COMUNICATO STAMPA CONTRO L'IMPUNITÀ

TERRA SACRA DEI MARTIRI DI ACTEAL

CHENALHO - CHIAPAS - MESSICO

22 GIUGNO 2002

ALL'ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE (ONU)

ALLE COMMISSIONI INTERAMERICANE DEI DIRITTI UMANI

ALLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE

ALLA STAMPA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

ALL'OPINIONE PUBBLICA

Sorelle e fratelli, compagni e compagne:

Oggi 22 giugno 2002, siamo di nuovo riuniti in questo triste luogo vicino ai defunti martiri sepolti in Acteal, che sono caduti per mano dei paramilitari nel 1997.

Oggi sono trascorsi 54 mesi dalla morte dei nostri fedeli defunti e per loro stiamo vivendo, vedendo la luce del giorno e l'albeggiare di ogni nuovo giorno.

Di fronte all'opinione pubblica manifestiamo il nostro disaccordo per il lavoro svolto dai governi statale e federale del Messico e dalle autorità giudiziarie dello stato.

Il Governo Federale deve ancora espletare 27 ordini di cattura, che mancano ancora per il caso di Acteal, e 16 è il numero dei procedimenti aperti dal governo di Pablo Salazar. Durante la sua campagna politica in X'oyep, ci rincresce molto che lui abbia detto davanti al popolo che provava molto dolore per le ferite di Acteal ed ha anche detto che ha sentito come propri i 26 feriti oltre ai più di 45 che hanno offerto la vita per la giustizia, la pace e la dignità del popolo e si è impegnato ad applicare la giustizia a coloro che hanno partecipato nel massacro di Acteal e a castigarli.

Noi come organizzazione, vittime dei delitti commessi e sopravvissuti al massacro, vediamo che di fatto non vogliono applicare la giustizia conforme al diritto, stiamo vivendo nell'impunità: il segnale dell'impunità è la libertà delle 6 persone, autentici autori materiali della morte dei nostri 45 fratelli in quel 22 dicembre e anche delle ex-autorità municipali: il sig. Antonio Pérez Arias e l'ex-sindaco municipale che hanno partecipato all'imboscata dell'operativo del 12 novembre e sono i protettori dei paramilitari oggi godono della loro libertà nel nostro municipio nella loro comunità d'origine.

Il governo del Chiapas di Pablo Salazar Mendiguchía, s'approfitta solo dei voti dei popoli Indigeni Chiapanechi e si è dimenticato delle sue promesse, dà solo la sua schiena di fronte ai popoli indigeni del Chiapas. E inoltre ha invitato la maggioranza delle organizzazioni sociali e politiche del Chiapas per dare loro dei posti governativi per farle tacere durante il suo periodo governativo, per creare nuove politiche, per far riuscire le nuove politiche per la presidenza della Repubblica senza tener conto di noi comunità indigene che lottiamo per i nostri diritti.

Durante il periodo di anno e mezzo del suo governo ha offerto molti aiuti nelle comunità: però ora possiamo dire che sono solo promesse false e non abbiamo ricevuto niente dal governo del Chiapas e del Messico, mentre è loro responsabilità ed obbligo prendersi cura del popolo. Durante la loro campagna elettorale i governi statale e federale parlarono di prendersi cura del popolo e di applicare la giustizia, del ritiro dei soldati in 15 minuti nell'ambito nazionale e di risolvere i problemi. E si sono anche impegnati ad approvare la Legge su diritti e cultura Indigeni, però hanno agito al contrario con la Legge Indigena.

Nei governi statale e federale vediamo la scelta dei propri interessi, il favorire i grandi ricchi del mondo, per la costruzione di infrastrutture internazionali e sfruttando la biodiversità. Non ci trova d'accordo il lavoro del Parlamento dell'Unione sulla base della costituzione politica degli Stati Uniti Messicani, che ha approvato la Legge Indigena che è stata un tradimento e così sono passati sopra al popolo messicano, perché non hanno risposto alle richieste dei popoli indigeni stabilite ai tavoli di dialogo di San Andrés.

Il cambio dei governi è ormai un'illusione per il popolo messicano: qual è il cambiamento dei governi del Chiapas e del Messico?

In Chiapas, dopo questo cambio di governo, continua la militarizzazione, la paramilitarizzazione, la presenza delle armi che non è permessa di fronte alla legge e continua pure l'impunità ed i mandanti del massacro di Acteal, come il ex-governatore, dottor Julio César Ruiz Ferro che si sta godendo la sua libertà nello stato del Chiapas. Ed è stato lui a preparare ed a dare il via alla guerra di bassa intensità in Chiapas, a causa della quale migliaia e migliaia di indigeni hanno dovuto abbandonare le loro case in lungo e in largo nello stato del Chiapas. E questi mandanti continuano a vivere liberi e intanto proseguono le sparatorie nelle comunità, come in Puebla, C'anolal e Los Chorros, perché le armi le hanno nelle loro mani i paramilitari.

Oggi presentiamo di nuovo tutte le nostre richieste:

  1. Richiediamo il castigo del ex-governatore Julio César Ruiz Ferro, perché lui è stato alla testa del Massacro di Acteal.
  2. La smilitarizzazione urgente dello stato del Chiapas e del paese.
  3. Il disarmo dei paramilitari dello stato e di tutto paese.
  4. Il castigo dei paramilitari che hanno causato il Massacro di Acteal.
  5. Il rispetto degli Accordi di San Andrés.
  6. Rifiutiamo il Piano Puebla Panama perché vediamo che provoca solo la distruzione delle nostre vite e delle nostre terre.
  7. Richiediamo pure giustizia per i presunti responsabili del massacro di Agua Fría nello stato di Oaxaca.

ATTENTAMENTE

IL TAVOLO DIRETTIVO DELLA SOCIETÀ CIVILE "LAS ABEJAS"

C. JOSÉ VÁSQUEZ GUTIÉRREZ

C. PEDRO GÓMEZ HERNÁNDEZ

C. CRISTÓBAL RUIZ ARIAS

C. VICENTE JIMÉNEZ SANTIZ

C. PABLO VÁSQUEZ RUIZ

C. AGUSTÍN GUZMÁN LÓPEZ


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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