Nonostante il pessimismo di alcuni legislatori, la Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) ha confermato ieri la sua iniziativa di cercare in tutti i modi possibili la ripresa del dialogo tra l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ed il governo federale.

Durante una riunione nella quale si è discusso il modo di far uscire la Cocopa dall'immobilismo nel quale è caduta dopo la sospensione del dialogo, senatori e deputati hanno detto che vogliono stare all'erta su tutto quanto sta accadendo nella zona di conflitto, soprattutto relativamente ai desplazados ed al rischio di scontri nelle zone dei sette accampamenti abbandonati dall'Esercito l'anno scorso.

Si occuperanno anche della risoluzione della Corte Suprema di Giustizia Nazionale riguardo i ricorsi legali presentati contro la riforma costituzionale in materia indigena. Hanno inoltre messo in evidenza che è stata proprio l'approvazione di questa iniziativa di legge alla fine di aprile del 2001 a provocare la sospensione del dialogo tra EZLN e governo federale.

Alla fine dell'incontro, alle domande poste dai giornalisti riguardo l'inerzia mantenuta dalla Cocopa negli ultimi mesi, il senatore Felipe de Jesus Vicencio Alvarez, del PAN, ha risposto: "Dopo sette anni, la Cocopa prosegue nel suo impegno nella ricerca della pace in Chiapas e nello studio delle congiunture che possano favorire la ripresa del dialogo".

A sua volta, il senatore Carlos Rojas ha dichiarato che la Cocopa continuerà a lavorare sulle opzioni politiche che servano a raggiungere un avvicinamento fra le parti in conflitto.

Il perredista Demetrio Sodi de La Tijera ha dichiarato che la riunione di ieri è stata importante perché i legislatori hanno concordato di riprendere l'iniziativa. "Il nostro impegno è di non restare immobili" perciò "cercheremo in ogni modo di dar vita ad altre iniziative affinché la questione non venga dimenticata anche dai mezzi di comunicazione, perché anche se in Chiapas in questo momento non ci sono violenze e scontri, il conflitto zapatista persiste".

Ha aggiunto che hanno pensato ad alcune possibilità come quella di recarsi nella zona d'influenza zapatista. "Anche se si è convenuto che la legge indigena è insufficiente ed ha creato altri problemi, non abbiamo ancora concordato una strategia ma solamente l'impegno a continuare a lavorare".

Al riguardo, il priista Carlos Rojas Gutiérrez ha affermato che tra i progetti dei legislatori c'è quello di lanciare un appello pubblico all'EZLN ed al governo federale, insieme ad altre iniziative politiche, per permettere la ripresa del dialogo.

"È importante che non venga meno il nostro ottimismo nel cercare una soluzione", ha aggiunto. Ha smentito che la Cocopa corra il rischio di sparire. "Non è vero, abbiamo continuato a lavorare e continueremo a farlo con maggior impegno e con la convinzione di trovare presto una via per il dialogo e per la pace".

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Alcune delle questioni che dovranno essere analizzate sono la risoluzione della Corte Suprema di Giustizia sulla riforma costituzionale in materia indigena e il controllo delle sette località che furono sedi degli accampamenti militari e che il governo Fox ha riconsegnato al Chiapas.

"Stiamo valutando il rischio derivante da possibili conflitti per le terre e stiamo cercando il modo perché questo non accada", ha aggiunto ed ha rilevato che se non ci sono stati progressi su questo punto è perché esistono discrepanze tra le richieste delle comunità e la posizione del governo riguardo a queste località.

"Crediamo che nel caso di questi terreni occupati in precedenza dall'Esercito, la Cocopa debba analizzare ed prevenire alcuni conflitti che possano star maturando", ha dichiarato Vicencio. Ha spiegato che nel decreto di espropriazione, l'incarico ad attuare i programmi sociali è della Sedeso ma in accordo con le comunità, ma dato che queste ultime non nutrono molta fiducia, non ci sono stati progressi.

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