LA JORNADA 24 MAGGIO 2002

Luis H. Alvarez: Improbabile, che l'Esercito se ne vada dal Chiapas

Liberano tre zapatisti

Segnale insufficiente per gli scarcerati

ANGELES MARISCAL E ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTI

Gli zapatisti Rafael López Santis, Gustavo Estrada Gómez e Alejandro Méndez Arcos hanno abbandonato ieri le carceri di Cerro Hueco e di San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, dove si trovavano reclusi rispettivamente dal 1995, dal 1996 e dal 1998,. Il primo ha ottenuto questo beneficio per "ragioni umanitarie" e gli altri due mediante la liberazione anticipata.

Il commissario per il dialogo di pace, Luis H. Alvarez, ha dichiarato che si aspetta che l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) tenga in considerazione questo fatto e ritorni al tavolo di dialogo. Gli scarcerati hanno risposto che il governo federale deve rispettare i tre segnali sollecitati dal gruppo armato perché si riallaccino le conversazioni sospese il 2 settembre del 1996.

Prima in Cerro Hueco, Alejandro Méndez e Gustavo Estrada Gómez, di etnia chol e zoque, si sono affacciati alla porta del carcere. Entrambi hanno rispettato l'annuncio fatto il giorno prima e si sono rifiutati di "farsi fare la foto" con i "cocopos e il commissario", così come chiamano i componenti della Commissione di Concordia e Pacificazione e Luis H. Alvarez. Uno di loro ha preso la chitarra ed ha cantato l'inno zapatista.

Alejandro e Gustavo erano infastiditi perché si sentono "utilizzati" dai gruppi che "vogliono far pressione sull'EZLN perché ritorni al dialogo mentre non si è ancora risposto alle condizioni che richiedono i nostri fratelli: il rispetto degli accordi di San Andrés e l'uscita dell'Esercito dalle nostre comunità".

Il tojolabal Rafael López Santis, ha lasciato il Penale Cinque, in San Cristóbal de Las Casas, alle 13 e 30 e immediatamente è stato accompagnato alla sua comunità di Rafael Ramírez, municipio di Las Margaritas, da persone di sua fiducia.

Al momento della sua scarcerazione per "ragioni umanitarie", il detenuto che era stato incarcerato nel giugno del 1995 con l'accusa di trafficare in oppio ed era stato condannato a otto anni di carcere, ha annunciato che continuerà a lottare per la liberazione degli "altri compagni detenuti".

Ha detto che era stato "sequestrato" il 30 giugno - quattro mesi dopo l'offensiva militare che aveva lanciato l'allora presidente Ernesto Zedillo contro l'EZLN -, a causa delle "false accuse dei priisti" della sua comunità.

Sono stati testimoni delle liberazioni i componenti della Cocopa, Ricardo Sepúlveda (in rappresentanza della Segreteria di Governo) e Benigno Aladro (collaboratore del commissario per la pace, Luis H. Alvarez).

Nella conferenza stampa che hanno offerto nell'albergo più di lusso di Tuxtla Gutiérrez, i componenti della Cocopa, Luis H. Alvarez e il direttore degli Affari Giuridici della Segreteria di Governo, Ricardo Sepúlveda, hanno spiegato che ai detenuti di Cerro Hueco "il governo federale ha concesso il beneficio della liberazione anticipata".

Alvarez ha detto che confida che "gli zapatisti tengano conto delle recenti liberazioni e manifestino disponibilità a ritornare al tavolo del dialogo".

Sulle altre condizioni che chiede l'EZLN per tornare al dialogo, in particolare il ritiro dell'Esercito Messicano dalla regione, Alvarez ha detto che è improbabile perché il "Chiapas è uno stato di frontiera e con una frontiera facilmente valicabile. L'Esercito Messicano controlla infrastrutture che sono di sicurezza nazionale".

Il senatore chiapaneco Rutilio Escandón Cadena (del PRD), presidente di turno e portavoce della Cocopa, ha assicurato che "con questa liberazione si constata la volontà per avanzare verso la ripresa del dialogo tra il governo federale e l'EZLN, (quindi) verso la pace".

La lista originale di detenuti zapatisti, a fine 2000, era di 112. Durante questi mesi ne è stata scarcerata praticamente la totalità e dopo le tre liberazioni di ieri, rimarrebbero detenuti solo cinque simpatizzanti dell'EZLN, tre in Tabasco e due in Querétaro.

Secondo i tre liberati però ci sono almeno altri 17 "detenuti dell'EZLN" in Chiapas, in maggioranza arrestati da poco.

"Il governo e quelli della Cocopa dicono che riconoscono solo quelli della prima lista, che non c'è nessun riconoscimento da parte dell'EZLN degli altri, però noi vogliamo dirvi che sono già stati ampiamente riconosciuti dalle autorità autonome zapatisti. Perciò lotteremo anche per la loro liberazione", ha dichiarato Alejandro Méndez Arcos.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home