LA JORNADA - 18/1/02

Il governo di Fox ha dato motivo per continuare la lotta

Abitanti di un municipio zapatista denunciano le minacce costanti delle forze militari

Si dicono spaventati e stanchi "che continuamente arrivino i soldati a rubare e disturbare"

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Municipio Autonomo Ricardo Flores Magon, Chis., 17 gennaio - "Il governo sta aumentando ancora la militarizzazione. In questo modo cerca di farla finita con le basi d'appoggio zapatiste e con i non zapatisti che appoggiano il municipio autonomo, perché tutti continuiamo a sopportare", dicono le autorità autonome.

"È proprio il governo che ci dà motivo per continuare la nostra lotta. Non si risponde alle nostre richieste e stanno aumentando le forza militari e di polizia nelle nostre terre", dichiarano a La Jornada, in qualche luogo della selva Lacandona, i membri del consiglio autonomo, proscritto da che il governo alborista ha "smantellato" il capoluogo municipale di Taniperla nel 1998.

Da allora, sotto le continue minacce da parte dei paramilitari, il consiglio funziona senza domicilio preciso, però in modo molto attivo. Questo municipio autonomo, inoltre, è sotto la costante pressione militare, con pattugliamenti terrestri e aerei che hanno già denunciato ed incursioni militari in comunità isolate, come Laguna Suspiro, Santa Rita e Culebra.

"È tutto diventato molto peggio dall'inizio del 2002. Le comunità non hanno tranquillità", aggiunge un membro del consiglio, che parla a nome delle autorità autonome.

"Stiamo vedendo sorvoli radenti di aerei e elicotteri militari per tutta la vallata di Taniperla e per la vallata di Arroyo Granizo, e percorrono i sentieri da El Tumbo a San Jerónimo Tulijá, dove fanno esercitazioni e parate fino al crocevia di Paraíso. Fra Taniperla e Cintalapa ci sono adesso molti movimenti dell'Esercito federale".

Appena il 14 gennaio, un distaccamento militare è uscito dalla base di operazioni miste di Cintalapa, vicino alla strada internazionale e di frontiera, al nord della selva, ed ha effettuato incursioni fino a Culebra e Santa Rita. "Erano due anni che i nostri compagni non vedevano soldati infiltrarsi nelle loro comunità".

In Laguna Suspiro, comunità ubicata ai bordi della laguna Yanki, o Semental, dentro la riserva dei Montes Azules, ci sono state incursioni in due occasioni da parte di un centinaio di soldati (il 27 dicembre scorso ed il 9 gennaio). È un luogo appartato: "Sono arrivati a piedi e sono rimasti per molte ore lì".

In relazione ai fatti violenti successi in Taniperla questo fine di settimana, dove c'è stato un morto e vari feriti, il rappresentante ha dichiarato: "È stato tutto per un problema di proprietà tra due fratelli, Nicolás e Cristóbal, che sono priisti".

È successo che il secondo è stato assassinato dal primo, che era arrivato accompagnato da vari uomini che si sono buttati con machete e bastoni contro i contadini che lavoravano nelle terre in disputa. Dopo l'attacco, Nicolás è fuggito a Ocosingo ed ha cercato la protezione del deputato locale Pedro Chulín.

I feriti sono, sembra, basi d'appoggio zapatiste. Secondo il rappresentante autonomo, "non avevano nulla a che vedere con il problema, lavoravano solo con il morto, niente di più". Uno di loro è stato portato ad un ospedale di Tuxtla Gutiérrez, visto che era grave. Gli altri sono stati ricoverati nell'ospedale di Ocosingo. "Ad ogni modo, stiamo investigando, per sapere di sicuro chi sono i feriti e che è successo realmente".

Incursione militare e minacce in Laguna Suspiro

In un comunicato, il consiglio autonomo in ribellione Ricardo Flores Magón denuncia l'intensificazione dei sorvoli a bassa quota nelle vallate a partire dall'8 gennaio, e l'operativo dell'Esercito federale il giorno 9, quando "più di 100 soldati hanno accerchiato il villaggio Laguna Suspiro e non solo hanno fatto atto di presenza ma mostravano con prepotenza le armi", oltre a "minacciare le gente affinché accetti il denaro del governo, lasciando le sue terre". Il documento descrive i fatti:

"Il 9 gennaio varie pattuglie dell'Esercito federale sono uscite dal loro accampamento (che è ubicato, contro ciò che dice la Costituzione, vicino alle lagune) in direzione della comunità Laguna Suspiro. Alle cinque del pomeriggio hanno si sono dispiegati intorno alla laguna ed hanno iniziato ad attraversarla in pattuglie. Alle 5:30 hanno accerchiato la comunità.

"Un gruppo di soldati è entrato fino al centro del villaggio scortando due persone vestite da civili che si sono presentate come Ministero Pubblico di Ocosingo. I soldati e gli agenti sono stati ricevuti da un gruppo di donne della comunità, alle quali hanno cominciato subito a chiedere dove erano gli uomini.

"Le donne che con molta difficoltà possono parlare e capire il castilla, hanno domandato che cercavano ed hanno aggiunto che gli uomini stavano per ritornare dal lavoro dei campi, che se ne andassero, che dava loro paura la presenza di tanti soldati e di tante armi.

"Uno degli agenti ha iniziato a protestare e a dire che venivano a investigare perché ci fossero tante lamentele contro i soldati. Dopo ha detto che venivano a pagare il mais, le banane e le arance che i soldati avevano rubato nei campi, però anche stavano venendo per pagare tutto insieme i campi coltivati a frutta e le terre, perché la comunità se ne vada dalle sue terre.

"Le donne hanno risposto in tzeltal, 'andatevene, non vogliamo il vostro denaro, non vogliamo lasciare la nostra terra, non vogliamo che ci paghino quello che i soldati ci hanno rubato, vogliamo che ci lascino lavorare tranquilli, vogliamo che i soldati se ne vadano dalle nostre terre per sempre'.

"I soldati e gli agenti, non capendo niente, hanno detto che sarebbero tornato presto, però sarebbero ritornati in elicottero, perché era molto difficile attraversare la laguna e che volevano che al loro ritorno ci fossero tutti gli uomini della comunità. Le donne hanno risposto che non volevano vedere i loro elicotteri e le loro armi un'altra volta, perché i bambini non dormono più tranquilli e la gente è molto impaurita e stanca che di continuo arrivino soldati a rubare e disturbare".

"I soldati e gli agenti si sono ritirati circa 40 minuti dopo", conclude la relazione del consiglio autonomo.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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