LA JORNADA 9 APRILE 2002

MINACCIATE DALL'ORCAO, BASI D'APPOGGIO DELL'EZLN INSTALLANO UN PRESIDIO A PATRIA NUEVA

HERMANN BELLINGHAUSEN

Trecento indigeni, basi d'appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), hanno istallato un presidio "per un periodo indefinito" nella comunità di Patria Nueva per difendere il municipio autonomo Primero de Enero. Il conflitto per il recinto delle mucche dell'Organizzazione Regionale dei produttori di caffè di Ocosingo (Orcao) e i guardiani hanno già provocato 15 feriti e una situazione di tensione.

Una fila di fuochi rossi si accendono nelle terre indigene tra Ocosingo e Comitan, passando per Altamirano e Chanal.

Presenza di paramilitari, dispute agrarie surriscaldatesi all'improvviso, ostilità costante contro i municipi autonomi, omicidi tra priisti (questa volta nell'ejido di Morelia e da due settimane un altro a Roberto Barrios), affari torbidi che coinvolgono sindaci, ufficiali e funzionari pubblici.

Tutto questo in una zona dove la presenza dell'Esercito federale conta ormai sette anni ininterrotti nel cuore delle comunità in resistenza, le quali non hanno avuto tregua un solo giorno nella guerra di bassa intensità.

Nonostante le recentissime dichiarazioni del segretario di Governo e del vescovo di San Cristóbal in senso contrario, a Patria Nueva la situazione non ha mai cessato di essere tesa. Da venerdì c'è un presidio delle basi d'appoggio dell'EZLN, che rimarranno lì per un periodo indefinito. La Pubblica Sicurezza e corpi di sicurezza vigilano in maniera permanente il presidio.

Il consiglio del municipio autonomo Primero de Enero assicura che, nonostante ci sia stato uno scambio pacifico di detenuti tra Orcao e autonomi, i primi hanno continuato con le minacce e le azioni ostili

"Il venerdì 6, a mezzogiorno è stato consegnato da una commissione del nostro municipio, ai membri dell'Orcao davanti a rappresentanti di quattro municipi autonomi, Marcos Méndez Sánchez, consigliere del Fondo Regionale dell'INI e abitante della comunità Sibacá". Allo stesso modo, aggiungono, i "nostri compagni detenuti arbitrariamente dall'Orcao da domenica 2 aprile ci sono stati consegnati nelle installazioni del municipio autonomo".

Riferisce il consiglio: "I membri dell'Orcao ci minacciano dicendoci che ci danno meno di sei giorni per risolvere i seguenti punti, per evitare altri confronti: negoziare il problema agrario, risolvere il taglio del filo spinat, e accettare la conciliazione comunitaria, parola inventata dal governo quando nei fatti non fa altro che spalleggiare provocazioni e divisioni".

Le autorità autonome negano che l'Orcao e il governo siano disposti a negoziare: "Non cercano di negoziare la terra, interessa loro riempirla di mucche e fare autostrade. Per questo cercano e inventano problemi e delitti, per obbligarci a negoziare le terre, perché ciò che vogliono è tornare alla proprietà privata e non alla comunale, ancor meno a quella collettiva".

Una volta consegnati i detenuti e liberato il funzionario del Fondo Regionale, "si è visto José Pérez, dirigente dell'Orcao, ricorrere alla Sicurezza Pubblica. Da allora, nella vicina comunità Gracias a Dios la Sicurezza Pubblica vigila la sede del nostro municipio. Da questo luogo e da altri due, la notte del 6 quelli dell'Orcao stavano vigilando la nostra sede", aggiungono.

"Abbiamo ricevuto minacce che bruceranno due case; anche che torneranno con armi da fuoco alla sede del nostro municipio; un'altra minaccia è che i compagni che hanno partecipato nei lavori del nostro municipio autonomo saranno minacciati quando torneranno a casa. Parlano di riconciliazione ma si vede che hanno altre intenzioni".

Il consiglio in resistenza di Primero de Enero accusa l'Orcao ,il governo statale e federale "di tutte le ingiustizie che subiamo solo per il fatto di essere municipio autonomo. Anche della salute di una compagna di quelle che sono state ferite, visto che non è esclusa la possibilità che abbia un'emorragia cerebrale per i colpi ricevuti".

Narcotraffico dei priisti

A sua volta, il municipio autonomo 17 de Noviembre ha denunciato i fatti accaduti tra priisti il 6.

"La polizia è entrata nella comunità di Morelia a raccogliere un ferito grave a colpi di machete che poi è morto. L'assassinio è stato portato a Ocosingo e li ha dichiarato che sono 41 i priisti che seminano marijuana. Nella sua borsa aveva marijuana, e questo conferma le nostre denunce e che sono stati Esercito e Pubblica Sicurezza ad aver insegnato loro questo lavoro.

Al nostro municipio preoccupa questa situazione, perché se sono capaci di colpirsi tra loro, sappiamo che questo possono farlo anche ad altri visto che fanno uso di marijuana.

Il nostro municipio autonomo lo ha sempre denunciato: siamo contro l'uso, la vendita e la semina di marijuana e di qualsiasi cosa che sia contro la salute e la vita".

Il municipio autonomo Miguel Hidalgo, ha denunciato oggi che il 5 aprile "il presidente municipale di Chanal è arrivato con più di 80 persone tra appartenenti al PRI e al PRD per tentare di ampliare, pavimentare ed aprire una strada. Ne esiste già una che è servita per lo più a portar via illegalmente la legna delle comunità indigene, mentre il presidente di Chanal sostiene serva per aiutare il prossimo".

Secondo le autorità di Miguel Hidalgo, "si sa anche che molti indigeni dei paraggi seminano marijuana e il presidente di Chanal li copre ed appoggia. Alcuni giorni prima di questa azione sorvolò la sede del nostro municipio un elicottero che spaventò gli abitanti, soprattutto i bambini".

Assicurano che il sindaco di Chanal e "i gruppi che usa" minacciano continuamente. Tra loro opera la banda paramilitare Los Puñales, e minacciano gli indigeni che fanno parte del municipio autonomo.


Intanto, la Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani denuncia minacce dei paramilitari nel rancho Nantze (Altamirano), così come incursioni della Pubblica Sicurezza nella comunità Nueva Esperanza, municipio autonomo Vicente Guerrero.

"Il 23 marzo 19 priisti, agli ordini di Carmelino Aguilar Abarca, di Nantze, si sono mobilitati per concentrarsi in quella che chiamano Casa Unidad, dove hanno distribuito armi per fare la guardia di notte in questo rancho. Queste azioni mettono paura nella popolazione e i gruppi armati proliferano nella regione senza che nessuna autorità prenda delle misure per fermarli".

Il 30 marzo, verso le 11 e 30 , nella comunità Nueva Esperanza, municipio autonomo Vicente Guerrero, è entrata un camioncino Ram, con 10 elementi della polizia di Ocosingo, diretti a San Miguel Chiptic, terrorizzando donne e bambini.

"Quelli della Pubblica Sicurezza non sono arrivati fino a San Miguel, ma hanno minacciato di tornare con più gente. Bisogna sottolineare che questa polizia non ha la giurisdizione per agire nella regione e per questo gli abitanti temono qualsiasi azione possano realizzare contro di loro".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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