COMUNICATO DI STAMPA

Sasamtic - Municipio di Chilón - Chiapas

4 settembre 2002

La Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani della zona nord di Chilón denuncia la recente installazione di un nuovo accampamento militare che minaccia i villaggi di Xanil, Xanil 2º seccion, San Juan Chichnitic e Chaban del municipio di Chilón, Chiapas.

A partire dal 3 agosto del 2002 si è installato all'entrata di Sasamtic un convoglio dell'Esercito Messicano, formato da 40 effettivi dell'Esercito, capeggiato dal comandante l'ingegnere NICOLAS RODRIGUEZ VEDALLOS, delle Basi d'Operazioni (BOM), che si sono spostati dal terreno Tonina e sono venuti qui.

Senza autorizzazione degli ejidatari ed avendo solo il nullaosta del padrone del terreno, signor JUAN LOPEZ MORALES, i militari si sono installati, presumibilmente firmando un trattato con il proprietario.

Per tale motivo, noi autorità ejidali abbiamo cercato di parlare con il padrone, che però non ci ha ascoltato perché i soldati gli hanno detto di non aver paura dato che loro lo appoggiano ed hanno buone armi, gli hanno detto che ai militari nessuno può fare niente, dato che hanno l'ordine del Presidente della Repubblica e arriveranno più di 7 mila soldati e si installeranno in vari posti come alle cascate di Agua Azul, a El Mango e a Sacun Cubwits.

Il 6 dello stesso mese una signora è scesa dall'autobus in questo incrocio per aspettare il carro che la portava alla sua comunità. I militari hanno obbligato la donna ad entrare nell'accampamento militare ed a fermarsi con loro per 3 giorni.

Inoltre, in Sasamtic c'è una polla d'acqua che è utilizzata per il consumo umano dato che non esiste un sistema di acquedotto. Però adesso è impossibile prelevare l'acqua di lì, perché l'Esercito la sporca buttando rifiuti e utilizzandola come piscina e lavatoio.

Stanno pure tagliando gli alberi per costruirsi le case e non hanno chiesto l'autorizzazione delle autorità ejidali, né del titolare dei terreni.

Inoltre, nelle comunità vicine all'accampamento, i militari passano di casa in casa offrendo lavoro alle donne come serve, però le donne delle comunità indigene non sono abituate a stare con i militari né a lavorare come serve perché sono indigene.

Nelle comunità uomini e donne, bambini e anziani, sono preoccupati per l'arrivo dei militari e sentono che non possono più transitare liberamente per realizzare i loro lavori quotidiani ed hanno timore che succeda quello che è già successo dove ci sono altri accampamenti militari: prostituzione, divisionismo, rafforzamento dei gruppi paramilitari che esistono nella zona, pattugliamenti militari, minacce e sorvoli radenti di elicotteri e di aerei militari.

Il 16 agosto del 2002 un convoglio dell'Esercito Messicano pattugliando all'ingresso della strada per Alan Sacjun e El Mango, ha incontrato in questo ultimo villaggio un ragazzo di 14 anni: i militari l'hanno interrogato chiedendo se nel suo villaggio c'erano: luce, scuola, acquedotto, appoggi. Alla fine gli hanno chiesto quanti abitanti ha il villaggio e quante religioni e se c'è religione cattolica ed a che organizzazione appartiene la chiesa.

È per questo che noi, abitanti delle comunità sopra elencate, abbiamo denunciato questi fatti con i difensori comunitari e vogliamo che l'Esercito Messicano se ne vada via immediatamente da questa zona dato che non ci lasciano lavorare in pace liberamente perché c'è il timore che quando andiamo a lavorare nei campi, nei villaggi rimangono solo le donne ed i bambini non possono andare a scuola perché non sono abituati a vivere con persone straniere come l'Esercito che non ha niente a che fare in questa zona perché le comunità sanno proteggersi da sole.

Le comunità hanno anche denunciato che il governo federale invece di diminuire il numero di militari e di accampamenti nelle comunità, li sta aumentando e con questo dimostra che tutte le sue parole sono bugie.

A T T E N T A M E N T E

La Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani della Zona Nord di Chilón


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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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