San Salvador Atenco, un ridente paesino agricolo a 30 km da Città del Messico, è sceso sul piede di guerra e vive, da giovedì, in stato d'assedio, preparandosi a resistere all'attacco di migliaia di poliziotti...

Il "delitto" dei suoi abitanti è quello di resistere, da 9 mesi, alla costruzione di un nuovo aeroporto sulle loro terre, rifiutando le ridicole compensazioni - 7 pesos a metro quadro - promesse dal governo.

La lotta dei campesinos di Atenco, che brandiscono con fierezza i loro machete, sta facendo il giro del mondo e si è già trasformata in un simbolo. Ma il governo Fox, così preoccupato di dare un'immagine rispettosa dei diritti umani, non molla l'osso del succoso business.

Tutto è cominciato il 22 ottobre, quando il governo ha decretato l'espropriazione di più di 5mila ettari, destinandoli alla costruzione del nuovo aeroporto, senza consultare gli abitanti. Inutili anche le forti obiezioni degli ecologisti, che reclamavano per la vicinanza del lago Texcoco. Gli abitanti di San Salvador Atenco hanno cominciato a protestare in tutte le sedi. Anche in quella legale, presentando un ricorso alla Suprema Corte de Justicia...

Ma giovedì scorso, a pochi giorni alla decisione della Corte, è scattata la trappola. Un contingente di campesinos che cercava di parlare con il governatore dello stato di Messico, Arturo Montiel, in visita nella zona, è stato violentemente attaccato dalla polizia statale, che ha lasciato decine di feriti sul terreno e ha arrestato 15 manifestanti.

Immediata la risposta: sequestrati 6 funzionari statali, fra cui il viceprocuratore dello stato di Messico. Esigono la liberazione degli arrestati, il ritiro dei 2000 fra poliziotti e militari che hanno circondato in queste ore l'abitato e la cancellazione del progetto aeroportuale. Si dicono pronti a tutto e vogliono trattare direttamente con Fox.

Propongono una commissione di mediazione formata dal vescovo Samuel Ruiz, dalla madre de mayo messicana Rosario Ibarra de Piedra e dal generale Francisco Gallardo di recente scarcerato dopo 8 anni di ingiustificata reclusione.

Vicente Fox, nervoso per l'ennesima visita del papa, si è dichiarato a favore del dialogo ma ha affermato che il progetto dell'aeroporto non si fermerà.

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