LA JORNADA 24 MARZO 2002

DENUNCIATI PATTUGLIAMENTI QUOTIDIANI A JOLNIXTIE

SI TEME IL RITORNO DELLA VIOLENZA PARAMILIARE PER LA CATTURA DI UN LEADER

HERMANN BELLINGHAUSEN

Jolnixtie, 23 marzo -" Prima non facevano pattugliamenti, ora invece tutti i giorni" dice un uomo che accompagna il giornalista dal rappresentante della comunità. "Da giorni arrivano con i loro veicoli e camminando dentro la comunità con le loro armi".

Perfino i bambini ne parlano. Juan, che non deve avere più di 12 anni, assume un'espressione adulta (e quasi lo è), mentre ritorna col suo cane ed il suo machete dalla milpa, quando dice: "posso raccontarle dei soldati, li tengo sott'occhio" e spalanca i suoi grandi occhi neri.

"Siamo molto impauriti" dirà poi il rappresentante di questa comunità chol in resistenza.

Dagli inizi di marzo, un convoglio dell'Esercito Messicano e della Pubblica Sicurezza dello stato, proveniente da Emiliano Zapata, attraversa Jolnixtié in direzione di La Libertad, e poi ritorna. Nei due villaggi vicini, in queste terre basse di Tila, sono presenti basi di operazioni dell'Esercito e siccome Jolnixtié si trova nella valle circondato da alte montagne, si può dire che è un villaggio assediato.

Sopraggiunge altra gente. Bambini, giovanotti, adulti. Poi si avvicinano alcune donne. Il rappresentante parla tranquillamente in uno spagnolo con un accento più vicino al maya yucateco che a quello del resto del Chiapas. Dice: "I poliziotti vengono qui dove ci troviamo ora. Si mettono qui sotto questa tettoia ed aspettano che i soldati ritornino da La Libertad. Stanno fermi qui, non parlano con nessuno e non sappiamo che cosa vogliano".

Gli uomini ritornano dai campi con i loro muli. Passando, uno di loro si rivolge al gruppo che mi circonda e dice senza fermarsi e ne voltarsi: "K'onish" (addio, in chol). E tutti, in un coro dolce e consuetudinario, che sembra tenero, rispondono: "Yom" (che vuol dire: arrivederci).

PIOVE SUL BAGNATO

La violenza paramilitare di Paz y Justicia, negli anni peggiori dello zedillismo, ha colpito tutta la zona nord del Chiapas. Le ferite non si sono ancora rimarginate. I colpevoli sono, in maggioranza, liberi ed ora che le autorità hanno arrestato Diego Vázquez, dirigente paramilitare, la rappresaglia dei suoi seguaci ha già fatto una vittima. Un ragazzo di El Limar, stessa località del detenuto.

"El Limar è la base principale dei soldati" dice il portavoce della comunità. "Ed è anche la località in cui si organizzava Paz y Justicia". Aggiunge che le cose sono diverse per questa organizzazione da quando è cambiato il governo. "Non gode più della stessa forza. Si è divisa in tre gruppi o si sono riversati in altre organizzazioni. Molti non vogliono la rissa".

Ciononostante, almeno due di questi nuovi gruppi continuano ad essere armati e con tendenze belligeranti: UCIAF (identificato con Samuel Sánchez, che è stato fermato per breve tempo un anno fa) e Paz y Justicia, come la chiamano ancora i contadini della regione.

Le basi d'appoggio dell'EZLN a Tila continuano ad ospitare desplazados della regione. Alla gente di Susuclumil, ora a Masojá Chukjá, e di Tzaquil a Masojá Yochijá, i tavoli di riconciliazione del governo non hanno risolto i problemi. Il 27 gennaio a El Limar, è stato firmato un accordo per facilitare la convivenza in queste dolenti terre chol. Ma per i desplazados di Ojo de Agua non ha voluto dire la fine del loro esilio a Emiliano Zapata.

Nonostante la costante punizione con la controinsurrezione, le terre basse dove Tila si apre verso la pianura del Tabasco, continuano ad essere con convinzione zapatiste. Il portavoce di Jolnixtié elenca una decina di comunità nelle vicinanze "dove sono compagni".

"Sono di più" interrompe un uomo con una specie di sorriso complice. Avranno motivo di essere ottimisti questi uomini, anche se il loro portavoce ripete che "la gente è intimorita dai pattugliamenti"?

"Parrebbe un buon anno per il raccolto" dice un uomo riferendosi alla prossima semina. "Ma se ritornano i paramilitari con la loro violenza, non sarà tanto buono".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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