NELL'AUDITORIO NAZIONALE
DISCORSO DEGLI EJIDATARI DI ATENCO DELL'11 MARZO
ASSENTE PER LA SECONDA VOLTA VICENTE FOX
INVITATO AL DIBATTITO PUBBLICO DAGLI EJIDATARI
Al Governo federale e mexiquense
Al popolo in generale
Per la seconda volta ci troviamo qui nell'Auditorio Nazionale, noi Fronte dei Popoli in Difesa della Terra, per dibattere col governo federale, col signor Vicente Fox Quesada, che come il 4 marzo non è venuto all'appuntamento convocato dal Popolo. Qui avrebbe dovuto presentare gli argomenti grazie ai quali ha avallato il decreto di esproprio del 22 ottobre dell'anno passato. Quindi ci fa capire che non ha la disponibilità per ascoltare il Popolo che chiede rispetto per i suoi Diritti Umani più elementari, però soprattutto ci fa capire che NON HA ARGOMENTI con cui possa giustificare la spoliazione che pretende fare ai nostri popoli e a dimostrazione di ciò c'è giustamente la sua assenza e la sua mancanza di interesse per ascoltare il Popolo.
Noi siamo qui e continuiamo a dire NO ALL'ESPROPRIO DELLE NOSTRE TERRE, NO ALLA COSTRUZIONE DELL'AEROPORTO che solo beneficia un pugno di saccheggiatori che ci vogliono derubare della nostra storia, della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
La nostra posizione continua ad essere ferma, perciò qui, di fronte agli occhi del Popolo siamo venuti ad argomentare il perché del nostro scontento ed a dimostrare che si sta violando la legge.
Ribadiamo il nostro rifiuto totale al decreto di esproprio delle nostre terre, perché siamo i padroni legittimi ed è la storia la prova principale che i nostri paesi non si sono costituiti ieri, ma al contrario le nostre origini sono preispaniche e pertanto abbiamo il diritto naturale e la convinzione di difendere ciò che ci appartiene. Abbiamo prove che sostentano le nostre origini:
Le nostre origini rimontano al momento in cui i Chichimecas, con alla testa Xólotl, sono penetrati nella conca lacustre della Valle del Messico, circa nell'anno 968 d.C. e al loro discendente Nopaltzin, che si sposò con Azcaxochizin, nipote dell'ultimo re Tolteca chiamato Topiltzin, per confermare con questo matrimonio l'alleanza Tolteca-Chichimeca, dalla quale discende Nezahualcoyotl ed il suo Calpixqui o maggiordomo chiamato Tochtli, personaggio che espelle i Chichimecas che inizialmente avevano abitato le nostre terre. Così Tochtli resta in Atenco, per cui gli abitanti delle nostre comunità discendono da chichimecas e toltecas, vale a dire da guerrieri, artisti e saggi. Orgogliosamente possiamo dire che siamo nativi autentici dei nostri popoli.
I nostri municipi si reggono sulla base della Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani e della Costituzione Politica dello Stato Libero e Sovrano del Messico, però abbiamo costumi e tradizioni che dirigono la vita delle nostre famiglie e delle generazioni future che adesso stanno per essere violentate, contraddittoriamente proprio dal potere del governo federale, statale e municipale.
La strategia mondiale della conservazione, elaborata dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, ha messo in rilievo il vincolo che esiste tra la conservazione della natura e la preservazione delle entità culturali delle comunità indigene. Da qui l'importanza del patrimonio culturale dell'umanità e la possibilità di approfittare del vasto repertorio di conoscenze tradizionali al fine della crescita della qualità della vita per tutti i nostri, segnalando che sono esterne agli interessi dei capitalisti, che con argomenti assurdi pretendono da un giorno all'altro, di toglierci la vita.
Si è violato l'articolo 15 della Costituzione che riconosce il diritto dei municipi a decidere sull'uso dei loro terreni.
Anche, l'articolo 27 costituzionale dice che gli espropri potranno solo farsi per causa di utilità pubblica e mediante indennizzo, ma il governo non ha dimostrato tale utilità, dato che per l'investimento per il suo aeroporto un 75% sarebbe di capitale privato e un 25% di capitale federale, oltre al fatto che tutto il terreno espropriato non sarebbe solo per l'aeroporto ma per gli hotel ed altre aziende commerciali di cui beneficerebbero i suoi colleghi.
L'articolo di legge dice nel suo settimo comma che: si riconosce la personalità giuridica dei nuclei di popolazione ejidale e comunali e si protegge la loro proprietà sulla terra, tanto per lo stanziamento umano come per le attività produttive.
La legge proteggerà l'integrità delle terre dei gruppi indigeni.
La legge, tenendo in considerazione il rispetto ed il rafforzamento della vita comunitaria di ejidos e comunità, proteggerà la terra per lo stanziamento umano e regolerà lo sfruttamento delle terre, dei boschi e delle acque di uso comune e prevederà le azioni di fomento necessarie per elevare il livello di vita degli abitanti.
La legge, rispettando la volontà di ejidatari e comuneros, per adottare le condizioni che più convengano nello sfruttamento delle risorse produttive, regolerà l'esercizio dei diritti dei comuneros sopra la terra e di ciascun ejidatario sul suo appezzamento.
Si trasgredisce il Trattato 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) che è stato riconosciuto dal Messico come norma costituzionale, dove si stabilisce: i popoli hanno diritto ad essere consultati quando si pretenda adottare misure legislative o amministrative che li possano danneggiare (art.6); che non siano imposti loro processi di sviluppo economico e politico che danneggino le loro vite, credenze, istituzioni e benessere, o le terre che occupano o utilizzano in qualche modo (art.7).
Si fa caso omesso degli accordi di programmazione regionale e urbana contemplati nel Programma Generale di Sviluppo Urbano del Distretto Federale (1996) e nel Programma di Ordinazione della Zona della Metropoli della Valle del Messico (1998) che orientavano la crescita urbana della conca verso il nord, per mezzo di nuovi insediamenti circondati da aree di conservazione, e si violenta il diritto naturale dei nostri popoli ad essere possessori di una terra che è sempre stata nostra.
Diciamo NO! al decreto del 22 ottobre scorso, che ci espropria di più di 5.400 ettari di terre produttive.
Approvare l'arbitrarietà del Governo Federale, è essere complici dello sterminio dei Popoli, a beneficio di colori che ci hanno tenuti oppressi.
Approvare gli interessi dei impresari in connubio con quelli del governo federale, è essere d'accordo che il popolo Messicano sia spogliato della sua dignità.
Continuiamo la nostra lotta, perché la cecità del governo non vuole capire che gli UNICI PADRONI DELLE TERRE SIAMO NOI, GLI ABITANTI ORIGINARI DAI MUNICIPI DI ATENCO, TEXCOCO E CHIMALHUACAN E LE NOSTRE RISPETTIVE COMUNITÀ.
NOI, SIAMO GLI UNICI CHE POSSIAMO SAPERE QUALI SONO I BENEFICI PER L'AVVENIRE E LA CRESCITA DEI NOSTRI POPOLI.
Cerca di capirlo Signor Fox:
LA TERRA CI APPARTIENE E LA NOSTRA DIGNITÀ NON SI NEGOZIA!
ATTENTAMENTE, FRONTE DEI POPOLI IN DIFESA DELLA TERRA
Messico, 11 marzo 2002
[fonte: www.fzln.org.mx]
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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