BOLETTINO "CHIAPAS AL DIA" N. 271

CIEPAC - CHIAPAS - MESSICO

- 2 gennaio 2002 -

"PUNTI DI FORZA" DEL PIANO PUEBLA PANAMA

PUNTI DI FORZA, OPPORTUNITÀ, DEBOLEZZE, MINACCE DEL PPP E GLI ACCORDI DI SAN ANDRES

Secondo il presidente Vicente Fox "Il Piano Puebla Panama (PPP) è il progetto perfetto per la nazione e, per il lungo termine degli obiettivi che si prefigge, è senza dubbio uno dei programmi prioritari della presente amministrazione".

Nel Documento Base del PPP si analizzano i suoi punti di forza, le debolezze, le opportunità e le minacce.

Questi elementi aiutano a proseguire l'analisi dello spirito del PPP e che ora analizzeremo alla luce degli Accordi di San Andrés firmati tra il governo federale e l'EZLN il 16 febbraio del 1996. Sono trascorsi otto anni dalla sollevazione armata e sei dalla firma dei primi ed unici accordi raggiunti nel processo di pace.

Da allora non c'è più stato dialogo ed il PPP sta acutizzando questa polarizzazione.

Il Documento di Base indica i punti di forza, le opportunità, le debolezze, le minacce del piano su tutta la Regione Puebla Panama, in generale ed in particolare nei capitoli relativi a Trasporto, Turismo, Energia, Telecomunicazioni, Sviluppo Territoriale, Infrastrutture Agricole ed Economia.

Questi capitoli si riferiscono esclusivamente alle infrastrutture richieste dal capitale per i suoi investimenti, ma non si parla di aspetti quali l'autonomia, la cultura, i popoli indigeni o la protezione dell'ambiente, tra gli altri.

Secondo il Documento Base del PPP, si vogliono garantire "Bassi costi di installazione delle imprese" e "Incentivi agli investimenti ed allo sviluppo economico" attraverso la formazione della manodopera, che ora si chiama "capitale umano", affinché renda meglio e secondo le necessità del mercato. Si offre anche la semplificazione dei percorsi stradali, la costruzione di zone industriali con tutti i servizi per alloggiare la manodopera e sussidi alle imprese (come prezzi preferenziali, terreni ed altre attività a basso costo) sottratti ai più poveri.

D'altro lato, a livello dei tre poteri (federale, statale e municipale) si vogliono equiparare le leggi in materia di ambiente e riformare il codice di procedura civile.

In altre parole, offrire alle imprese multinazionali quello che non è mai stato offerto all'impianto produttivo nazionale dopo averlo smantellato.

L'uniformità in toto: strade, leggi norme, moneta, bassi costi, eliminazione dei sussidi alla concorrenza, ecc., ma in una sola direzione, da Nord a Sud. Il peggior incubo del PPP è l'esistenza delle autonomie, le differenze, le sovranità dei popoli, le lingue e le culture e le loro diverse esigenze.

Quindi, nei "Punti di forza" del PPP possiamo notare come una costante, l'obiettivo di trovare manodopera, terreni, trasporti e costi i più bassi della regione; infrastrutture realizzate o da realizzarsi a carico dei governi; possibilità di maggior indebitamento dei paesi per garantire l'infrastruttura richiesta ed integrare economicamente la regione all'interno dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).

La descrizione dei "punti di forza" del PPP è molto incompleta, a volte contraddittoria ed ovviamente parziale.

Analizziamone gli aspetti uno per uno.


REGIONE PUEBLA-PANAMA

Il "Punto di forza" è la popolazione di 64 milioni di abitanti (27 nel Sud Sudest del Messico e 37 in Centroamerica) che può fornire "manodopera abbondante a costi competitivi a livello mondiale e di potenziale qualità", provvedendo una forte formazione e pagandola poco.

Si trova in una "posizione geografica privilegiata" per vendere le merci ai tre grandi blocchi commerciali (Nordamerica, Europa ed Asia).

Inoltre, si dichiara l'esistenza di "processi di democratizzazione che si stanno rafforzando ed estendendo nei paesi della regione", sebbene la situazione in Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua e molti stati del Sud Sudest del Messico, indichi il contrario a causa della crisi di democrazia che attraversano con la mancanza di credibilità dell'apparato statale e dei processi elettorali. Di fatto, è l'epidemia che colpisce tutta l'America Latina ed i Caraibi, dove si vedono presidenti cadere uno dopo l'altro come Fujimori in Perù o la crisi in Ecuador o i 5 presidenti argentini susseguitisi in soli pochi giorni nello scorso mese di dicembre.

Da questo punto di vista, negli Accordi di San Andrés firmati tra l'EZLN ed il Governo Federale il 16 febbraio del 1996, si concorda che "Il nuovo rapporto tra i popoli indigeni e lo Stato messicano deve garantire inclusione, dialogo permanente e consenso a favore dello sviluppo in tutti i suoi aspetti. Non saranno né l'unilateralità né la sottovalutazione delle capacità indigene nella costruzione del loro futuro, a determinare le politiche dello Stato". Eppure, è ancora l'esclusione a predominare nelle relazioni tra Stato e società.

Altri "Punti di forza" indicati nel PPP sono rappresentati dagli estesi litorali della regione sul Pacifico e sull'Atlantico, che permettono "trasporti economici" delle merci. Così come gli accordi di libero commercio all'interno della regione e verso l'esterno, gli accordi di integrazione di alcune zone per infrastrutture come elettricità e trasporti; l'esistenza di porti con collegamenti globali; la strada in costruzione tra Chiapas e Matamoros, frontiera con gli Stati Uniti, con "possibile ampliamento verso il Guatemala, che potrà mettere in comunicazione la regione con il mercato statunitense"; "L'intercollegamento elettrico centroamericano in costruzione"; le "risorse naturali abbondanti della regione" con la sua straordinaria biodiversità ("Corridoio Biologico Mesoamericano"), con possibilità di "offrire servizi ambientali"; ed il potenziale "turismo ecologico, di avventura e culturale di qualità".

D'altro lato, il "terreno abbondante e con costi competitivi a livello mondiale", nella misura in cui i governi regalano i terreni per gli investimenti o i contadini affittano o vendono le loro terre a prezzi assurdi. Come "punto di forza" si sottolineano anche le possibilità di finanziamenti dei progetti "attraverso agenti multilaterali, come la Banca Interamericana di Sviluppo (BID)". È questa banca che tiene in ostaggio i paesi dell'America latina e dei Caraibi. Attualmente, tutta la regione è indebitata per oltre 750 miliardi di dollari.

TRASPORTI (Messico Sud Sudest)

L'infrastruttura stradale esistente nella regione "costituisce una base ragionevole per la creazione di corridoi logistici ad elevata specificità", ed esiste una "forza lavoro sufficiente per la costruzione" di strade, oltre che una "domanda di trasporto delle persone" ma a scopo turistico.

D'altro lato, l'Istmo di Tehuantepec "potrebbe essere utilizzato per creare un corridoio di trasporto dal Pacifico al Golfo". Quindi, la creazione dell'infrastruttura stradale, ancora una volta, dovrà passare sulle terre indigene e dei contadini che ne saranno espropriati con indennizzi assursi, come i sette pesos a metro quadro offerti ai contadini di Texcoco dove si vorrebbe costruire il nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico.

Poi questi terreni saranno quotati migliaia di pesos al metro quadro.

Che cosa ne faranno della popolazione contadina che vive dove si vogliono far passare i canali, le ferrovie, le strade private, le condutture elettriche?

Il problema non è nell'infrastruttura, ma di chi va a beneficio; a che costo sociale e per l'ambiente; a prezzo di chi.

La sfida immediata delle comunità indigene e contadine, sarà quella di difendere la loro terra, la loro casa, il loro cibo.

Negli Accordi di San Andrés, le parti concordarono che "si richiede la partecipazione dei popoli indigeni, che il Governo Federale si impegna a riconoscere e stimolare affinché siano i protagonisti principali nelle decisioni che influenzano la loro vita...". In un altro punto si dichiara che "I programmi di sviluppo rurale della comunità indigene, saranno sostenuti con processi di pianificazione in cui il ruolo dei loro rappresentanti sarà centrale a partire dal progetto fino alla sua esecuzione". Questa partecipazione sociale è proprio ciò che il PPP nega. La popolazione indigena è presa in considerazione solo come fattore di guadagno per il capitale.

TURISMO (Messico Sud Sudest)

I popoli indigeni continuano ad essere visti come opportunità di affari, fintanto che non reclamano diritti. Tra i "punti di forza" si indica, per esempio, "L'ubicazione geografica privilegiata", attrazioni turistiche "archeologiche, coloniali, spiagge e paesaggi, parchi naturali, comunità etniche, festival, gastronomia, ecc.", "destinazioni note" e "infrastrutture turistiche importanti per i turisti stranieri con titoli universitari, alto reddito e spesa al giorno procapite di 150 dollari"; "agenzie che offrono viaggi 'tutto compreso' a turisti nordamericani". E, come se fosse poco, una "popolazione cordiale", ma con milioni di poveri contadini ed indigeni le cui terre sono circondate da accampamenti militari e posti di polizia.

Negli Accordi di san Andrés il governo si impegnava ad "assicurare il diritto dei popoli indigeni a proteggere i loro luoghi sacri ed i centri cerimoniali, e l'utilizzo di piante ed animali considerati sacri, per uso strettamente rituale..."; inoltre "regolamentare l'accesso gratuito degli indigeni ai siti archeologici... amministrare da sé i siti ... assegnare ai popoli indigeni parte degli utili turistici derivanti da questi siti ... utilizzare i siti come centri cerimoniali ... proteggere i siti nel caso fossero minacciati da megaprogetti di sviluppo turistico o saccheggio".

Eppure, la nuova Riforma Fiscale approvata, con la sua confusione e le sue contraddizioni, sembra proporre una nuova tassa per tutti i visitatori dei centri archeologici del paese.

Nel frattempo, gli indigeni del municipio autonomo di Roberto Barrios, vicino a Palenque, Chiapas, lottano contro quello che loro stessi dichiarano essere l'intenzione di creare un centro turistico e di vacanze sulle loro terre.

ENERGIA (Messico Sud Sudest)

La regione conta "grandi risorse e potenzialità idroelettriche e di giacimenti di idrocarburi già sfruttati e da sfruttare", oltre che di "un'eccedenza energetica" la cui generazione e trasmissione "è collegata alla Rete nazionale".

In quanto al gas, "esiste una rete di condutture in crescita per trasportarlo in tutto il paese e questa rete è collegata con il Sud degli Stati Uniti". D'altro lato, "si può ampliare la capacità di generazione di energia elettrica, approfittando dell'attuale infrastruttura idraulica". "I tre quarti della capacità di generazione di energia elettrica della regione provengono da strutture idroelettriche", che oltre tutto "hanno il vantaggio di non inquinare, di utilizzare risorse rinnovabili e di avere costi operativi bassi". La domanda lorda della regione "rappresenta l'82% della capacità effettiva (escludendo la capacità delle centrali di Tuxpan, Laguna Verde e Poza Rica)".

In più, "importante per il Centroamerica", si afferma, "il Messico possiede tecnologia ed esperienza nello sfruttamento della geotermia".

In altre parole, sulle terre dei contadini si vogliono aprire altri pozzi petroliferi, oleodotti e gasdotti per alimentare le necessità di energia del maggior consumatore mondiale: gli Stati uniti. Questo comporta anche l'inondazione di molti ettari per la reazione di centrali idroelettriche, la generazione di energia e la sua distribuzione, dove imprese giapponesi, statunitensi, canadesi, francesi e spagnole stanno attualmente investendo, ora che il Governo federale ha permesso gli investimenti stranieri nel campo dell'energia elettrica, che provocherà, poco a poco, una maggior concorrenza e in futuro, la privatizzazione della Commissione Federale Elettrica (CFE).

Negli Accordi di San Andrés, il governo messicano si impegnava a "promuovere il riconoscimento, in legge, del diritto dei popoli e delle comunità indigene, a ricevere i relativi indennizzi nel caso in cui lo sfruttamento delle risorse naturali, realizzato dallo Stato, provochi danno al loro habitat compromettendo la riproduzione culturale ... i meccanismi di compensazione cercheranno di assicurare lo sviluppo sostenibile dei popoli e delle comunità indigene ... lo Stato promuoverà azioni di recupero di quei territori secondo quanto definito dall'articolo 13.2 del Trattato 169 della OIT ...". Questi diritti continuano ad essere negati.

TELECOMUNICAZIONI (Messico Sud Sudest)

Per il PPP, l'unico "punto di forza" in questa materia è che la rete in fibre ottiche della Telmex "copre parte della regione" e l'altra parte è coperta "dai Sistemi Satellitari Messicani". Inoltre, "Lo sviluppo di servizi di telefonia cellulare, che permettano di comunicare a basso costo con zone oggi isolate"; "Concessionari di diversi servizi di telecomunicazione che già operano o che opereranno nella regione" e che hanno preteso che il governo rinunci al monopolio della Telemex nel paese.

Così, le grandi imprese protestano quando vedono minacciati i loro diritti, ma restano zitte quando gli indigeni reclamano gli stessi diritti avendo concessioni e radio comunitarie per trasmettere informazione e cultura nelle proprie lingue. Negli Accordi di San Andrés, si riconosce che "è indispensabile fornire questi popoli di propri mezzi di comunicazione, che sono anche strumenti chiave per lo sviluppo della loro cultura. Per tanto, si proporrà agli organi nazionali competenti, di elaborare una nuova legge sulle comunicazioni che permetta ai popoli indigeni di acquisire, operare ed amministrare i propri mezzi di comunicazione". Più avanti si dichiara che "I Governi Federali e Statali promuoveranno un'azione affinché i mezzi di comunicazione indigenisti diventino mezzi di comunicazione indigeni" per cui si "raccomanderà agli organi competenti che le 17 emittenti dell'INI (Istituto Nazionale Indigenista), siano consegnate alle comunità indigene nelle loro rispettive regioni, trasferendo loro permessi, infrastrutture e risorse...". Non è successo niente di tutto ciò.

SVILUPPO TERRITORIALE (Messico Sud Sudest)

L'unico "punto di forza" citato è l'esistenza di "viabilità urbane e strade ... abbondanti risorse naturali ... grande riserva d'acqua ... zone industriali ... e progressi nello sviluppo di progetti di riordino ecologico territoriale per gli stati della regione".

Ed è in questa regione che il governo ha tentato di applicare il suo Programma di Certificazione dei Diritti Ejidali (Procede) con l'obiettivo di privatizzare le terre dei contadini e le terre indigene e facilitare la loro espulsione e la cancellazione di tutti i legami con le loro terre.

Un altro tentativo importante è l'estensione dei decreti che restituisce temporaneamente allo Stato la protezione dei territori ad alta biodiversità.

Un ultimo "punto di forza" segnalato riguardo la regione è che "conserva la più importante attività petrolchimica della regione a Coatzacoalcos, Veracruz".

Su questo punto, negli Accordi di San Andrés si concordò che "Sono le comunità ed i popoli indigeni che devono definire i loro progetti e programmi di sviluppo". Si ammise anche che "L'autonomia è l'espressione concreta dell'esercizio del diritto alla libera determinazione espressa nel segno dell'appartenenza allo Stato Nazionale... si rispetterà l'esercizio della libera determinazione dei popoli indigeni in ognuno degli ambiti e livelli in cui sia fatta valere". Quindi, il Governo Federale ammise che l'autonomia non è un pericolo per la Nazione, ma che "L'esercizio dell'autonomia dei popoli indigeni contribuirà all'unità e alla democratizzazione della vita nazionale e rafforzerà la sovranità del paese".

Eppure, secondo il PPP e i trattati di libero commercio, l'autonomia e la sovranità dei popoli e delle Nazioni sono il principale ostacolo al gran capitale multinazionale.

INFRASTRUTTURA IDROAGRICOLA (Messico Sud Sudest)

Esiste "Una grande disponibilità di acqua ... (e) è il principale produttore del paese di un insieme di prodotti agricoli, in particolare frutta e caffè, cacao e polpa di cocco". Si enfatizza sull'entrata media lorda nel 1996 nelle zone ad irrigazione, che fu di 7 mila pesos per ettaro e che il 40% degli ettari irrigati si trovano in progetti e zone specifiche (500mila ettari in ognuno degli stati di Campeche, Chiapas, Tabasco e Veracruz e circa 200 mila ettari in Yucatan). Quello che non si dice è che i prezzi dei prodotti agricoli sono crollati e che la dipendenza alimentare della regione è aumentata (vedere Bollettino CIEPAC N. 266).

La produzione delle zone ad irrigazione non è nelle mani dei contadini, ma delle grandi imprese che controllano i crediti, le entrate, i prezzi e la commercializzazione. Il rendimento per ettaro in alcune regioni, è il risultato dell'introduzione di sostanze chimiche per l'agricoltura delle grandi multinazionali, grazie alle quali, come nel centro del Chiapas, si producono fino ad 8 tonnellate di mais per ettaro. Domani, questa terra non produrrà più nulla (vedere Bollettino CIEPAC N. 258).

ECONOMIA (Messico Sud Sudest)

I "punti di forza" secondo il documento ufficiale: "le risorse della pesca, forestali, agricole e petrolifere della regione, hanno una grande importanza a livello nazionale"; "la creazione di zone turistiche nella regione, permette la conservazione dei posti di lavoro e la creazione consistente di domanda di beni e servizi"; "manodopera numerosa"; "alcuni poli di sviluppo (specializzati) che potrebbero servire da detonatori dello sviluppo regionale (Puebla, Cancun, Minatitlan-Coatzacoalcos)"; "un crescente numero di zone industriali"; "Elevato livello di biodiversità"; "una rete interessante di istituzioni di istruzione superiore". E per ultimo, la cosa più cinica del neoliberismo che si ripete nei documenti dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) e di altri progetti: "la partecipazione della società civile nei processi decisionali ha raggiunto livelli importanti". Un esercizio di democrazia di cui non si è voluto tener conto ma che è stato sistematicamente represso.

Negli Accordi di San Andrés si dichiara che "Lo Stato deve promuovere i meccanismi per garantire ai popoli indigeni, condizioni che permettano loro di occuparsi della propria alimentazione, salute e abitazioni, in modo soddisfacente, e quanto meno ad un livello di benessere adeguato".


Ecco qui i presunti "punti di forza" di un progetto che non è nuovo. Già dieci anni fa era, ed è, il sogno delle grandi imprese multinazionali sulla regione. Vecchi progetti si realizzeranno questo senso, come la Ruta Maya, il Corridoio Biologico Mesoamericano, le maquiladoras; i canali a secco di Honduras-El Salvador o del Nicaragua, o il megaprogetto dell'Istmo di Tehuantepec, ecc.


CHI CI METTE IL DENARO?

Alla Commissione di Finanziamento del PPP partecipano le seguenti organizzazioni, tra cui anche, fondazioni, agenzie, corporazioni, commissioni, programmi, dipartimenti, centri.

Tra le Banche ci sono: Banco Interamericano di Sviluppo (BID) a capo della Commissione di Finanziamento, Banca Mondiale (BM), Banco Centroamericano de Integrazione Economica (BCIE) e Banco del Giappone per la Cooperazione Internazionale (JBIC).

Tra le Corporazioni: Corporazione Andina di Fomento (CAF), Corporazione Interamericana di Investimento (CII) e la Corporazione Finanziaria Internazionale (IFC).

Commissioni: Commissione Centroamericana di Ambiente e Sviluppo (CCAD), Commissione Economica per America Latina e Caraibi (Cepal), Commissione Tecnica Regionale di Telecomunicazioni (Comtelca), Comitato Regionale di Risorse Idrauliche (CRRH), Commissione Europea (CE) e la Unione Internazionale de Telecomunicazioni.

Agenzie: Agenzia Canadese di Sviluppo Internazionale e la Aiuto Danese allo Sviluppo Internazionale (DANIDA).Centri: Centro de Coordinazione per la Prevenzione dei Disastri Naturali in America Centrale (Cepredenac).

Dipartimenti: Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito (DFID).

Fondi: Fondo Multilaterale de Investimenti (FOMIN) e Fondo Per il Medio Ambiente Mondiale (GEF).

Organizzazioni: Organizzazione degli Stati Iberoamericani (OEI), Organizzazione Internazionalw di Migrazioni (OMI) e Organizzazione Mondo Maya (OMM).

Programmi: Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD) e Programma delle Nazioni Unite per il Medio Ambiente (PNUMA).

Sistemi: Sistema di Integrazione Centroamericana (SICA), Sistema di Integrazione Economica Centroamericana (SIECA) e Sistema di Statistiche su Migrazioni in Centroamerica (SIEMCA).


Non si citano altre istituzioni delle Nazioni Unite che in maniera diretta o indiretta sono in relazione con il PPP come l'UNICEF, la FAO, ecc.

E neppure altre banche multinazionali e istituzioni governative di ogni paese che stanno destinando i loro bilanci nella logica del PPP quale colonna portante, come pure le grandi multinazionali che stanno beneficiando della vendita di attività ed imprese parastatali o di contratti di costruzioni delle infrastrutture.

Nell'ottobre del 2002, Florencio Salazar Adame presentò un rapporto sulle prospettive ed i progressi del PPP e dichiarò che per la fase iniziale l'ammontare del finanziamento era di 4miliardi di dollari.

Eppure negli Accordi di San Andrés si riconobbe "Il diritto di partecipare alla formulazione di piani, programmi e progetti di sviluppo delle comunità e dei municipi in cui risiedono gli indigeni. Le autorità competenti provvederanno al trasferimento ordinato e corretto delle risorse affinché gli essi stessi amministrino i fondi pubblici loro assegnati e per rafforzare la partecipazione indigena al governo, gestione ed amministrazione nei suoi diversi ambiti e livelli".

Nel mese di ottobre del 2001, il Presidente Vicente Fox ha presieduto l'installazione del Consiglio Consultivo del PPP formato da funzionari del governo, tra i quali i Segretari di Governo, degli Esteri, dell'Industria, dello Sviluppo Sociale, di Controllo e Sviluppo Amministrativo e del Coordinamento Generale del PPP, Florenzio Salazar Adame, che sarà il presidente di questo Consiglio. Salazar Adame ha confermato che poiché "il consiglio consultivo deve essere pluralista, equilibrato e trasparente ... sarà composto anche da altri Segretari di Stato, Governatori del sud sudest e da alcuni rappresentati della società civile". Per società civile si intendono tutti quelli che non operano nel governo ed inoltre sarà il governo stesso a sceglierli. Per questo il governo si è impegnato a pubblicare un concorso assurdo in cui in qualche parte del mondo, e non si sa come, tutte insieme "siano le organizzazioni sociali, comunità etniche, organismi di impresa, istituzioni accademiche, tra altri, a proporre chi dovrà far parte di questo organismo".

In fin dei conti, la posizione semplicistica secondo cui "se il PPP ha a che vedere con strade, ponti, aeroporti, benvenuto al PPP. In questo senso, la mia posizione è decisa", ha assicurato il governatore del Chiapas Pablo Salazar Mendiguchia, che continua a scontrarsi con la reazione contraria di diverse organizzazioni di contadini, indigene e sociali ed imprenditoriali.

Il problema non sono le infrastrutture, ma dove vanno messe, chi le costruisce, chi ne beneficia, a quale costo ma, soprattutto, chi le pagherà: i poveri, ancora più impoveriti da tasse maggiori per coprire il debito estero delle cordiali banche disposte a prestare denaro e a indebitare la Nazione.

Gustavo Castro Soto

[Fonti: PPP Documento Base; CIEPAC <www.ciepac.org>; Banco Interamericano de Desarrollo; Pagina ufficiale del PPP; rivista Proceso Sur; Acuerdos de San Andres (vedere testo: www.ciepac.org capitulo "proceso de paz")]

CIEPAC è membro di: Movimiento por la Democracia y la Vida (MDV) de Chiapas, Red Mexicana de Accion Frente al Libre Comercio (RMALC - <www.rmalc.org.mx >), Convergencia de Movimientos de los Pueblos de las Americas (COMPA - <www.sitiocompa.org >), Red por la Paz en Chiapas, Semana por la Diversidad Biologica y Cultural <www.laneta.apc.org/biodiversidad>, Foro Internacional "Ante la Globalizacion, el Pueblo es Primero", Alternativas contra el PPP.

CIEPAC, A.C. - Centro de Investigazioni Economiche e Politiche di Azione Comunitaria

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Membro della Red Mexicana de Acción Frente al Libre Comercio (RMALC) e di Convergencia de Organismos Civiles por la Democracia


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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