Analisi della cronologia della controinsurrezione in Chiapas

(estratto da Bollettino n. 305 del CIEPAC 02/09/2002)

1) La resistenza zapatista si è rafforzata localmente dai Municipi Autonomi che sono cresciuti e sono ora oggetto dell'attacco paramilitare.

2) I Municipi Autonomi e le comunità anche priiste sono situati in luoghi strategici per il Piano Puebla Panama, e i suoi megaprogetti minacciano lo sgombero della popolazione indigena (strade, infrastrutture, Corridoio Biologico Mesoamericano, estrazione di gas e di petrolio, dighe idroelettriche, per citarne alcuni).

3) I gruppi paramilitari non si sono disattivati, ma restano vivi e in azione. Questa è la conseguenza dell'assenza di volontà politica del governo federale e statale di applicare la giustizia e di consentire invece l'impunità.

4) Questa situazione critica è anche riflesso della politica di presunta "riconciliazione" da parte del governo statale che tollera, permette e negozia con i gruppi paramilitari, oltre al fatto di continuare a liberare dalle carceri i paramilitari detenuti.

5) I Municipi Autonomi aggrediti sono almeno 17: Olga Isabel, 17 de Noviembre, Primero de Enero, Che Guevara, Vicente Guerrero, Miguel Hidalgo, Lucio Cabanas, San Pedro Polho, San Juan de la Libertad, Roberto Barrios, El Trabajo, Tierra y Libertad, San Pedro Michoacan, Oventic, San Manuel, Ricardo Flores Magon e Francisco Gomez.

6) Il tipo di azioni violente contro i Municipi Autonomi sono gli omicidi di zapatisti (sono per lo meno cinque tra i municipi Francisco Gómez, Flores Magon, Olga Isabel e 17 de Noviembre); persecuzione ed intimidazioni; minacce e violazioni dei diritti umani; pattugliamenti e sorvoli radenti da parte dell'esercito e della polizia statale e federale; minacce di diversa indole; sgomberi, arresti, sparizioni e sequestri; sfollamento di famiglie verso le montagne; aumento degli effettivi militari e polizieschi così come la ricollocazione dei loro accampamenti; botte, torture e maltrattamenti fisici; violenze sessuali, introduzione dell'alcolismo, della droga e delle prostituzione nelle comunità da parte dell'esercito messicano e dei poliziotti statali e federali; distruzione di piantagioni di caffè, incendio di case e beni; espulsione di famiglie; non attuazione degli accordi pattuiti; divisioni attraverso programmi governativi; tentativi e minacce di sgombero; taglio dell'erogazione dell'energia elettrica da parte della Commissione Federale di Elettricità; intimidazioni, persecuzioni, minacce e violenze contro i membri della Rete dei Difensori Comunitari dei Diritti Umani; e semina di marijuana da parte di comunità ed autorità municipali priiste e di paramilitari con l'appoggio dell'esercito messicano e poliziotti per giustificare i loro operativi.

7) Tra i gruppi paramilitari che si segnalano ci sono: Paz y Justicia, Los Aguilares (della comunità di San Antonio Escobar, di Chenalho), l'OPDIC, ecc.

8) I Municipi Autonomi indicano come colpevoli di questa violenza generalizzata i seguenti attori: paramilitari, Procura Generale della Repubblica (PGR), Polizia di Pubblica Sicurezza dello Stato, Polizia Federale Preventiva, Esercito Messicano, governo federale, governo statale e autorità municipali priiste, ecc.

9) Per mezzo si denunce, presidi, marce e lettere alla stampa, i Municipi Autonomi hanno richiesto quanto segue: rispetto per i municipi autonomi, presenza della solidarietà nazionale e internazionale nelle comunità, proibizione della droga (semina, traffico, vendita), liberazione dei prigionieri arrestati o sequestrati, smilitarizzazione, applicazione della giustizia ai gruppi paramilitari, alt alla creazione di strade e cammini con fini controinsurrezionali, attuazione degli Accordi di San Andrés, ecc.

10) Quale delle richieste è stata accolta? Nessuna.


(tradotto dal Consolato Ribelle del Messico-Brescia)



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