La foja coleta - Numero 755

Martedì 8 Gennaio 2001

Il Governo dello stato non ha detto la verità sull'operativo San José, dice Resistenza Civile

- Carlos Herrera -

San Cristóbal de Las Casas, Chis, 7 gennaio - I Coordinamenti Regionali del Chiapas della Società Civile in Resistenza hanno dichiarato che il governo di Pablo Salazar non ha detto la verità sull'operativo di polizia nel villaggio San José, del municipio Marqués de Comillas, nella zona di frontiera.

In un bollettino, i Coordinamenti contraddicono la versione diffusa dal governo statale e dichiarano che in quell'operativo, il 27 luglio del 2001, decine di indigeni "sono stati violentemente ed arbitrariamente privati della loro libertà, sono stati picchiati" e che addirittura alcuni sono stati torturati.

I Coordinamenti affermano che durante quell'operativo il governo pablista ha arrestato 69 indigeni: 36 di questi sono membri del Coordinamento Regionale Marqués de Comillas, 6 sono Basi d'Appoggio dell'EZLN e come è rimasto dimostrato, nessuno di loro ha partecipato nel sequestro dei sei funzionari. opera del Movimento Contadino Regionale Indipendente (MOCRI).

Durante questo operativo, - grazie al quale il governo ha arrestato 11 membri del MOCRI - , decine di donne, anziani e minori sono stati aggrediti, sono fuggiti in montagna e nei villaggi vicini. "E questo è, a chiare lettere, una flagrante violazione dei diritti umani", sostiene l'organizzazione.

I Coordinamenti sostengono che il governo dello stato non ha neanche coperto il pagamento totale dei danni materiali causati durante l'operazione di polizia, come la distruzione parziale di più di 20 case, danni ai vestiti, ai documenti, agli apparecchi elettrici, agli utensili di lavoro, ad arredi e utensili domestici e al cibo in generale; per il furto di denaro in effettivo, così come per il saccheggio degli spacci privati e collettivi, che ascende a 423 mila pesos e non ai 48 mila 490 pesos che dice il governo.

L'organizzazione non governativa appoggia la relazione fatta dal Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas sul caso di Marques de Comillas, dato che è una istituzione che ha saputo seguire, con serietà e con un lavoro tenace, una traiettoria pulita. Il Centro ha documentato la violazione dei diritti umani commessi in questa operazione di polizia.

Nel suo comunicato il governo dello stato rifiuta qualsiasi imputazione di violazione dei diritti umani, più ancora "le accuse senza fondamento alcuno di pratiche illegali di tortura", però esistono perizie mediche che riportano 68 feriti. "Se il nuovo governo statale vuole passare davvero alla storia come uno dei protagonisti del tanto menzionato cambiamento, deve incominciare ad accettare i propri errori e a non occultare l'informazione o manipolare i fatti, pratiche che sono caratteristiche dei suoi predecessori", dicono.

E ancora: "La pace non si raggiungerà mai finché non si fa giustizia. E in questo senso tutto quello che concerne i corpi di 'sicurezza' statali e i detestabili gruppi paramilitari, sono affari che ancora continuano a rimanere in sospeso. O sarà che li hanno già ficcati negli archivi morti?".


La foja coleta è una pubblicazione di: EDITORA DE MEDIOS DE COMUNICACIÓN DEL SURESTE S.C.

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EDITOR: Amado Avendaño Figueroa

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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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