LA JORNADA 10 maggio 2002

Abitanti di San Manuel accusati di sequestro

Le comunità in resistenza del Chiapas soffrono per le minacce della polizia

Il motivo vero è disarticolare un baluardo zapatista

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Municipio Autonomo San Manuel, Chis., 9 maggio - Cinque membri del consiglio autonomo sono stati minacciati di morte dal gruppo paramilitare Movimento Indigeno Rivoluzionario Antizapatista (MIRA). E ora si accusa San Manuel di "tenere sequestrate" tre persone, per giustificare operazioni poliziesche e militari contro le comunità in resistenza. Le autorità autonome hanno negato più volte in questa settimana questo "sequestro".

Nel cuore delle cañadas di Ocosingo, si possono verificare i risultati del "programma delle cañadas", di tutte le dichiarazioni di volontà di sviluppo e di tutta la controinsurgenza professionale che escono dalle vene del sistema. Questo si esprime in una divisione che sembra irrimediabile tra le comunità di diverse organizzazioni e soprattutto con una militarizzazione permanente e abbondante da sette anni.

Il municipio autonomo di San Manuel è formato da 38 comunità ubicate lungo la cañada di Avellanal (o Las Tazas). La percorre il grande fiume Jataté tra le sierre Livingstone e Cruz de Plata. Gli indigeni in resistenza, in maggioranza tzeltal, hanno fondato diverse nuove comunità nelle terre recuperate dopo la sollevazione zapatista del 1994: Francisco Villa, Emiliano Zapata, Miguel Hidalgo, San Marcos e altre. Dall'ultima settimana di aprile percorre la cañada una pattuglia di soldati che annuncia alle basi d'appoggio zapatiste che "spazzeranno" queste comunità.

Il pretesto del risorgere della guerra di bassa intensità è tra i più vecchi, ma c'è già una denuncia nel Ministero Pubblico di Ocosingo, e i federali giudiziari fanno i loro giri. Quattro uomini del rancho Tzajalà sarebbero stati "sequestrati" da parte del municipio autonomo, e le pattuglie dell'Esercito federale e la Procura Generale della Repubblica(PGR) li stanno "cercando".

"Molto facile. Sono nelle loro case. Devono cercarli li", dice al La Jornada un membro del consiglio autonomo. "Non c'è mai stato un sequestro, ma loro lo hanno fatto come provocazione". Domingo Domingo Cruz Rodas, Manuel Cruz Jiménez, Domingo Cruz Jiménez e Julio (senza cognome), i presunti plagiati, cosa strana in una regione tanto politicizzata, "non appartengono a nessuna organizzazione" secondo il portavoce di San Manuel.

I GRUPPI

Nelle comunità di questa cañada chi non è zapatista appartiene ad una delle tre Associazioni Rurali di Interesse Collettivo (ARIC) che esistono. Come dire, ci sono priisti di quella ufficiale, alcuni dei quali fanno parte del gruppo paramilitare MIRA, figlio dei programmi speciali di sviluppo, ma che ufficialmente non esiste.

Ci sono anche comunità dell'ARIC Indipendente, perredista e salazarista, vicina alla diocesi di San Cristóbal de Las Casas, e che prima del nuovo governo chiapaneco appoggiavano il municipio autonomo. Infine, ci sono i membri della ARIC Unione delle Unioni, che nel lungo percorso delle ARIC, passate da una a tre, e passate da indipendenti a clienti del Pronasol salinista, ora fanno il giro verso l'orbita perredista del salazarismo.

Nel mezzo di questo va e vieni, determinato prima di tutto dagli investimenti governativi (e anche privati, secondo le affermazioni del portavoce autonomo), le comunità alla fine risultano molto divise.

La ARIC ufficiale riceve inoltre "progetti privati, che il governo di Pablo Salazar non controlla. Sono sementi migliorate, arnie ed altre cose". Secondo il portavoce autonomo, "questo viene da Carlos Salinas".

L'Esercito ha basi di operazioni sulle rive del fiume Jordan e a Santo Tomas, i due estremi della cañada che i militari pattugliano quotidianamente. Al fondo della cañada si trovano le popolazioni più antiche, in maggioranza ejidos: Las Tazas, La Trinidad, Tacitas, Avellanal, Santo Tomas.

Le terre basse del Rio Jataté, più vicine a Ocosingo, erano fino al 1994 fattorie di allevamento. Passato il disboscamento di legname della prima metà del XX secolo, venne il disboscamento del suolo da parte di una fattoria molto estesa di allevamento che comprava le terre e rendeva gli indigeni dei braccianti nullatenenti. Li dove c'erano queste terre oggi sorgono i "nuovi poblados", e le case delle fattorie sono in rovina. A differenza di altre regioni delle cañadas, almeno per il momento, i principali problemi tra gli indigeni qui non sono legati alla terra. Per questo, per sgomberare gli zapatisti, le forze dell'ordine dovrebbero "spazzare", ma hanno bisogno di qualche pretesto.

Nella comunità La Trinidad opera il MIRA. Il suo dirigente, Vicente Perez, è passato da ladro d'auto ricercato dalla polizia a collaboratore e amico delle forze dell'ordine. Il suo gruppo ha minacciato di morte cinque membri del consiglio autonomo zapatista.

A San Manuel succede qualcosa di veramente curioso. Quando ci sono delle dispute (per l'allevamento, per progetti di abitazione) tra le organizzazioni rivali dello zapatismo, "vengono dal consiglio autonomo perché li aiutiamo a risolvere i loro problemi". Insomma la situazione è contraddittoria e nonostante esistano difficoltà tra le organizzazioni, come il trasporto pubblico e il commercio di bevande alcoliche, uno continuerebbe a pensare che, in fondo, le divisioni tra indigeni non siano così irrimediabili come sembrano.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home