Francisco Cruz Pérez, membro della RDCDH, ha affermato che si è presentato al Ministero Pubblico per avere notizie sulla situazione di Manuel Cruz Méndez, però non gli hanno permesso di parlare con lui.

L'attivista ha confermato che l'arrestato stava male, per i colpi e le torture subiti da parte di paramilitari e poliziotti.

Ha aggiunto che otto priisti, provenienti di San Jerónimo Tulijá, hanno dichiarato di fronte al Ministero Pubblico contro due degli arrestati. Miguel Gutiérrez Pérez e Gerónimo Gutiérrez Pérez, leader del gruppo, e poi hanno chiesto al difensore la ragione della sua presenza ed uno di loro ha detto: "Ah bene, difende gli zapatisti!".

"Da quel giorno gli attivisti sono minacciati dai paramilitari perché lavorano nella difesa dei diritti umani, in questo caso, di Manuel Cruz Méndez, che, secondo le autorità di San Jerónimo Tulijá, è innocente".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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