La Jornada 7 ottobre 2002

LA COCOPA PROPONE UNA NUOVA RIFORMA INDIGENA CON LE OSSERVAZIONI DELL'EZLN

Roberto Garduño

La Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) ha elaborato un'iniziativa per la pace e la giustizia in Chiapas in cui propone di "integrare e sottoscrivere" una nuova proposta di riforma costituzionale che accolga le osservazioni dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), delle organizzazioni indigene e di membri della commissione legislativa.

Il documento avverte sull'aumento della tensione sociale che porta con sé "un elevato potenziale di violenza".

In più segnala che la sospensione del dialogo per un periodo di tempo così prolungato, moltiplica i conflitti nelle comunità indigene.

La Cocopa ha cominciato ad elaborare il contenuto di una iniziativa per la riconciliazione. In questa si definisce il necessario intervento del governo federale ed il sostegno ai programmi speciali di sviluppo per risolvere i problemi immediati degli abitanti del sudest.

Un altro punto dell'iniziativa, riguarda la re-installazione della Commissione di Seguimento e Verifica creata in occasione degli Accordi di San Andrés.

Le azioni contemplate nel progetto, dovrebbero essere avvallate dalla Chiesa, da intellettuali ed accademici simpatizzanti zapatisti. L'iniziativa sostiene che "sarebbe possibile, in un certo momento, sottoscrivere tutti insieme un patto che descriva con precisione i programmi e gli impegni assunti".

Tra i promotori del documento troviamo il senatore priista Carlos Rojas ed i deputati Emilio Ulloa, del PRD, e Félix Castellanos del PT. Da due mesi si stanno svolgendo incontri tra i membri della Cocopa e le persone in relazione con il conflitto.

L'iniziativa giudica insufficiente la risposta istituzionale al conflitto in Chiapas, perché non ha creato le condizioni adeguate per riprendere il dialogo né la definizione di un nuovo ordine pubblico basato sulla tolleranza, il rispetto e la giustizia.

Dalla sospensione del dialogo e di fronte al silenzio dell'EZLN, "le autorità hanno accantonato il conflitto e si percepisce uno scarso interesse a livello sia nazionale che internazionale, per la ripresa dell'iniziativa politica ed il tentativo di progredire nella soluzione pacifica del conflitto".

A questo si aggiunge la diffusione dei conflitti in diverse regioni indigene in Chiapas e in altri Stati.

Di fronte a questo scenario, la Cocopa ritiene che il silenzio e l'allontanamento sono le condizioni predominanti, ma chissà che "sia un buon segno per cercare di costruire, senza protagonismi, con modestia e discrezione, nuovi percorsi che permettano di riprendere il dialogo e di portare avanti le rivendicazioni indigene, che aiutino a trasformare efficacemente la realtà economica, sociale e politica delle comunità e recuperare la convivenza sociale e pacifica. La cosa peggiore è non fare niente ed aspettare".

La nuova strategia prevede la partecipazione del Potere Legislativo, delle organizzazioni sociali e dell'Esecutivo federale."La Cocopa - in un primo tempo - integrerà ed elaborerà una nuova proposta di riforma costituzionale che riconosca i progressi raggiunti con la riforma approvata e porterà avanti quelli pendenti. In particolare, si raccoglieranno le osservazioni dell'EZLN e dei gruppi affini, dei componenti della Cocopa e di altre organizzazioni indigene o della società civile".

La commissione legislativa si impegna ad offrire appoggio al Congresso dello Stato del Chiapas ed al governo dello Stato nella formazione di un gruppo speciale incaricato di formulare iniziative di legge relative ai seguenti temi:

D'altro lato, al governo federale spetterà lo sviluppo delle quattro azioni di base per arrivare sulla strada di una probabile ripresa del dialogo.

Il governo federale, in coordinamento con quello statale, definirà un programma speciale per lo sviluppo produttivo e commerciale della coltivazione del caffè chiapaneco, in particolare nelle zone indigene.

Nello stesso tempo, si affronterà il problema delle tariffe elettriche nello stato; si assegneranno risorse e sostegni che permettano una soluzione negoziata e consensuale del problema del possesso della terra nei Montes Azules; si definiranno nuovi programmi di sviluppo sociale e produttivo per riattivare l'economia locale.

Una volta ottenuto il consenso e l'appoggio degli attori coinvolti nei negoziati interrotti, la Cocopa suggerisce che "si debba valutare il momento migliore, nel segno di questa iniziativa, per convocare nuovamente le parti e riprendere il dialogo".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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