La foja coleta - Numero 754

Sabato 5 gennaio 2001

La Croce Rossa Internazionale darà continuazione in Chiapas

Rafforzerà la sua presenza nelle comunità

- Carlos Herrera -

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 4 gennaio - La Croce Rossa Internazionale rafforzerà la sua presenza in Chiapas quest'anno e rimarrà finché ci siano vittime per conflitti armati, come i profughi del massacro di Acteal e le comunità zapatiste in resistenza.

Intervistato da un'agenzia stampa, Ernesto Herrera, delegato del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha detto che dopo la valutazione fatta dall'organizzazione sulla permanenza nello stato, si è deciso di "continuare e di rafforzare la nostra presenza" nelle comunità.

Ernesto Herrera ha affermato che il trattato che il CICR ha firmato col governo messicano è permanente e vigente, per cui la sua presenza in Chiapas conta col consenso degli protagonisti del conflitto, e quindi anche degli zapatisti.

"Così si adempie uno dei nostri principi, la neutralità, perché abbiamo contatto con tutte le parti e, quindi, abbiamo anche la loro approvazione", ha commentato indicando che questa circostanza apre la possibilità di occuparsi di comunità di tutte le tendenze e quindi anche di quelle priiste.

Il delegato del CICR ha assicurato che con l'EZLN la sua relazione è di sufficiente accettazione, a dimostrazione di ciò nei loro due principali posti di attenzione alla salute, San Miguel (nel municipio di Las Margaritas e Polhó (nel municipio di Chenalhó), esistono basi zapatiste.

Alle domande sulle caratteristiche del servizio che dà il CICR agli indigeni dell'organizzazione Las Abejas che sono tornati alle loro comunità del municipio di Chenalhó, ha risposto che si cerca rafforzare il loro reinserimento nella vita comunitaria, appoggiandoli perché possano tornare a realizzare le loro normali attività, perché possano ridiventare autosufficienti coltivando i loro campi.

In questo senso, Ernesto Herrera ha aggiunto che hanno valutato i gruppi che hanno già un pieno accesso alle loro terre e dove hanno comprovato che è così, hanno sospeso l'aiuto alimentare e al loro posto hanno appoggiato altri indigeni con l'installazione di programmi agricoli: come pollai, conigliere, o altro, secondo la decisione della stessa comunità.

In questi casi, ha aggiunto che il CICR proporziona agli indigeni assistenza tecnica, gli strumenti per iniziare (semente, strumenti di lavoro, pali e fil di ferro per rinchiudere gli animali, gli animali stessi, ecc.) al fine di installare gli allevamenti e dar professionalità ai promotori comunitari perché sviluppino i progetti in ciascun villaggio.

Secondo la valutazione fatta dai componenti del CICR, nella zona di Chenalhó ci sono ancora quattro comunità che è necessario seguire con l'aiuto alimentare e sono: Polhó, Acteal, Naranjatic Alto e Canolal, dato che non hanno pieno accesso alle loro terre.


La foja coleta è una pubblicazione di: EDITORA DE MEDIOS DE COMUNICACIÓN DEL SURESTE S.C.

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EDITOR: Amado Avendaño Figueroa

COLABORADOR: Carlos Herrera

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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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