COMMISSIONE CIVILE INTERNAZIONALE DI OSSERVAZIONE DEI DIRITTI UMANI

PRIMO BOLLETTINO INFORMATIVO

Nono giorno del lavoro di osservazione dei diritti umani in Messico, principalmente in Chiapas, della Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani.

La CCIODH ha raccolto diverse testimonianze, punti di vista e denunce da parte di oltre 25 protagonisti legati alla questione dei diritti umani in Messico.

I 104 membri della CCIODH si sono suddivisi in gruppi di lavoro dislocati in varie zone del Chiapas, come San Cristóbal de Las Casas, Tabasco, Tuxtla Gutierrez, Tapachula, la Zona Nord, Los Altos, Ocosingo, la Selva Lacandona, Altamirano e nella frontiera sud.

Attualmente gli osservatori stanno visitando più di 50 comunità indigene di queste regioni.


La CCIODH ha già visitato due centri penitenziari: i centri Almoloya de Juarez e San Cristóbal de Las Casas.

Si recherà inoltre nelle carceri di Macuspana, Villahermosa e Cerro Hueco per incontrarsi con i prigionieri politici.

Alla luce di questi diversi incontri ed interviste, la CCIODH ha individuato elementi preoccupanti in riferimento al rispetto dei diritti umani in Messico. Presentiamo in seguito le osservazioni raccolte fino ad oggi, 23 febbraio 2002 dai membri della CCIODH, sia a Città del Messico sia in Chiapas.

Riguardo ai centri penitenziari, abbiamo assistito ad una delle sessioni del processo ai fratelli Cerezo nel carcere di massima sicurezza di Almoloya de Juarez. È importante annotare che il giudice non ha assistito alla sessione di giudizio, due cittadini hanno testimoniato e si è ratificato un rapporto di perizia. Ci siamo incontrati con cinque detenuti di questo stesso caso ed abbiamo osservato che non esistono meccanismi per appellarsi alle decisioni ed alle sanzioni imposte dalla direzione della prigione. I prigionieri politici che abbiamo incontrato non sono a conoscenza se esista o meno un regolamento del carcere. Sappiamo che la Comision Nacional de Derechos Humanos ha emesso una raccomandazione che riguarda l'obbligo di pubblicazione dei regolamenti interni delle prigioni federali messicane, ma questa raccomandazione ovviamente non è stata attuata. Secondo le nostre osservazioni, si può affermare chiaramente che il processo penale federale messicano è molto proclive a causare situazioni di mancata difesa e attaccabilità dei diritti umani.

Abbiamo inoltre visitato prigionieri politici nel carcere di San Cristóbal de Las Casas. Abbiamo raccolto le testimonianze di nove prigionieri e di quattro prigioniere. I prigionieri e le prigioniere affermano di essere reclusi per uno dei seguenti motivi: appartenenza alle basi d'appoggio dell'EZLN (municipi autonomi) o all'organizzazione La Voz de Cerro Hueco. Ci ha sorpreso la grande quantità di prigionieri che affermano di essere reclusi in questo carcere per motivi politici. Abbiamo individuato diversi elementi preoccupanti di discriminazione riguardo al trattamento ricevuto dalle donne in comparazione a quello ricevuto dagli uomini. Per esempio, due delle quattro donne, che sono tzotziles e non parlano spagnolo, hanno affermato di non avere avuto accesso ad un traduttore del loro stesso idioma e non sanno se sono state assistite da qualche avvocato, fin dal momento in cui sono state incarcerate. Abbiamo anche potuto osservare, dalle testimonianze dei prigionieri, che l'accesso alla salute è deficiente e inadeguato. La maggioranza dei prigionieri ha denunciato maltrattamenti e torture da parte dei corpi di pubblica sicurezza al momento della detenzione con la finalità di ottenere auto-accuse.


Ci siamo incontrati con diversi gruppi ed organismi governativi i quali hanno risposto alle nostre domande e qui di seguito vi presentiamo alcune osservazioni preliminari.


Lo storico Andres Aubry ci ha presentato una visione d'insieme riguardante la problematica dei diritti umani nella regione chiapaneca. I due aspetti preoccupanti che risaltano dalla sua ottica sono, primariamente la presenza dell'esercito messicano e dei paramilitari in Chiapas e secondariamente il funzionamento del sistema di giustizia messicano. Ci ha inoltre parlato, in modo preoccupato, delle Brigate di Operazione Miste che sono corpi di polizia e militari che agiscono in Chiapas. Una delle ragioni delle preoccupazioni riguardo a queste brigate è che sono composte da corpi di sicurezza sottoposti a diverse giurisdizioni (federale o statale) il che rende estremamente più difficoltosa la persecuzione dei reati che possano commettere. Le conseguenze sono un aumento di abusi e di violazioni di diritti.


Ci ha ricevuto il presidente di turno dell'attuale Commissione di Concordia e Pacificazione COCOPA, appartenente al Partido del Trabajo. Il meccanismo di funzionamento della Cocopa è il metodo del consenso. Ma dal momento che non erano presenti tutti i suoi membri non abbiamo ricevuto alcuna risposta ufficiale. Si è accordato di inviare loro domande per iscritto e che ci risponderanno nei prossimi giorni. È importante dire che questa terza versione della Cocopa è rimasta completamente bloccata durante gli ultimi sei mesi me pertanto il suo lavoro non è andato avanti./P>

La signora Rosario Ibarra del comitato Eureka ha presentato alla CCIODH il lavoro della sua associazione civile che indaga sui casi di desaparecidos. Contano 532 sparizioni documentate, tra le quali, sei sarebbero i desaparecidos durante l'attuale governo. Sembra che le sparizioni siano imputabili direttamente ai diversi presidenti della repubblica, nel senso che avverrebbero sotto l'egida delle forze armate. La signora Ibarra ci ha dichiarato che i governi non hanno la volontà di far rispettare la giustizia.


Abbiamo intervistato anche il rappresentante del Centro per i Diritti Umani Miguel Agustín Pro e con lui abbiamo affrontato i seguenti temi: la militarizzazione e la pressione poliziesca, il fatto che il processo di pace in Chiapas è fermo, il caso Digna Ochoa, le conseguenze del Piano Puebla Panama, la politica di Vicente Fox riguardo alla legge indigena ed il fatto che i popoli non siano stati consultati, i cambiamenti e gli obiettivi raggiunti grazie alle pressioni internazionali rispetto ai diritti umani e le minacce dirette contro il Centro. Ci ha detto che, secondo loro, il governo usa i diritti umani solo quando fa gli comodo per la sua reputazione internazionale, ma che i meccanismi di rispetto dei diritti umani a livello interno sono inefficaci. Ci ha ricordato l'accordo Europa-Messico, nel quale è stata ratificata la clausola democratica, legata al trattato di libero commercio. Ci ha esposto un'ultima preoccupazione: la Chiesa non si pronuncia a favore dei diritti umani ed invece appoggia il potere e non il lavoro delle basi.


Queste osservazioni sono preliminari e siamo in attesa di altri rapporti realizzati dai diversi gruppi di lavoro della CCIODH. È importante notare che i giorni 26 e 27 saranno dedicati alla realizzazione di interviste con il Governatore del Chiapas, il Segretario Generale di Governo, la Procura Generale della Giustizia Statale, la Procura Agraria, la Commissione Statale dei Diritti Umani, la SEDESO e la SEMARNAT, la SEPI e l'INI, la Croce Rossa Internazionale e il vescovo Felipe Arizmendi. Inoltre, non si è potuta concretizzare l'intervista sollecitata al gruppo Desarrollo Paz y Justicia né al Comandante generale della VII Regione Militare né alla SEDENA che ha comunicato di non avere competenza sui temi da trattare rimandandoci al Ministero degli Esteri (Secretaria de Exteriores).


Nota dell'ultima ora: Abbiamo ricevuto una denuncia dal gruppo che sta visitando la zona di Altamirano. Oggi, 24.02.02 alle 12 e 30, tre persone (due adulti e un bambino) hanno impedito il passaggio al veicolo sul quale viaggiavano 10 osservatori della commissione all'uscita di Morelia in direzione di Altamirano. Li hanno coperti di insulti, preso nota della targa, scattando foto e colpendo il parabrezza del veicolo con l'intenzione di romperlo come hanno fatto con l'antenna. Uno degli assalitori è stato riconosciuto come Lorenzo Lopez Luna, leader paramilitare di Altamirano. Poi gli aggressori si sono ritirati. La delegazione della commissione proseguirà il piano di lavoro previsto e si recherà nella Comunità di Jerusalem.


In conclusione, segnaliamo che la CCIODH riceve denunce di violazione dei diritti umani in calle Belisario n. 9 tutti i giorni dalle 9 alle 17.

Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani

Commissione stampa


(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico-Brescia)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home