LA JORNADA 7 APRILE 2002

VISITA UFFICIALE DI RODOLFO STAVENHAGEN IN CHIAPAS

ELIO HENRIQUEZ - corrispondente

Masoja Chucja, 6 aprile - Il relatore della Nazioni Unite per i diritti umani dei popoli indio, Rodolfo Stavenhage, ha iniziato una visita ufficiale di due giorni per incontrare i gruppi etnici, allo scopo di informare l'ONU sulla "reale situazione" in Chiapas.

"È molto importante che l'ONU conosca bene, dalla viva voce e di prima mano, quello che sta accadendo in Messico", ha dichiarato Stavenhagen ad un gruppo di indigeni choles sfollati da varie comunità, ora concentrati in questa comunità del municipio di Tila, che hanno dichiarato all'inviato di stare soffrendo la violenza dei paramilitari da sette anni.

Ha aggiunto che "il passato è passato e non possiamo cambiarlo, la violenza ed i conflitti sono avvenuti, ora bisogna guardare avanti e cercare gli strumenti e la buona volontà affinché non si verifichino altri conflitti, e soprattutto perché, tutti insieme, costruiamo un futuro migliore per i nostri figli che possano crescere in comunità, villaggi e paesi in cui esistano forme pacifiche di risolvere le controversie ed i diversi interessi".

Il funzionario internazionale ha riconosciuto che in questa zona - in cui molte strade e chiese erano state chiuse dai paramilitari - l'attuale amministrazione ha lavorato per "risolvere i conflitti ed arrivare alla tanto necessaria ed anelata riconciliazione di tutti".

Poi, nella comunità di Los Chorros (Chenalhó), ha dichiarato che "ci sono dimostrazioni che è cominciato un processo di costruzione della pace, ma c'è ancora molto da fare a causa dell'odio accumulato e dei problemi irrisolti", come affermato dall'organizzazione Las Abejas, in quanto "non è stata fatta ancora giustizia" per il massacro di Acteal e "i paramilitari continuano ad essere armati".

In una lettera consegnata al relatore, l'organizzazione ha affermato che siccome gli autori intellettuali del massacro "non sono stati punti", molti indigeni "sono nuovamente in pericolo", per cui sollecitano il suo intervento.

Da parte sua, Stavenhagen, ha espresso preoccupazione per le denunce dell'esistenza di armi nella zona. "Mi ha allarmato che qui ci sia gente armata, perché c'è il pericolo di violenza; dobbiamo fare il possibile per evitarlo".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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