LA JORNADA - 22 gennaio 2002

Sono già 10 in una settimana: questa volta del municipio autonomo Flores Magón

Priisti arrestano e picchiano altri 5 zapatisti

Inventano reati per spedirli a Cerro Hueco

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 21 gennaio - Cinque zapatisti del municipio autonomo Ricardo Flores Magón sono stati violentemente "arrestati" da priisti delle comunità di San Juan, Paraíso Tulijá (Chilón), Cuahutémoc e San Jerónimo Tulijá (alcuni dei quali segnalati come paramilitari). Adesso, gli arrestati stanno per entrare, se non sono già lì, nel carcere di Cerro Hueco, in Tuxtla Gutiérrez.

Uno di loro, Miguel Angel Gómez, è ferito gravemente, dato che è stato picchiato e torturato dai suoi sequestratori lo scorso 16 gennaio, prima di essere consegnato alla Sicurezza Pubblica nella città di Palenque. Il Ministero Pubblico ha pure impedito che parlasse col difensore indigeno della Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani, che nonostante ha potuto comprovare che l'arrestato era ferito gravemente.

Mentre la polizia trasferiva gli zapatisti arrestati alla Procura Generale di Giustizia dello stato, nella capitale chiapaneca, il difensore comunitario Francisco Cruz Pérez è stato minacciato da un gruppo di priisti di San Jerónimo Tulijá, all'esterno del carcere di Palenque, "perché difende gli zapatisti".

Questi priisti, che sono stati vincolati con paramilitari del nord della Selva Lacandona, si erano recati a Palenque per deporre contro gli arrestati.

Con questi ultimi, sono 10 gli indigeni, basi d'appoggio dell'EZLN, arrestati e picchiati in poco più di una settimana. Quattro a Taniperla, lo scorso 12 gennaio, e anche qui uno di loro era gravemente ferito. Un altro ancora nel Nuevo Poblado Javier López, municipio autonomo Francisco Gómez, il 17 gennaio. Quest'ultimo è stato liberato alcune ore dopo, ad Ocosingo.

In tutti i casi, sono stati "arrestati" da membri di organizzazioni ufficiali, accusati di presunti reati e con l'intenzione esplicita di "spedirli a Cerro Hueco".

Siamo di fronte ai primi detenuti politici zapatisti del governo di Pablo Salazar Mendiguchía?

Comincia la caccia

"La storia è cominciata il 15 gennaio", riferisce a La Jornada la Rete dei Difensori Comunitari. Quel giorno, nelle vicinanze di Egipto (municipio Salto de Agua), fu assaltata una camionetta del governo che trasportava denaro di Progresa. "I priisti di differenti comunità che non hanno così ricevuto i soldi si sono arrabbiati molto ed hanno cominciato ad incolpare chi pareva loro. Per questo hanno incolpato le basi d'appoggio zapatiste, con l'intenzione di far sì che paghino quello che hanno rubato a loro".

Gli arrestati sono innocenti dell'assalto che imputano a loro, secondo la rete. "Però i priisti avevano già pronto il piano per perseguitarli. Il 16 gli abitanti priisti di San Juan ne hanno fermato uno e l'hanno consegnato alla Sicurezza Pubblica. Poco dopo hanno fermato Miguel Angel Gómez in un rancho 'recuperato' vicino a San Juan".

Secondo le testimonianze raccolte dalla rete, "Miguel Angel è stato picchiato e torturato dagli abitanti. Sono montati sopra di lui, gli hanno legato delle pietre alla vita e gli hanno dato calci. È grave per i colpi".

Al momento, i difensori comunitari non sanno che dire della situazione degli arrestati, però sanno che si trovano già in Tuxtla Gutiérrez.

Il primo degli 'accusati' è stato arrestato in Paraíso Tulijá lo stesso 16. Il 17, i due fratelli di Miguel Angel Gómez stavano andando a denunciare i fatti alle autorità del municipio autonomo Ricardo Flores Magón, però sono stati intercettati dai priisti di Cuahutémoc, vicino a Piña Limonar. Con loro è stato 'arrestato' Manuel Cruz, autista del veicolo Nissan sul quale viaggiavano i fratelli Gómez.

"Avevano contrattato Manuel Cruz in San Jerónimo Tulijá per fare il viaggio. Lui non sapeva che stavano inseguendoli." Neanche i passeggeri lo sapevano e sono stati intercettati perché non presentassero la denuncia.

L'atteggiamento del MP

Il 18 gennaio, gli indigeni sono stati presentati davanti al Ministero Pubblico e nella mattina del 19 la rete si è recata a Palenque per conoscere la loro situazione.

"Gli agenti del Ministero Pubblico l'hanno fatta lunga al difensore comunitario. Gli hanno detto di aspettare un'ora...". Cinque ore dopo, alle due del pomeriggio, dopo aver parlato lungamente con "un gruppo di paramilitari priisti", gli agenti del MP hanno fatto passare il difensore della rete.

"Ha due minuti", gli hanno detto. Ma è appena riuscito ad ascoltare da parte degli arrestati una rapida relazione dei fatti e mentre Miguel Ángel Gómez, ferito gravemente, iniziava a raccontare la sua testimonianza, un agente di polizia ha obbligato il difensore comunitario ad uscire di lì. Non gli hanno neanche concesso i "due minuti" promessi.

Il difensore Francisco Cruz Pérez ha atteso fino a che i cinque accusati sono stati caricati sul veicolo cellulare che li conduceva alla PGJE. Allora, mentre si allontanava dall'installazione, è stato subito circondato da vari priisti di San Jerónimo, che si erano recati lì per "identificare" gli accusati e che lo hanno minacciato "perché difende gli zapatisti".

Il consiglio autonomo del municipio Ricardo Flores Magón, dove sono avvenuti tutti questi fermi, non ha ancora emesso nessuna comunicazione riguardo a tutto ciò. Secondo la rete, "il consiglio autonomo sta facendo la sua propria inchiesta sui fatti".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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