Rappresentanti della Coalizione Trinazionale in Difesa dell'Educazione Pubblica (TTDEP), sezione messicana, e del Programma Educativo Lavorativo e Sindacale (Sempo), hanno presentato ieri una denuncia di fronte alla Commissione dei Diritti Umani del Distretto Federale (CDHDF) per l'espulsione di 17 studenti ed un professore di storia statunitensi, che hanno partecipato lo scorso primo maggio alla marcia del Giorno del Lavoro con il contingente di ejidatari di San Salvador Atenco.

Antonio Vital Galicia, presidente del Sempo, ha spiegato che indipendentemente dalla violazione che hanno commesso partecipando ad una manifestazione politica essendo stranieri, le autorità non hanno rispettato le loro garanzie individuali perché li hanno trattenuti senza poter comunicare con nessuno per varie ore e non è stato concesso loro assistenza giuridica per la difesa.

"La studentessa Kena Kristen è stata fermata nell'albergo Catedral, non ha potuto parlare con nessuno per 10 ore e altri sono stati arrestati con modalità aggressive mentre stavano andando a Guadalajara, quando sono stati intercettati da circa 35 agenti federali armati".

Nella lettera consegnata alla CDHDF e diretta ad Emilio Alvarez Icaza, presidente dell'organizzazione, si dichiara che "l'ordine di espulsione ha violato le garanzie di sicurezza giuridica e la legalità (articoli 14, 16 e 20 costituzionali) non comunicando i presunti reati nei quali erano incorsi e non potendo contare su di un difensore e per non poter comunicare neanche con la loro ambasciata".

Si è violata pure la dichiarazione dell'ONU sulla promozione e protezione dei difensori dei diritti umani e delle libertà fondamentali riconosciute universalmente, che stabilisce che l'espulsione dei statunitensi "appare come una repressione politica contro la solidarietà dei giovani con il popolo di Atenco e con i lavoratori messicani".

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