La Jornada - 4 luglio 2002

L'EZLN POTREBBE ESSERE D'OSTACOLO AL PPP

ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

San Cristóbal de Las Casas, 3 luglio - Il coordinatore del Piano Puebla Panama (PPP), Florencio Salazar Adame, ha dichiarato che l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) "ha dimensioni superiori di quelle considerate dal piano" e che potrebbe essere di "ostacolo" alla realizzazione del progetto, ma solo nelle zone di sua influenza in Chiapas.

Ha ribadito che il PPP "rispetterà i diritti e la cultura dei popoli indigeni ed i progetti che le comunità non vorranno, non saranno realizzati, queste sono due garanzie molto importanti del Presidente della Repubblica (Vicente Fox)".

Salazar Adame è stato in visita oggi, invitato dal vescovo Felipe Arizmendi, per far conoscere la portata del PPP a più di 200 agenti pastorali che, in maggioranza, hanno espresso dubbi ed opposizione riguardo ai benefici del progetto.

"Dica a Fox che prenda in considerazione la decisione dei popoli e delle comunità indigene", ha chiesto il dirigente di un'organizzazione sociale legata alla diocesi che ha partecipato all'incontro privato, e in questo senso si sono espressi altri presenti.

Intervistato alla fine dell'incontro tenutosi nella diocesi, Salazar Adame ha detto di aver sentito punti di vista che "ci si aspettava: ho trovato scetticismo e sfiducia da parte delle comunità indigene comprensibili, perché risalgono dalla relazione storica del governo con i gruppi etnici e perché non si è informato sufficientemente circa gli obiettivi del piano; ci sono dubbi sui reali benefici nella regione". L'opposizione al PPP di alcuni settori "sarà superata quando si vedranno i risultati e dimostreremo che quello che proponiamo lo realizzeremo".

- Sarà di ostacolo la presenza dell'EZLN in Chiapas ?

- Credo che le dimensioni dell'EZLN siano maggiori di quanto stimato dal piano, e se lo sono, lo sono nella zona di sua influenza.

- Ci sono dei timori ?

- Siamo sicuri che quando il piano funzionerà e dimostrerà la bontà dei suoi scopi, la gente lo approverà, ma dobbiamo soddisfare velocemente la necessità di informazione e consultazione e raccogliere tutte le proposte che ci permettano di guadagnare la fiducia delle comunità. Le comunità nutrono molta sfiducia nei riguardi del piano e a noi pare con ragione.

In risposta ad una domanda precisa, ha assicurato che non è possibile decretare una moratoria del progetto (la settimana scorsa era stato chiesta da 350 organizzazioni del Guatemala) perché è già in corso ed i presidenti del Centroamerica e del Messico lo hanno ribadito nell'incontro di Mérida.

Quello che è possibile ed indispensabile, ha aggiunto, è che si ascoltino con attenzione tutti i settori destinatari di questo processo. Quindi, secondo quanto concordato tra i presidenti, si metterà in moto "rapidamente un programma di informazione e consultazione con tutti i settori sociali".

Arizmendi ha spiegato che oltre a Salazar Adame, è stato invitato il ricercatore Alejandro Villamar, il quale "è totalmente contrario al piano", per conoscere i punti "deboli che rispecchiano molte inquietudini delle comunità".

"Nella diocesi c'è inquietudine per la portata, i problemi e gli effetti del progetto e timori per l'impatto negativo sull'ambiente, nello sfruttamento delle risorse, cioè, che sia un piano che va a beneficio solo delle imprese internazionali".

Ha riferito che Florencio Salazar ha affermato che non si prevede la costruzione di centrali idroelettriche in Chiapas, e che gli agenti pastorali si riuniranno per analizzare le strade da seguire relativamente al progetto.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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