La Commissione Civile Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani ha dichiarato che l'approvazione della legge indigena ha interrotto il cammino del dialogo per la soluzione pacifica del conflitto in Chiapas ed ha annunciato che realizzerà una visita di osservazione dal 16 febbraio al 2 marzo prossimo.

In un manifesto, sottoscritto da oltre 500 persone ed organizzazioni civili di 11 paesi, informano che verificheranno l'applicazione delle raccomandazioni relative ai desplazados, agli indigeni in carcere ed alla paramilitarizzazione, e verificheranno le nuove situazioni che possono influenzare la soluzione del conflitto, come il Piano Puebla Panama e la situazione politica del paese.

Chiedono alla società civile messicana, al governo, alle comunità indigene ed all'EZLN, la fiducia che è sempre stata loro riservata durante le visite compiute nel 1998 e 1999.

Comunicano che più di 70 persone di nove paesi si recheranno in Messico per incontrare i protagonisti del conflitto e consegnare un rapporto informativo agli enti, alle istituzioni ed alle organizzazioni, come avvenuto nelle visite precedenti.

Il conflitto si trova in un "impasse" per cui giudicano opportuna questa missione per conoscere la reale situazione rispetto alle raccomandazioni precedenti.

Denunciano che nonostante la mobilitazione dell'EZLN e del Congresso nazionale Indigeno, il governo ha approvato una legge in materia di diritti indigeni che "interrompe il cammino del dialogo verso la soluzione pacifica del conflitto".

Ricordano che nel febbraio del 1998, dopo il massacro di Acteal, avvenuto nel dicembre 1997, la società civile mondiale dimostrò contro questo massacro con numerose mobilitazioni. Dopo quell'avvenimento oltre 500 persone e varie organizzazioni dei cinque continenti crearono questa commissione civile che si recò in Chiapas per la prima volta quell'anno.

I risultati di queste due prime commissioni, inoltre, sono stati consegnati a tutti gli interlocutori della commissione in Messico, a tutte le organizzazioni e personalità che le avevano sostenute, al Parlamento Europeo, al Parlamento Centroamericano e all'Ufficio dell'Alto Commissario per la Difesa dei Diritti Umani dell'ONU.

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