La foja coleta

Venerdì 4 gennaio 2001 - Numero 753

Il CDHFBLC denuncia violazioni, il governo le nega

Prima parte

- Concepción Villafuerte -

Il Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, fa delle precisazioni su di una pubblicazione nazionale del governo del Chiapas.

Per capire il fatto, è necessario ricordare che nel luglio dell'anno scorso, l'organizzazione contadina MOCRI, stava negoziando dei progetti con il governo dello stato e non arrivando ad un accordo, per far pressione sul governo, i contadini del MOCRI sequestrarono sei funzionari nell'ejido San José, del municipio Marqués de Comillas.

Il governo ordinò il riscatto dei funzionari inviando poliziotti che penetrarono nella comunità e arrestarono gente che non aveva partecipato al sequestro, dato che quelli del MOCRI erano fuggiti e la gente arrestata apparteneva ad altre organizzazioni e alcuni erano basi d'appoggio dell'EZLN.

Il CDHFBLC ha denunciato torture, privazione illegale della libertà, rapina, lesioni, perquisizione ed altri abusi da parte della polizia.

Secondo il CDH FBLC, sono state fermate 69 persone, tra cui 7 minori, e inoltre afferma di avere le prove che ci sono stati 68 feriti, 3 de quali gravi. "Elementi della polizia di Sicurezza Pubblica hanno rubato averi personali dalle case, le quali sono stati perquisite con violenza per tirar fuori a forza gli uomini. Durante la visita al luogo dei fatti, abbiamo constato che almeno venti case sono stati saccheggiate mentre si stavano realizzando le perquisizioni senza ordine giudiziario".

"Il Centro dei Diritti Umani ha le prove, che al momento opportuno sono state consegnate in buona fede al Governo dello stato".

Di fronte a queste denunce che sono stati pubblicate a livello nazionale, il governo dello stato ha detto la sua. Lo scorso 2 gennaio ha pubblicato a pagina 15 del quotidiano La Jornada, un annuncio in cui risponde alle dichiarazioni del CDHFBLC.

Il testo del documento è molto ampio, per cui cercheremo di riassumere i punti importanti.

Nei primi cinque paragrafi, il Governo del Chiapas fa menzione del documento del CDHFBLC (che non conosciamo), dove denuncia la violazione ai diritti umani degli abitanti di San José, però aggiunge che il governo "ha riconosciuto che, come parte dell'operativo di riscatto, nelle perquisizioni avvenute in diversi domicili durante la ricerca dei sequestrati, altri componenti della comunità estranei ai fatti delittuosi sono stati danneggiati con danni materiali. Il 10 agosto del 2001, la comunità del ejido San José presentò, per iscritto, il resoconto di ciò che reclamava: strumenti di lavoro per il campo e abbigliamento, in primo luogo; inoltre il pagamento di sette giorni durante i quali non si è lavorato a causa degli avvenimenti. In totale: 48 mila 490 pesos che sono stati consegnati tramite Miguel Ángel de los Santos Cruz, il 13 agosto, come consta nella ricevuta corrispondente".


La foja coleta

Sabato 5 gennaio 2001 - Numero 754

Il CDHFBLC denuncia violazioni, il Governo le nega

Seconda Parte

- Concepción Villafuerte -

Il Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, ha emesso un comunicato dove confuta le dichiarazioni apparse sul quotidiano La Jornada, pagina 15 del 2 gennaio, dove a sua volta, il Governo del Chiapas, confuta la relazione annuale del CDHFBLC, in cui denuncia violazioni flagranti ai diritti umani della comunità San José nella zona Marqués de Comillas, con l'arresto arbitrario di 69 persone da parte della polizia di Sicurezza Pubblica dello stato.

Ieri abbiamo presentato la prima parte, oggi continuiamo con la seconda parte del confronto fra governo e CDHFBLC.

Il CDHFBLC risponde: "Questo Centro dei Diritti Umani non è a conoscenza se sia stata consegnata una somma al Dott.. Miguel Angel de Los Santos e la ragione per cui sarebbe stata consegnata. Ciò che sostiene è che la perdita quantificabile per i danni, scritta in una relazione al Governo dello stato nel mese di novembre, ascende a 423.000 pesos e non a 48.490 pesos".

Il governo del Chiapas ribatte: "In ripetute occasioni si è sollecitato il Centro di diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, organizzazione riconosciuta dalla comunità Ejido San José (...) come mediatrice, a presentare le denunce corrispondenti di fronte al ministero pubblico del foro comune per determinare la presunta responsabilità dei servitori pubblici per i fatti denunciati. Fino alla data, non c'è stata risposta alcuna..."

Il CDHFBLC dice: "Il Centro (...) sta ancora aspettando una risposta del Governo dello stato intorno alla riparazione integrale dei danni occasionati dalle violazioni ai diritti umani avvenute il 27 luglio del 2001 nell'ejido San José..."

Il Governo del Chiapas continua: "Il 31 dicembre, mediante pratica numero SG/669/2001, la Segreteria di Governo ha istruito la Procura Generale di Giustizia dello stato per iniziare l'inchiesta corrispondente per chiarire i fatti denunciati nella relazione speciale elaborata dal CDHFBLC. Allo stesso modo, si è sollecitata l'acquisizione ufficialmente a detto centro perché apporti le testimonianze ed i documenti che servano in suo possesso, dei presunti fatti di tortura, rapina e abuso di autorità che dice siano stati commessi lo scorso 27 luglio..."

Il CDHFBLC risponde: "Questo Centro (...) non ha ricevuto nessuna richiesta ufficiale per presentarsi di fronte a nessuna autorità giudiziaria o amministrativa. Senza dubbio ribadisce la sua disponibilità per dirimere questi fatti in modo istituzionale, per via giudiziaria".

Il Governo del Chiapas dichiara: "Il governo dello stato rifiuta qualsiasi imputazione di violazione dei diritti umani, e ancor con più forza quelle accuse senza fondamento alcuno di pratiche illegali di tortura".

Il CDHFBLC ribatte: "La negazione a priori dell'esistenza di queste violazioni ai diritti umani beneficeranno solo i torturatori, fomentando l'impunità, l'abuso di potere e debilitando lo stato di diritto a cui aspiriamo".

Il Governo dello stato fa una lunga difesa in 13 punti chiarendo le azioni intraprese che provano l'impulso dato alla cultura dei diritti umani. Tra l'altro fa un vero e proprio elenco: dice che ha distribuito 20 mila testi sopra il tema, fatto riforme al Codice Penale tipificando il reato di sparizione forzata di persone, aumentato la penalizzazione dei funzionari che incorrano in abuso di autorità; che alla radio e alla TV c'è ora spazio per le ONG, l'elaborazione di una lista di ONG; la creazione di una Sottoprocura per i Diritti umani; la depurazione dei corpi di sicurezza e la rimozione di ministeri pubblici; l'adozione di 295 misure precauzionali per fare opera di distensione e garantire l'integrità fisica nelle comunità; la liberazione di 128 detenuti, le garanzie di sicurezza a difensori dei Diritti umani e ONG; la Costituzione di un Consiglio Statale per l'assistenza, la prevenzione e l'attenzione ai fatti di violenza interfamiliare; la creazione di un commissario per la riconciliazione delle comunità in conflitto e la creazione di un consiglio interreligioso.

Il CDHFBLC insiste: "Il Centro di D.H. continua ad attendere che il governatore dello stato esponga pubblicamente il suo piano per la riforma integrale del sistema di procura e amministrazione di giustizia e sulla sua politica dei diritti umani".

"L'impegno del Governo dello stato per la vigenza dei diritti umani deve considerare che questi sono commessi anche per omissione, particolarmente quando si conti con un apparato di giustizia abituato a queste pratiche".

Il Governo dello stato dichiara: "Il fomento della cultura dei Diritti Umani nello stato del Chiapas, l'attuazione tra le istanze giudiziari competenti è decisiva per la lotta all'impunità dei servitori pubblici. In detta azione, le organizzazioni non governative dei difensori dei Diritti Umani possono giocare un ruolo fondamentale. Perciò, il governo dello stato s'aspetta la maggiore collaborazione nelle investigazioni corrispondenti della direzione e dei componenti del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas nel caso Marqués de Comillas".

Il CDHFBLC dice: "Ognuno dei membri del Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas hanno collaborato e continueranno a collaborare, perché venga fatta giustizia nel caso dell'Ejido San José e in qualsiasi azione del Governo dello stato che sia incamminata alla vigenza e alla promozione di tutti i diritti umani. Il Governo e la Società potranno essere sicuri di ciò".

Il governo dello stato conclude: "Il governo del Chiapas ribadisce il suo impegno con la vigenza dei diritti umani. Il cambiamento comprende atteggiamenti e determinazioni: adesso, in Chiapas, la violenza non proviene, né proverrà dallo stato".


La foja coleta è una pubblicazione di: EDITORA DE MEDIOS DE COMUNICACIÓN DEL SURESTE S.C.

DIRECTORA: Concepción Villafuerte

EDITOR: Amado Avendaño Figueroa

COLABORADOR: Carlos Herrera

OFICINAS en Calle Venustiano Carranza # 26, Barrio de San Diego, C. P. 29270, Apartado Postal 156, Telefono 67 8-90-62

E-mail: fojacoleta@correoweb.com - San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Mèxico



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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