La Jornada - 9 luglio 2002

ZAPATISTI BLOCCANO L'ACCESSO A NICHTEEL

Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristóbal de Las Casas, 8 luglio - Basi d'appoggio dell'EZLN del municipio autonomo Olga Isabel, hanno bloccato l'accesso alla comunità di Nichteel. Qui, nelle vicinanze del villaggio di Bachajón (municipio di Chilón), circa 200 da uomini, donne e bambini, hanno iniziato un presidio che durerà fino a che non saranno ritirate le attrezzature con le quali il governo vuole costruire una strada senza aver ottenuto l'autorizzazione degli abitanti.

"Vogliamo che Fox e Salazar rispettino i loro impegni verso i popoli indigeni", recita uno dei tanti striscioni posti dagli zapatisti all'ingresso di Nichteel. In altri, i municipi autonomi rifiutano "totalmente il progetto economico del governo".

Hanno organizzato questa mobilitazione gli indigeni di sette municipi ribelli della regione: Diecisiete de Noviembre, Ernesto Che Guevara, Lucio Cabañas, Miguel Hidalgo, Vicente Guerrero, Primero de Enero e lo stesso Olga Isabel, uno dei municipi zapatisti più piccoli.

I campesinos, in maggioranza tzeltales, hanno manifestato con cartelli la loro opposizione al "Piano Puebla Panama, alla privatizzazione delle nostre ricchezze naturali, alla svendita delle terre e all'accaparramento individuale della terra".

Le autorità del municipio autonomo Olga Isabel, hanno denunciato che il 2 luglio "hanno portato le attrezzature per la costruzione di una strada verso la comunità di Nichteel e che passa sul territorio del nostro municipio, senza il consenso delle autorità autonome". Quindi, a partire da sabato 6 luglio, le basi di appoggio zapatiste hanno installato un presidio sulla strada che conduce a questa comunità, "per esigere il ritiro completo delle attrezzature".

Aggiungono: "Rifiutiamo totalmente questo progetto di strada, perché noi indigeni vogliamo prima di tutto che il governo federale e statale rispetto gli Accordi di san Andrés e vogliamo il riconoscimento costituzionale dei nostri diritti e della cultura indigena".

Secondo gli autonomi, "la costruzione delle strade va a beneficio dei ricchi, del governo e dei suoi soldati per fare la guerra. Tutti questi progetti economici del governo vogliono solo distruggere i nostri municipi".

Hanno anche denunciato i pattugliamenti di militari, di componenti della Pubblica Sicurezza e delle polizie municipali di Chilón, "che vengono solo a spaventare la popolazione civile". In ultimo informano che "riterremo responsabile il governo federale di qualsiasi aggressione o provocazione a questo presidio".

Le basi d'appoggio zapatiste dichiarano: "Questo presidio è per la dignità indigena" e rivolgono un appello ai "fratelli indigeni": "non svendete la vostra dignità in cambio di progetti che servono solo ad aumentare la povertà". La strada è un altro inganno... dichiarano.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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