La Jornada - 3 agosto 2002

PARAMILITARI ATTACCANO COMUNITÀ ZAPATISTA NEI MONTES AZULES: SETTE FERITI

HERMANN BELLINGHAUSEN - inviato

San Cristóbal de Las Casas, 2 agosto - Il 31 luglio scorso, un gruppo formato da 40 paramilitari armati, provenienti dalla comunità priista San Antonio Escobar, hanno attaccato le basi d'appoggio dell'EZLN nell'ejido La Culebra, municipio Ricardo Flores Magón. I paramilitari, a bordo di auto rubate, hanno ferito sette persone. Ore prima avevano tentato di sequestrare un membro dell'autorità autonoma.

È il primo attacco di questo tipo alle comunità dei Montes Azules. Gli stessi civili, armati di machete e pistole, hanno minacciato e terrorizzato gli abitati di Santa Rita e del Seis de Octubre. Il consiglio autonomo di Ricardo Flores Magón è certo che questa aggressione è un chiaro tentativo di cacciare violentemente gli abitanti di questa regione dalla Selva Lacandona.

Le autorità autonome denunciano che il gruppo armato gode del sostegno dei militari del distaccamento di Cintalapa, in cui l'Esercito ha una base di operazioni e da dove controlla pesantemente, da alcuni mesi, l'accesso alla regione, a nord dei Montes Azules.

Bisogna segnalare che gli abitanti di Seis de Octubre, sono basi d'appoggio dell'EZLN, espulsi da San Antonio Escobar dai priisti che ora sono paramilitari. (Un confronto con quanto accaduto a Chenalhó nel '96-'97 può essere pura coincidenza?).

Il municipio ribelle ha denunciato più volte la presenza di civili armati nelle comunità priiste che circondano Flores Magón, sia dentro che fuori i Montes Azules. In particolare a Nueva Palestina, Busiljá, San Jerónimo Tulijá, Taniperla, Monte Líbano, Arroyo Granizo e Santo Domingo. Inoltre, secondo gli autonomi, esiste un gruppo di assalitori nell'ejido Lacandón, che gode della protezione della forza pubblica.

Tutto questo avviene nella regione meglio nota come la Riserva della Biosfera: nel suo cuore si trovano le lagune Ojos Azules e Paraíso. I villaggi San Antonio Escobar, Seis de Octubre e Santa Rita (rispettivamente, priísta, zapatista e della ARIC-Independiente) si trovano all'interno dei confini ufficiali della Riserva.

Durante il loro "passaggio" a tamburo battente perfino fuori dei Montes Azules, i paramilitari, provenienti da San Antonio, si sono diretti a Sival per "sollecitare" l'appoggio della Pubblica Sicurezza per sgomberare gli zapatisti. Sival è una delle comunità più grandi e ricche della zona, sempre allineata, ben voluta dal governatore Albores, abitualmente pacifica. Gli ejidi Cintalapa, La Culebra e Sival si trovano ai confini nordoccidentali, al di fuori della Riserva della Biosfera.

"STANNO ORGANIZZANDO LO SGOMBERO DEI MONTES AZULES"

Con un comunicato "ai popoli del mondo", reso noto oggi, il municipio zapatista Ricardo Flores Magón dichiara: "Molto sinceramente noi, uomini, donne e bambini di questo municipio autonomo, rendiamo noti i fatti violenti subiti dalla nostra gente per l'aggressione dei paramilitari, ed ora siamo vittime di minacce e da parte di coloro che tentano sempre di distruggere la ragione, la verità, la speranza, la dignità.

Denunciamo le azioni dei paramilitari del villaggio di San Antonio Escobar compiute allo scopo di provocazione e di omicidio. Oggi, 31 luglio, molto presto, 40 paramilitari con armi bianche e pistole, sono partiti dal loro villaggio attraversando quattro comunità: Seis de Octubre, Santa Rita, La Culebra, fino ad arrivare a Sival. Viaggiavano su veicoli Nissan rubati".

Prima di raggiungere Sival, alle nove del mattino, "i paramilitari hanno tentato di catturare un compagno, membro delle autorità di questo municipio autonomo, ma è riuscito a scappare. Quindi, i paramilitari hanno proseguito fino a Sival per chiedere l'aiuto della Pubblica Sicurezza e dell'Esercito".

Infine, i paramilitari hanno deciso di attaccare. A La Culebra (comunità zapatista) hanno lasciato i veicoli Nissan, sono entrati nel villaggio ed hanno attaccato un gruppo di campesinos tzeltal che stavano costruendo una casa comunitaria. Ci sono sette persone ferite, basi d'appoggio dell'EZLN.

Secondo il comunicato, i priisti "hanno aggredito con machete i compagni dell'ejido La Culebra, che stavano lavorando ad un edificio del villaggio".

La banda armata di San Antonio Escobar "è formata da paramilitari di Nueva Palestina, Busiljá, Cintalapa e Santo Domingo, tutti con il coordinamento e l'appoggio del quartiere militare di Cintalapa e con la protezione del malgoverno", denuncia il consiglio di Ricardo Flores Magón.

Gli autonomi concludono: "Sono loro che stanno organizzando lo sgombero dei Montes Azules, e questa è la nostra parola con la quale rendiamo noti questi fatti che ci causano tanto dolore. Ma noi continueremo a costruire una vita degna e sincera per il nostro popolo".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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