La Jornada - 19 luglio 2002

LA PARAMILITARIZZAZIONE: UN PERICOLO COSTANTE PER I MUNICIPI AUTONOMI

Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristóbal de Las Casas, 18 luglio - La paramilitarizzazione è diventato il pericolo più costante per la pace e la convivenza tra le comunità indigene del Chiapas. Il municipio autonomo Ricardo Flores Magón ha reso noto oggi il risultato di un'assemblea ejidale della comunità Arroyo Granizo che è, a sua volta, una dettagliata descrizione del modo di agire della nuova "contra" chiapaneca, che ha come base l'occupazione militare delle comunità e delle strade.

Motivo della riunione è la denuncia. In particolare, il rapporto del funzionario autonomo che, di fronte agli ejidatari ha documentato "le azioni compiute da persone appartenenti all'Organizzazione Per la Difesa Indigena e Campesina (OPDIC), affiliata al PRI; sono ejidatarios che non partecipano più alle assemblee". Il documento riferisce che "queste persone, in giugno, hanno costruito una casa che ora utilizzano come carcere, invadendo i terreni ejidali che appartengono alla scuola primaria, che si trova nel centro della comunità. Inoltre, senza il consenso dell'assemblea generale, hanno nominato persone che si fanno passare come autorità dell'ejido, i loro poliziotti indossano uniformi come fossero un gruppo militare" e realizzano "pattugliamenti" ogni notte.

Gli ejidatari segnalano che Pedro Chulín Jiménez, deputato locale del PRI, dirigente statale della OPDIC è a capo del gruppo paramilitare MIRA (Movimiento Indígena Revolucionario Antizapatista). "C'è il pericolo che il prossimo passo di questo gruppo sia la paramilitarizzazione. In anni precedenti, queste persone avevano già introdotto armi nell'ejido". (Ricordiamo che due settimane fa, il municipio autonomo aveva reso noti i nomi di 38 paramilitari di San Jerónimo Tulijá e dei dintorni, anch'essi membri della OPDIC).

Ad Arroyo Granizo, la minoranza priista ha nominato illegalmente come agente ausiliario, Ricardo Jiménez Ensino, che quattro anni fa rubò denaro alla comunità quando era incaricato della pesa dell'ejido. Fernando Cruz Saragos, "poliziotto" dei priisti, "noto per i numerosi crimini, ha minacciato e tentato di aggredire le autorità autonome dell'ejido".

Un altro membro del gruppo, Alberto Sánchez Gómez, "è sfuggito alla giustizia dopo aver violentato la minorenne Olivia Guzmán Méndez".

Inoltre, un altro di questi "nuovi" rappresentanti, Rosendo Velázquez Mendoza, "è entrato nel domicilio della signora Rosa Gómez Martínez, vedova, all'una di notte del 5 maggio, rubando 500 pesos e violentando la bimba Manuela Espinoza Gutiérrez".

Il rapporto del funzionario autonomo riporta: "Tutti questi delinquenti sono attualmente rifugiati nella casa di Policarpio Jiménez Sánchez", nominato dalla OPDIC "commissario" senza aver ottenuto il riconoscimento dei due terzi dell'ejido.

Gli ejidatari "hanno discusso e riconosciuto i problemi più gravi che affliggono la comunità, come i problemi causati dal direttore della scuola ufficiale Juan Gómez López (originario di Santo Domingo), dirigente della OPDIC e dei paramilitari che operano con quel nome nell'ejido". Gómez López utilizza la scuola per le riunioni del suo gruppo. Alla recente chiusura dell'anno scolastico, il "direttore ufficiale" che non appartiene neppure alla comunità, ha annunciato "le nuove autorità", "cosa totalmente falsa, perché questa assemblea non ha cambiato le sue autorità", dichiarano gli autonomi.

"La comunità, in questa riunione denuncia pubblicamente i fatti". "I dirigenti della OPDIC in questo ejido, sono le stesse persone che non riconoscono l'assemblea generale, composta dalla maggioranza degli ejidatari, principalmente basi di appoggio zapatiste e membri di Xi'Nich. I priisti che si sono autonominati autorità, sono gli stessi che commettono furti, violenze sessuali e minacce, si ubriacano, fanno uso di droga e compiono azioni che danneggiano il nostro villaggio. Inoltre, con le loro azioni stanno creando divisioni nella nostra comunità e tentano di farci scontrare tra noi, fratelli indigeni. L'assemblea riconosce che questi, sono diventati un gruppo creato dal malgoverno per distruggere la pace del villaggio".

Questi personaggi servono come promotori "per introdurre nelle comunità le politiche del Piano Puebla Panama".

Tra i soggetti identificati come dirigenti del gruppo della OPDIC, uno si è preso "l'incarico", niente meno che di "delegato della micro-regione della Valle di Santo Domingo per il Piano Puebla Panama".

Di fronte all'evidente legame tra il PPP e la controinsurrezione violenta, l'ejido ha concordato di "entrare in fase di resistenza, di non accettare nessun progetto del malgoverno come pure nessuna costruzione di opere dei governi federale e statale".

Con il sostegno di Ricardo Flores Magón, Arroyo Granizo "si è dichiarato per l'unità di tutti gli ejidatari per risolvere i problemi della comunità sulla base di accordi interni".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo)



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