LA JORNADA 15/01/02

Chiedono di fare marcia indietro "sul progetto aeroportuale"

Ejidatari di Atenco trasferiranno la loro lotta a Toluca

La moglie del sindaco aggredisce i protestanti

PATRICIA MUÑOZ, JAVIER SALINAS CESAREO E RENE RAMON ALVARADO

È una "gran bugia del governo federale" che i terreni che si vogliono espropriare per la costruzione del nuovo aeroporto siano terre sottoutilizzate, improduttive, non seminate; si può provare legalmente che ci sono mais, fagioli, alfalfa, orzo e altro e che l'attività agricola è il sostentamento dell'economia della regione, tanto per l'autoconsumo come per la commercializzazione. Questo dicono i contadini dei villaggi di Atenco.

La Segreteria per le Comunicazioni ed il Trasporto (STT) inganna, in nome del governo federale, quando argomenta che i terreni da espropriare sono improduttivi e che non c'è danno economico per il campesinato della regione. Questo è falso, dato che il costo sarà sociale, per la spoliazione delle terre, ed economico perché rappresentano l'unico ingresso per la regione, hanno affermato in una riunione con studenti dell'Università Pedagogica Nazionale (UPN).

Hanno riaffermato che non molleranno la loro lotta contro l'espropriazione, ma al contrario, sperano d'intensificare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi la loro difesa e le loro mobilitazioni. Hanno aggiunto che c'è un gran appoggio da parte di diversi settori nel "denudare" gli argomenti falsi delle autorità a favore dell'espropriazione e per dimostrare che la decisione sull'ubicazione del nuovo terminal risponde ad interessi politici e non tecnici.

In San Salvador Atenco, i contadini dei 13 villaggi danneggiati - anche dei municipi di Texcoco e Chimalhuacán - si sono riuniti per annunciare che marceranno il 23 di questo mese verso Toluca, per protestare di fronte alla sede del governo mexiquense contro la repressione e le minacce dell'amministrazione di Arturo Montiel Rojas, a cui chiedono il rispetto delle loro terre.

Nel pomeriggio, la tensione nella zona è esplosa. La direttrice del DIF municipale, María Pastené, il figlio del sindaco di Atenco, Hugo Yáñez, con Marcelino Santiago sono stati protagonisti di uno scontro, nel quale hanno ferito tre componenti di una famiglia.

La funzionaria e i suoi due accompagnatori si sono buttati contro Estela Rios ed i suoi due figli, ai quali hanno causato fratture al naso e al viso.

La direttrice del DIF difendeva la posizione del sindaco, suo marito, per il sì alla vendita delle terre, mentre Estela Rios, componente della resistenza di Atenco, recriminava alla funzionaria il suo comportamento.

Nella rissa, Marcelino Santiago ha minacciato con un'arma da fuoco la famiglia Rios.

Dopo il fatto, centinaia di ejidatari si sono concentrati nelle installazioni della viceprocura di Texcoco, dove si è avviata la pratica di accertamento per le lesioni. A notte i manifestanti rimanevano ancora sul luogo, chiedendo giustizia.

Mobilitazioni

Durante il giorno, contadini hanno marciato per più di tre ore attraverso le comunità di La Pastoría, Zapotlán, Santa Isabel Ixtapa, Nexquipayac, Acuexcomac e Atenco, dove hanno realizzato meeting in ripudio delle autorità municipali, che negli ultimi giorni hanno intensificato la distribuzione di materiali da costruzione, vernice e pure denaro per "disarticolare" il movimento di resistenza.

Jesús Adán Espinoza e Ignacio del Valle, due dei leader del movimento di resistenza, hanno annunciato che il prossimo 23 gennaio partiranno in carovana verso la capitale mexiquense, per dimostrare ad Arturo Montiel ed ai suoi funzionari che non sono un gruppo minuscolo coloro che si oppongono al suo progetto aeroportuale, come è stato dichiarato ai mezzi di comunicazione.

Insieme ai contadini di La Marquesa, che si uniranno alla carovana, i lavoratori dei campi di Atenco chiederanno al governatore che "faccia marcia indietro nel suo progetto aeroportuale che in complicità con il governo federale vuole imporre nell'area di Texcoco".

Chiederanno anche la cessazione delle persecuzioni di polizia e delle minacce che lo stesso procuratore di Giustizia dello stato, Alfonso Navarrete Prida, ha lanciato contro gli abitanti che si oppongono alla costruzione dell'aeroporto e che difendono le loro terre.

Nella mobilitazione di ieri i contadini hanno bloccato la strada federale Texcoco-Lechería. Prima avevano realizzato un presidio in Zapotlán, comunità dove negli ultimi giorni il sindaco Margarito Yáñez ha lavorato. Lì hanno sfidato il presidente del consiglio di partecipazione cittadina, Martín Aguilar, che hanno accusato d'appoggiare il sindaco per destabilizzare il movimento.

Vari degli abitanti di Zapotlán hanno denunciato che il governo municipale ha offerto loro vernice, materiali di costruzione e 800 pesos, che hanno distribuito dalle installazioni della Polizia Federale Preventiva (PFP) vicine al luogo, in cambio di appoggio e destabilizzazione del movimento di resistenza.

I contadini hanno trovato nella comunità di La Pastoría un'osteria dove i rappresentanti comunitari distribuivano vernice e "iscrivevano" la popolazione in una lista per il latte: l'attività di reclutamento è stata sospesa.

Striscioni bruciati

Gli ejidatari hanno proseguito per Chiconcuac e per i villaggi di Santa Isabel Ixtapa, Nexquipayac, Acuexcomac e San Salvador Atenco, cercando le autorità municipali e gli uffici abilitati dal municipio; hanno bruciato alcuni striscioni che l'amministrazione locale aveva collocato per richiamare la popolazione al pagamento delle imposte.

Intanto, una commissione di contadini si è trasferita all'Università Pedagogica Nazionale (UPN) per partecipare alla consulta che studenti e professori hanno predisposto per questo lunedì e che continuerà martedì, sulla costruzione del nuovo aeroporto nella zona di Texcoco.

Nella mattina, i lavoratori del municipio e alcuni vicini che simpatizzano con le autorità municipali si sono riuniti nella delegazione della comunità di Zapotlán, dove hanno partecipato ad una manifestazione in appoggio al sindaco di Atenco, Margarito Yáñez. Lì, il sindaco ha accusato il governo federale di negargli qualsiasi tipo di sostegno per risolvere il conflitto, il che ha impedito, dallo scorso 22 ottobre, i lavori del municipio. "Abbiamo chiesto il suo intervento, però non abbiamo ricevuto nessuna risposta".

- Lei ha sollecitato l'intervento della forza pubblica per riprendere il palazzo municipale? - si è chiesto al sindaco.

- Quello che vogliamo è che non ci sia più violenza, che ci lascino lavorare e che non ci tolgano i veicoli ufficiali del municipio - ha risposto il funzionario priista.

Margarito Yáñez ha segnalato che la tesoreria ha già sospeso ogni tentativo di chiedere le imposte, nonostante che questo sia il periodo della riscossione, dopo che i contadini in resistenza hanno smantellato gli uffici provvisori ed hanno bruciato tutti gli striscioni dove si invitano i contribuenti a rispettare i loro doveri. "Abbiamo perso più di 2 milioni di pesos e non c'è più denaro per pagare i lavoratori", che arrivano alla cifra di più di 100.

Secondo il sindaco di Atenco, la richiesta di sostegno inviata al governo federale è affinché l'amministrazione si possa riattivare e perché ai lavoratori non vengano tolte altre unità. Rispetto alle finanze pubbliche ha detto che spera che prima della fine del mese il governo locale riceva risorse da parte dei programmi federali e dello stato, al contrario - ha detto - potrebbe entrare in crisi.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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