da LA JORNADA del 19 MAGGIO 2002

"BRUTALE LA GUERRA DI BASSA INTENSITÀ NELLA ZONA DI CONFITTO"

GALLARADO: STATO D'ASSEDIO PER LA PRESENZA DELL'ESERCITO IN CHIAPAS

BANUELOS: LA STRAGE DI ACTEAL, STRATEGIA DI GOVERNO

ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, 18 maggio - La presenza massiccia dell'Esercito Messicano nella cosiddetta zona di conflitto, rappresenta uno "stato d'assedio" per le comunità che per anni hanno reclamato la loro partecipazione nello sviluppo sociale e che ora vivono una situazione di "guerra fratricida, il cui obiettivo è distruggere la struttura legittima su cui si poggia questa rivendicazione sociale" ha dichiarato il generale Francisco Gallardo.

Ha confermato che la guerra di bassa intensità - come quella che si applica in Chiapas - "è una pratica brutale che deteriora e rompe la convivenza comunitaria, generalmente provoca morti violente, sparizioni forzate, massacri, arresti, violenze fisiche, guerra psicologica nei confronti dei più deboli, imboscate, distruzione dei raccolti, minacce, umiliazioni e costante persecuzione; cioè, la negazione assoluta della vita e della dignità delle persone per provocare terrore e paura, una situazione che colpisce direttamente la coscienza comunitaria e quindi, tutta la società messicana".

Il poeta Juan Bañuelos, a sua volta, ha dichiarato che il massacro di 45 indigeni ad Acteal, il 22 dicembre del 1997, "è stato frutto della strategia governativa diretta contro gli indigeni ribelli della diocesi che allora dirigeva Samuel Ruiz, difensore dei diritti umani e poi della Commissione Nazionale di Intermediazione (Conai). Dopo tanto tempo, ora lo sappiamo".

Bañuelos si è chiesto "chi potrebbe ora smentire che dopo l'11 settembre 2001 a New York, improvvisamente gli indigeni non vengano accusati di essere terroristi solo perché esigono il rispetto dei loro diritti umani?".

(...)


(a cura del Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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