BOLLETTINO "CHIAPAS AL DIA" N. 303

CIEPAC - CHIAPAS - MESSICO

I MEGAPROGETTI IDROELETTRICI DEL PPP

PROGETTI DI DIGHE IN CHIAPAS!

(Seconda Parte)

Mentre il governo negava i piani di costruzione di dighe in Chiapas, i macchinari sul fiume Tzaconeja aprivano un varco nella selva di Ocosingo di fronte al malcontento di zapatisti e priisti della regione. Mentre la CFE smentiva i progetti delle dighe, nel suo sito web www.cfe.gob.mx presentava la sintesi degli studi di ogni nuova diga e, chissà, forse domani le toglieranno. Mentre il presidente Vicente Fox firma con il presidente guatemalteco l'accordo sulle dighe sull'Usumacinta e la Banca Interamericana di Sviluppo (BID) approva un finanziamento, il governo statale nega i progetti di dighe ancora mentre le organizzazioni del Peten diffondono un comunicato in cui si chiedono maggiori informazioni che i governi rifiutano di dare ai cittadini. Mentre si promette sviluppo e benessere alle famiglie con la costruzione delle dighe che genererebbero energia e controllerebbero le inondazioni, negli stati di San Luis Potosi e Zacatecas, dichiarati disastrati, le dighe tracimate e mal controllate sono collassate per le piogge. La distruzione delle dighe La Ventilla, Capulin, Malpaso e Santa Rosa nei primi quindici giorni di agosto, ha provocato l'inondazione di centinaia di ettari e di raccolti distrutti e centinaia di capi di bestiame persi, decine di persone morte, ferite e scomparse, sorprese in piena notte dal torrente d'acqua che ha travolto le loro case portando a migliaia le costruzioni danneggiate. Le piogge e le dighe tracimante a monte, minacciano le altre dighe a valle. Altrove, in Germania, la tracimazione di una diga, a causa delle piogge intense, ha provocato lo sgombero di 16mila persone.

Non è una novità l'occultamento della verità. Il governo dichiara che c'è sviluppo e nello stesso tempo ammette che oltre il 54% della popolazione messicana vive in condizioni di povertà, così come il 93% degli indigeni del paese. D'altro canto nega che in Messico siano presenti elementi transgenici e, in questo stesso mese d'agosto, comunica di aver concesso il permesso alla multinazionale Monsanto di seminare soia transgenica a Tapachula. Inoltre, nega che ci siano prigionieri politici in Chiapas e, tempo addietro, in alcuni momenti, ha negato addirittura l'esistenza del Piano Puebla Panama. Il governo federale nega che esista un conflitto ed afferma la sua volontà di pace con la visita del presunto incaricato governativo per la pace durante questo mese, ma poi l'Esercito Messicano arriva con 3mila uomini ed oltre 100 veicoli, provenienti dalla XXX Zona Militare di Villahermosa Tabasco, nella selva Lacandona, dove è sempre latente l'espulsione delle comunità dai Montes Azules.

Oltre ai progetti idroelettrici del Bacino dell'Usumacinta, vengono identificate altre opere prioritarie nell'ambito del Progetto Nazionale "Terzo Millennio". È da rilevare l'assenza di studi sull'impatto sociale, ecologico e sul patrimonio culturale. Questi megaprogetti hanno un fortissimo impatto su una vasta popolazione indigena della regione. In queste regioni le comunità indigene riferiscono già dell'intromissione della Commissione Federale Elettrica (CEF) per la marcatura dei terreni. Nello stesso tempo le stesse comunità si stanno organizzando per esigere spiegazioni sulla loro presenza e sulle loro terre.

5) Diga "Quetzalli". Sul fiume Lacantun a 90 km ad est del capoluogo Las Margaritas e a 3,5 km a nordest della comunità Nuevo San Andrés, vicino a Estacion Ixcan, Flor de Café e ai bordi della riserva della biosfera dei Montes Azules. Sarà una diga con un irreparabile impatto ecologico, un'altezza di 145 metri che formerà un lago artificiale il cui invaso inonderà 570 km2 equivalenti a 57 mila ettari (nota: un chilometro equivale a un milione di metri quadri, un ettaro equivale a 10 mila metri quadri, un chilometro quadrato equivale a 100 ettari).

Questa diga avrà una portata di 32,375 milioni di metri cubi.

Il progetto viene così giustificato: "Controllando gli ingenti volumi di fango, elevare i livelli freatici ed aumentare l'immagazzinaggio delle acque, contribuirà a rigenerare e proteggere la flora e la fauna della riserva integrale dei Montes Azules".

Niente di più lontano dalla realtà. L'obiettivo centrale sarà quello di formare un "immenso lago artificiale" in mezzo alla Selva Lacandona e creare grossi affari e vie di comunicazione "dove si potranno sviluppare la pescicoltura e il turismo". Genererà energia elettrica per 1.200 MW e 3,900 milioni di kW/h-a per alimentare le industrie agricole d'esportazione, sistemi d'irrigazione, porti, aeroporti, treni elettrici e maquiladoras. Questo progetto va oltre le ragioni per le quali si vogliono sgomberare le comunità indigene dei Montes Azules. La costruzione di infrastrutture entrerà presto in contraddizione con la pretesa di proteggere la biodiversità. Ma, in entrambi i casi, sono le comunità indigene che ci perderanno visto che il comune denominatore è l'espulsione della popolazione dalle sue terre.

6) Diga "Huixtan I". Situata sul principale affluente del fiume Lacantun, sul fiume Santo Domingo, a 63 km ad est del capoluogo Las Margaritas e 23 km a sud-sudovest del progetto "Quetzalli". La diga sfrutterà l'acqua del fiume Santo Domingo ed avrà una capacità di 1.200 MW e genererà 3.150 milioni di kW/h-a. Avrà una parete ad arco di 175 metri di altezza che formerà un lago artificiale, il cui invaso avrà una capacità di 6.000 milioni di metri cubi di acqua ed inonderà 90 km2 (pari a 9 mila ettari). Con questa diga si vogliono ottenere benefici per "la navigazione, il turismo, la pescicoltura, il controllo delle inondazioni".

7) Diga "Huixtan II". Situata anch'essa sul fiume Santo Domingo a 9 km a sudovest del progetto Huixtan I", dove il fiume Santo Domingo attraversa la frontiera con il Guatemala. Avrà una capacità di 1.413 milioni di metri cubi e sarà di complemento nello sfruttamento del corso d'acqua e delle cascate del fiume Santo Domingo. Con una potenza di 600 MW, genererà 1.900 milioni di kW/h-a che aumenteranno il potenziale idroelettrico del bacino del fiume Usumacinta. Avrà una parete di 225 metri di altezza ed un invaso che inonderà 44 km2 di terre indigene equivalenti a 4.400 ettari, di cui 3 km sono in territorio guatemalteco. Alcune comunità indigene dovranno sparire visto che saranno inondate, eppure il progetto viene giustificato in questo modo: "allargando la prospettiva di benessere e lavoro nella zona sud della Selva Lacandona e sostituendo le comunità colpite - Amparo Aguatinta, Ojo de Agua, Las Flores y California - con nuovi centri abitati forniti di tutti i servizi, collegati grazie alla vasta rete di strade e canali navigabili, lo fanno diventare un progetto ad alto indice energetico e tecnico-economico che sosterrà lo sviluppo attuale e futuro del sudest".

In altre parole, si vogliono cancellare dalle carte geografiche terre zapatiste del municipio autonomo Tierra y Libertad e ejidos di filiazione priista. Curiosamente è proprio dove le comunità hanno denunciato gli incendi permanenti e costanti di Moscamed che hanno distrutto coltivazioni di caffè e mais. Regione con forte presenza militare e dove il governo, come in altre regioni del Chiapas, promuove fortemente il Programma di Certificazione dei Diritti Ejidales (Procede) per privatizzare la terra. È anche la regione indigena in cui è presente una forte migrazione verso gli Stati Uniti o verso le città più vicine come Comitan o San Cristóbal de Las Casas dove si sta promuovendo, con scarso successo, l'installazione delle maquiladoras che attirano mano d'opera povera e a basso costo. Ma è anche la regione in cui proprietà ejidales di diversa ideologia e partiti politici di oltre 40 comunità di 5 municipi, hanno deciso di unirsi in un'organizzazione "Direttiva Contro le Dighe" per difendere le loro terre, la selva ed i fiumi.

8) Diga "Jattza". Sul fiume Jatate a 54 km a est-sudest di Altamirano e 63 km a nordovest del progetto "Quetzalli". La diga sarà alta 235 metri e, nel bacino del fiume Usumacinta, sarà il progetto idroelettrico più alto che avrà impatto sulle comunità della valle di Las Tazas che ospita comunità zapatiste ed organizzazioni indigene della Aric-Indipendente ed ufficiale. Sebbene il suo impatto sociale ed ecologico sarà solamente negativo, per i suoi progettisti "è compensato dalla sua localizzazione energetica strategia e dall'importante impatto sociale".

Questa diga avrà una capacità di 900 MW e produrrà 1.970 milioni di kW/h-a, sufficienti a fornire energia elettrica a nord dello Stato del Chiapas, al vicino Stato del Tabasco ed alla penisola dello Yucatan. Non si parla mai dei benefici per la popolazione indigena della regione, ma solo dei grandi affari nell'ambito del Piano Puebla Panama (PPP) quale espressione regionale dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA). Il suo lago artificiale sarà di 29 km2 che equivalgono ad inondare 2.900 ettari di ejidos. Potrà accumulare 2.715 milioni di metri cubi. Le bontà del PPP ridisegnano il suo impatto: "sarà un'economica via fluviale sui fiumi Tzanconeja e Jatate e promuoverà la pescicoltura, il turismo e permetterà un miglior controllo delle inondazioni". Quindi, le comunità Romulo Calzada e La Sultana potranno sparire ed essere inondate.

9) Diga Centrale "Nance". Sul fiume Tzaconeja ne los Altos de Chiapas a 7,5 km a sudest di Altamirano e 2 km a sud dall'abitato zapatista di Morelia. La diga sarà in totale di 440 metri, con un'altezza di 75 metri ed oltre 380 metri di dislivello che condurranno l'acqua in un tunnel lungo 7 km. Inoltre, avrà una capacità di 480 MW e produrrà 1.000 milioni di kW/h-a. Il suo invaso formerà un lago artificiale che inonderà 4 km2 equivalenti a 400 ettari di terra ejidale e conterrà 360 milioni di metri cubi di acqua. Anche se per i progettisti di questa diga "sarà un'attrazione turistica e per la produzione del pesce", per gli abitanti significherà maggiore povertà ed espulsione ed un potenziale beneficio elettrico che finirà per andare ad altre regioni industriali: "Per la sua opportuna localizzazione e distanza in linea d'aria, permetterà di rafforzare ed incrementare la disponibilità di potenza ed energia nelle ore di massima richiesta negli Stati del sudest e nella penisola dello Yucatan. Nello stesso tempo, insieme agli altri progetti nel bacino dell'Usumacinta, consoliderà i programmi proposti per i nuovi centri abitati sulla costa del Golfo del Messico".

Solo queste quattro dighe significano l'inondazione di laghi artificiali che inonderanno un totale di 737 km2 di selva ed ejidos, equivalenti a 73.700 ettari di terra. Questa superficie è più grande di uno qualsiasi degli 88 municipi del Chiapas la cui superficie è inferiore a questi 737 km2 (per un totale di 118). Alcuni di questi municipi potrebbero essere completamente sommersi come il municipio di Tumbala (707,5 km2) e Frontera Comalapa (717.9 km2 ), fino a 22 volte il municipio di Tapalapa o di Tzimol (32,3 km2 ciascuno), o 14 volte il municipio La Grandeza (52,2 km2).

Se a questo sommiamo i mille km2 equivalenti a 100 mila ettari che inonderebbero le dighe contemplate nel Bacino dell'Usumacinta, descritte nella prima parte dello studio, potrebbero essere inondati un totale di 1.737 km2 , che sarebbe come mettere sott'acqua uno qualsiasi dei quasi 100 municipi del Chiapas. Per esempio, potrebbero essere inondati i territori dei seguenti municipi: Comitan, Venustiano Carranza, Altamirano, Palenque, Independencia o La Trinitaria.

BACINO DEL FIUME MEXCALAPA-GRIJALVA

Il Sistema Idroelettrico del fiume Grijalva, è stato realizzato tra il 1959 e 1987 in mezzo a molti conflitti sociali che hanno provocato sgombero di popolazione, repressione e perfino contadini arrestati e uccisi. Questo Sistema è parte integrante dei progetti delle grandi dighe del Chiapas come "Belisario Dominguez-La Angostura" (900 MW e 2.025 milioni di milioni di kW/h-a); "Manuel Moreno Torres-Chicoasen" (1.500 MW e 4,500 milioni di milioni di kW/h-a); "Netzahualcoyotl-Malpaso" (1.080 MW e 3.000 milioni di milioni di kW/h-a) e "Angel Albino Corzo-Las Penitas" (420 MW e 1.450 milioni di milioni di kW/h-a).

Tutto il Bacino del Mexcalapa-Grijalva immagazzina un totale di 37.000 milioni di metri cubi di acqua, equivalenti al 30% dei corsi di acqua delle pianure costiere del Tabasco. Ha una capacità di 3.900 MW ed una produzione media annuale di 11.000 milioni di kW/h. Con i progetti idroelettrici proposti in questo Bacino, si vuole aumentare la potenza del 43% e la produzione del 41%. Ne beneficerebbero i grandi investitori ed il turismo poiché "stimolerebbero in grande scala le attività turistiche, di svago, la pescicoltura e la navigazione in cinque eccellenti invasi, sulle cui sponde potrebbero stabilirsi nuovi centri abitati".

Ora vediamo le proposte di miglioramento delle dighe di questo Bacino:

10) Diga "La Angostura". Situata a 53 km2 a sudest di Tuxtla Gutierrez nel municipio di Venustiano Carranza, controlla quasi la metà del bacino e regola il corso dell'acqua normale e straordinario nella parte del fiume Grijalva. "Mantenendo entro una variazione di sei metri l'acqua immagazzinata ed il livello massimo di manovra, compatibilmente con la sicurezza degli altri progetti, si tradurrebbe in un aumento significativo della generazione di elettricità - ogni metro cubo disponibile nel suo prezioso invaso rappresenta un kW/h in tutto il sistema - e potrà sempre garantire la potenza installata".

11) Diga "Chicoasen". A 21 km2 a nord di Tuxtla Gutierrez, all'uscita del cañon del Sumidero, la sua operatività dipende dalla diga "La Angostura". La deforestazione-erosione del bacino, riduce rapidamente la sua capacità di generazione quindi, si propone di realizzare dighe per il controllo delle ostruzioni di fango sui fiumi Sabinal, Suchiapa, Santo Domingo e Hondo. "Cioè, è urgente definire il grado e ampiezza delle ostruzioni del fango. Secondo i risultati ottenuti, si sveltiranno i progetti delle opere per prolungare la sua vita utile. Questo implica che la profondità attuale e a medio termine dei sedimenti, definirebbe se sia o meno conveniente installare i tre turbogeneratori mancanti (900 MW) e ampliare i sistemi di trasformazione e trasmissione". L'ampliamento della generazione di energia per mezzo delle turbine, è già stato commissionato ad una società straniera.

12) Diga "Malpaso". Situata a 115 km2 a sudovest di Villahermosa, è stata la prima opera costruita per regolare il fiume Mexcalapa. Si raccomanda di eseguire modifiche di fondo. "Elevando la diga di dodici metri, con inclinazioni di 1.25:1 a monte (lastre di cemento) e 1.5:1 a valle (arroccamento compatto), la capacità di immagazzinamento aumenterebbe a 18.000 milioni di metri cubi - simile al progetto La Angostura - che permetterebbe di aggiungere 1.350 milioni di kW/h-a. Quindi i tre bacini sul lato sinistro e le strutture-ponte delle opere di presa, saranno proporzionalmente elevate e dovrà essere ricollocata la sottostazione Malpaso I".

Inoltre, in un porto sito a 19 km a ovest-nordovest della diga "si costruirà una nuova opera di scarico eccedenze che scaricherà nel fiume Nanchital-Uxpanapa che confluisce 7 km a est di Minatitlan nel fiume Coatzacoalcos e sostituirà così gli attuali deviatori". Inoltre "è necessario alimentare la centrale con 540 MW, avendo già ampliato la sala macchine, e costruire una nuova centrale idroelettrica sul lato sinistro utilizzando parte dei tunnel di deviazione e lo sbarramento dei deviatori. Dopodiché si procederà a comunicare i pozzi di oscillazione per trasformarli in gallerie di equilibrio ed aumentare il carico produttivo".

13) Diga "Las Penitas". A 83 km a sudovest di Villahermosa ha una capacità di immagazzinamento di 1.630 milioni di metri cubi. È la diga più piccola del Bacino prima che il fiume Mexcalapa raggiunga la pianura del Tabasco e questo la rende la chiave per il controllo delle possibili inondazioni nei luoghi in cui saranno ubicati porti, strade e industrie del PPP. La costruzione di un nuovo deviatore controllerà e trasporterà i volumi d'acqua eccedenti dalle centrali "La Angostura", "Chicoasen" e "Malpaso" fuori dal bacino del fiume Grijalva. Questo a prescindere dal deviatore ausiliario che potrebbe diventare una seconda sala macchine per fornire la centrale di 300 MW (anche il porto-diga "El Mico", situato a 3 km a nordest della diga, è una buona alternativa). Il progetto si riferisce alla necessità che nel deviatore di servizio si collochino schermi metallici di 5,50 metri sui parapetti della struttura. Con una potenza totale di 720 MW, la produzione aumenterà a 1.850 milioni di kW/h-a.

Lo studio "Ingegneria geologica del progetto idroelettrico Penitas, Chiapas" è stato realizzato da Carlos M. Gonzalez Cruz nel marzo del 1989. La CFE riassume così lo studio: "Le esplorazioni geologiche del sito e l'invaso della diga situata nella parte bassa del fiume Grijalva, durano da poco più di 20 anni dalla sua costruzione; in questo periodo si riuscì a raccogliere un gran numero di esperienze di tipo geologico e geotermico. Gli aspetti analizzati sono: la sedimentazione della cortina che corrisponde a materiale alluvionale del fiume stesso, i metodi per la compattazione dinamica delle alluvioni e la collocazione di uno schermo impermeabile di materiale plastico e le condizioni geologiche di ogni parte dell'opera".

14) Diga "LV Malpaso 2". Il progetto idroelettrico si troverebbe sul fiume La Venta, proprio nel suo punto di congiunzione con il fiume Negro. Situata a 28 km a sudovest della diga "Malpaso" e 75 km a nordovest di Tuxtla Gutierrez, sarà costituita da una parete di 230 metri di altezza che creerà un invaso di 3.750 milioni di metri cubi di immagazzinamento che creerà un lago artificiale inondando 51 km2 equivalenti a 5.100 ettari. Avrà una capacità di 540 MW e genererà 1.800 milioni di kW/h-a che, aumentando il livello massimo della diga "Malpaso" a 200 msnm., aumenterà il potenziale del sistema idroelettrico del fiume Grijalva.

15) Diga "Mexcalapa", Tabasco-Chiapas. Situata a 27,5 km a valle della diga Penitas con uno sbarramento percorribile di 13 km e l'impianto idroelettrico all'estremo est con una capacità di 300 MW che genereranno 950 milioni di kW/h-a, per poter canalizzare nel fiume Mexcalapa solo estrazioni controllate. Il suo deviatore, che si troverebbe nell'incassatura ovest della diga, scaricherebbe al fiume Las Flores, affluente del fiume Tonala. Questo ridurrebbe le inondazioni nelle pianure costiere del Tabasco.

Esistono altri progetti non contemplati nel Progetto Nazionale "Messico Terzo Millennio", ma di cui riferiscono le comunità indigene della regione, a partire dalle operazioni della CFE che rivisita vecchi progetti idroelettrici ed altri nuovi.

16) Dighe del Sistema Cancuc. Situate nella zona Altos del Chiapas. Tra altri studi della CFE, quello "Esplorazione geologica realizzata nell'ambito del sistema CANCUC, Alto Usumacinta-Tacotalpa, Chiapas", realizzato da Gustavo Arvizu Lara e Moises Davila Serrano nel maggio del 1987 riporta che "nella parte centro-nord dello Stato del Chiapas, si trovano una serie di opere civili per lo sfruttamento integrale della parte alta dei bacini Grijalva e Usumacinta. Le opere consistono di varie dighe e tunnel-canali per trasferire 34 metri al secondo di acqua dal secondo al primo dei bacini citati. Le caratteristiche delle rocce, in maggioranza calcaree, dolomitiche e sedimenti depositati da ambienti costieri, sono stati determinati da studi geologici, sismici e geoelettrici, con perforazioni".

17) Diga Itzantun. Situata principalmente nel municipio di Huitiupan. La ricerca della CFE denominata "Esplorazione geologica-geofisica del tunnel di conduzione Itzantun-Cuitlahuac, Chiapas", di Gustavo Arvizu Lara e Moises Davila Serrano nel dicembre del 1985, dice che è stata realizzata "allo scopo di raggiungere un migliore sfruttamento delle risorse idriche nella parte del sudest del paese, si prevede il trasferimento di acqua tra i due bacini. È formato da diverse piccole dighe, canali e tunnel. In questo documento si analizzano i risultati degli studi di due alternative per la conduzione; si allegano i rilevamenti geologici-strutturali sostenuti da metodi di investigazioni geologica".

Eppure, la lotta contro la realizzazione di questa centrale idroelettrica , iniziò negli anni '70 ed è durata fino ad oggi. Abitanti del municipio di Huitiupan, senza distinzioni politiche o religiose, si sono uniti per impedire che più di 11 mila ettari delle loro terre finissero sott'acqua, compreso il capoluogo municipale. Attualmente, gli abitanti, stanchi di tante vessazioni, mancanza di incentivi per la terra ed una campagna governativa insistente affinché richiedano gli attestati di proprietà della loro terra attraverso il programma Procede, stanno vendendo i loro terreni e questo potrebbe facilitare la realizzazione di dighe se non riusciranno a resistere attivamente. Di fronte a questa difficoltà, il Progetto nazionale "Messico Terzo Millennio" propone di sviluppare dighe di immagazzinamento e sistemi di trasporto-trasferimento sui fiumi Tepate, Pichucalco e Puyacatengo-Teapa, più a nord del fiume stesso, che si potrebbero concentrare e collegare ad un nuovo progetto sul fiume Tacotalpa-La Sierra. Questa diga complementare tratterrebbe acqua a valle del progetto Itzantun e potrebbe generare 660 MW e 2.185 milioni di kW/h e, oltre al suo enorme lago artificiale, controllerebbe la parte alta e media del bacino del fiume Tacotalpa.

18) Diga Caballo Blanco. Abitanti del municipio di frontiera di Chicomuselo, hanno denunciato l'intromissione della CFE per marcare terreni per una possibile diga denominata "Caballo Blanco".

Di fronte a questo panorama, le comunità e le organizzazioni indigene e contadine del Chiapas, insieme ad altri settori, devono verificare sul terreno questi progetti in mancanza di informazioni da parte delle autorità governative. Devono fare un bilancio sull'impatto ecologico, culturale e sociale di questi progetti, dimenticando le differenze politiche e cercando unità e tolleranza. Siti archeologici, villaggi, culture, storia, selva e legname prezioso e la grande varietà di biodiversità della selva, sono in pericolo di scomparire. Già nei Bollettini "Chiapas al Dia" No. 285-287 [www.ciepac.org] sono state riportate le esperienze negative delle centrali idroelettriche nel mondo. È difficile credere che il PPP sia un progetto di sviluppo per tutti e non solo per qualcuno, cioè: il nuovo saccheggio dell'impero.

Per questo si auspica e s'intravede una resistenza sempre più estesa che è appena cominciata e che non sarà facile. È stata già abbastanza difficile la lotta della gente contro le dighe Itzantun e Belisario Dominguez. La resistenza non sarà solo contro tariffe ingiuste del servizio elettrico, ma contro la costruzione di altre centrali elettriche. Alcune comunità rurali stanno cercando alternative per ottenere elettricità attraverso pannelli solari, biomasse o propri generatori di energia, come nel caso de La Realidad con l'aiuto della solidarietà italiana. Manca ancora la ricerca di altre fonti di energia comunitarie che non danneggino l'ambiente né obblighino a sgomberare la popolazione, come potrebbe essere con l'energia generata dal vento (eolica), poiché le comunità sono lontane dal poter realizzare un progetto come quello da 70 milioni di dollari a Tizayuca, nello Stato di Hidalgo, dove industriali messicani e spagnoli si sono posti all'avanguardia con il primo impianto in America Latina di generazione di energia elettrica con lo sterco di 30 mila mucche che producono quotidianamente 1.500 tonnellate di sterco per la produzione di gas e quindi di energia elettrica.

Gustavo Castro Soto

CIEPAC, A.C.


CIEPAC è membro di: Movimiento por la Democracia y la Vida (MDV) de Chiapas, Red Mexicana de Accion Frente al Libre Comercio (RMALC <www.rmalc.org.mx>), Convergencia de Movimientos de los Pueblos de las Americas (COMPA <www.sitiocompa.org >), Red por la Paz en Chiapas, Semana por la Diversidad Biologica y Cultural <www.laneta.apc.org/biodiversidad>, Foro Internacional "Ante la Globalizacion, el Pueblo es Primero" e Alternativas contra el PPP.

CIEPAC, A.C. - Centro de Investigaciones Economicas y Politicas de Accion Comunitaria

Eje Vial Uno Numero 11 - Col. Jardines de Vista Hermosa - 29297 San Cristóbal - Chiapas - MEXICO

Tel/Fax: en Mexico 01 9 678-5832 fuera de Mexico +52 9 678-5832

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Membro della Red Mexicana de Acción Frente al Libre Comercio (RMALC) e di Convergencia de Organismos Civiles por la Democracia



(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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